InfoAut
Immagine di copertina per il post

Cara Ministra Fedeli: la lettera di una studentessa al Ministro dell’istruzione

 

Cara ministra,
non è lei a dover difendere gli studenti ma gli studenti a dover difendere la scuola. Nella sua lettera si riempie la bocca di buone parole, di “fiducia” in noi studenti e studentesse, di rifiuto verso la “rassegnazione”, quasi convincendo che quella che state cercando di costruire è la scuola che tanto abbiamo desiderato. Mi dispiace deluderla ma le sue parole sono insignificanti rispetto alla situazione reale dell’istruzione pubblica italiana.
La scuola di cui parla, che “sia capace di trasmettere informazioni basilari per la formazione e insieme proietti nel futuro, mettendo in relazione con diversi settori della società […] aiutando nel percorso per divenire cittadine e cittadini informati, consapevoli e attivi” è in realtà una scuola che trasmette un sapere spesso dogmatico, privo di senso critico, una scuola dove il punto di vista individuale viene annullato, dove si perde la capacità di analisi sintetica, dove non si può esprimere il proprio dissenso. La meritocrazia è causa di una competizione sempre più alta, tra compagni di banco e tra docenti. Gli studenti e le studentesse sono sminuiti in base a un numero, la scuola diventa elitaria, esclusiva: se non sei in grado, se non hai i mezzi, vieni escluso, sanzionato, bocciato. Se esprimi dissenso, se protesti, vieni messo all’angolo. Non è possibile uscire dal ruolo di studente che ci viene affibbiato, la nostra vita si deve limitare allo studio delle conoscenze senza che siano contestualizzate, senza che queste vengano messe a giudizio, devono solo essere assunte e ripetute come tali.
E come può un sistema che tende all’appiattimento di ogni studente su una base numerica, che esclude chi esce da questo sistema, che disciplina ogni forma di dissenso e di spirito critico, che propone un modello educativo a crocette come quello dei test INVALSI formare cittadini e cittadine?
Lei dice che non c’è spazio per la delusione e la rassegnazione, ma come non essere perennemente frustrati di fronte a un sistema scolastico esclusivo? Come non sentirsi delusi da se stessi se si viene continuamente valutati secondo criteri che premiano, troppo spesso, più la provenienza geografica e di classe rispetto alle competenze? Continua a parlare dell’importantissimo ruolo del docente e della sua “stabilità”, divertente considerando che il punto fondamentale della Buona Scuola riguardo il contratto lavorativo dei docenti è la flessibilità. Provi a pensare che quel “sistema di precariato che ha mortificato la dignità delle e degli insegnati” che tanto critica l’avete creato proprio voi, Partito Democratico, negli ultimi anni.
Come la Buona Scuola era stata presentata con un pdf rosa dicendo che avrebbe dato wi-fi gratis a tutti gli istituti, nascondendo i veri aspetti della riforma, così lei continua a millantare una scuola digitale, una buona edilizia scolastica; parla di Buona scuola e alternanza scuola-lavoro come “elementi di qualificazione del sistema”.
La realtà degli studenti è un’altra: la scuola digitalizzata, con il registro elettronico, ha portato solo ad un controllo ulteriore dello studente, dei suoi movimenti, al disciplinamento della persona. Mentre le scuole continuano a crollare, ma forse lei non le conosce le scuole che crollano: gli istituti tecnici, di periferia, quelli che non sono considerati “d’eccellenza”, che non raggiungono i punteggi (magari negli invalsi) per avere i finanziamenti, secondo la stessa logica classista ed elitaria citata prima. Mentre controllano i nostri movimenti e i tetti dei bagni ci crollano sulla testa (come all’istituto Cattaneo di Roma) siamo anche costretti a lavorare gratis, ad esempio in 13 grandi aziende, come Zara o Mc Donald’s. Ciò dipende ovviamente dalla scuola che si frequenta, in un classico del centro seguirò una serie di conferenze all’università, in un istito di periferia finirò a stampare fotocopie in un qualsiasi ufficio. La vostra “apertura al territorio e al mondo del lavoro” è in realtà educazione allo sfruttamento, sempre con le stesse logiche classiste. Nella scuola dei sogni di cui lei parla tanto fieramente impariamo ad abbassare la testa e a produrre mano d’opera gratis.
L’inserimento nella società che millantate è l’introduzione a una società classista, competitiva e finalizzata al profitto, portata all’esasperazione dalla crisi economica permanente che stiamo attraversando. Allora no, cara ministra, non è lei a dover difendere la scuola, sono gli studenti che devono prendere coscienza di sé, rifiutare un modello imposto e riprendersi una scuola che sia davvero a misura di studente.

Una studentessa

dalla pagina facdebook degli Studenti autorganizzati romani

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Formazionedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Formazione

Scuola: piattaforme di apprendimento e maestri dotati di intelligenza artificiale

Il corso sperimentale si rivolge a venti studenti di età compresa tra 15 e 17 anni che possono frequentare l’università ogni giorno impegnandosi nello studio utilizzando le piattaforme di apprendimento adattivo basate sull’intelligenza artificiale che personalizzano il loro percorso formativo.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Riforma Bernini dell’università: la campagna 90%

Ad inizio giugno un fulmine si è abbattuto sull’università italiana.  La ministra Anna Maria Bernini ha annunciato che il governo sta lavorando ad una nuova riforma onnicomprensiva dell’università. Dal reclutamento al precariato, dalla didattica alla governance, il governo Meloni non vuole perdere l’occasione di ridisegnare il funzionamento degli atenei.  Il fatto che la coalizione di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sapienza per la Palestina: la Rettrice scrive la mobilitazione risponde.

Qualche giorno fa la rettrice Antonella Polimeni ha mandato una mail a tutt* gli/le student* della Sapienza per condannare la tendopoli che si è tenuta al pratone e l’occupazione della facoltà di lettere. Com’è noto entrambe queste iniziative sono avvenute in solidarietà con il popolo palestinese. Riportiamo sia la mail della rettrice Polimeni sia tre […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

La guerra entra in classe

I come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti.

Immagine di copertina per il post
Formazione

La parte del torto

Una riflessione che parte da alcune studentesse e studenti della Sapienza in merito alla mobilitazione per il boicottaggio degli accordi università-Israele.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sui fatti di ieri, rispondiamo ai Ministri.

Sui fatti di ieri, tutti i ministri presenti si sono spesi in dichiarazioni abbastanza perentorie e retoriche ai giornali, come al solito ribaltando la realtà e ricostruendo uno scenario molto fantasioso su quelle che sono state le dinamiche della piazza di contestazione.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sapienza: un racconto della giornata di ieri (17 aprile)

Il 17 aprile in Sapienza è stata una giornata di lotta e smascheramento dei rapporti che l’università coltiva (e non vuole interrompere) con la guerra e Israele.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: 23 aprile corteo contro il convegno vergognoso del Politecnico

Condividiamo di seguito l’appello degli studenti e delle studentesse universitarie torinesi mobilitati in sostegno al popolo palestinese in vista del convegno che si terrà il 23 aprile al Politecnico alla presenza del Ministro Tajani, di Eni e MAECI.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Genova: protestano studenti e studentesse dell’istituto Pertini-Diaz: “Non vogliamo poliziotti a far lezione qui” 

“Fuori la polizia dalla Diaz”, questo lo striscione comparso martedì mattina, e subito rimosso, sui cancelli dell’istituto Pertini – Diaz a Genova, la scuola dove nel 2001 avvennero i pestaggi polizieschi contro i manifestanti del G8.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “oltremare” sempre inquieto

Dalla Martinica alla Nuova Caledonia, i “territori d’oltre mare” sono percorsi da proteste e ribellioni. A cui il governo francese risponde con il copri-fuoco e la repressione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Esplosioni in Libano: si apre un nuovo capitolo del genocidio

Dopo le prime esplosioni di migliaia di cercapersone in dotazione a membri di Hezbollah avvenute in Libano, un’ulteriore ondata di esplosioni in contemporanea, di walkie talkie e pannelli fotovoltaici, è stata segnalata dai media libanesi nei giorni scorsi, causando la morte di almeno 20 persone e ferendone a migliaia, anche in Siria.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

USA: sciopero all’azienda Boeing

Lo sciopero alla Boeing, grande azienda statunitense che produce aerei civili e militari, ha coinvolto moltissimi lavoratori nell’area di Seattle che hanno aderito allo sciopero a seguito di una negoziazione sindacale che ha disatteso diversi obiettivi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nel chierese Cambia il Vento: festival e presidi contro il progetto della “Gronda Est”

Riceviamo e diffondiamo l’invito per la seconda edizione del Festival CambiaVento a Chieri e l’indizione per due presidi contro il progetto di infrastruttura stradale chiamata Gronda Est sulle colline torinesi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Lotta alla speculazione energetica in Sardegna: aggiornamenti da Oristano e Selargius

La lotta alla speculazione energetica in Sardegna prosegue, comitati e presidi si oppongono alla realizzazione del mega progetto energetico Tyrrhenian Link

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ambiente: il ciclone Boris continua a devastare l’Europa centro-orientale

Il ciclone Boris continua a devastare L’Europa centro-orientale, lasciando dietro di sé una lunga scia di distruzione.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele fa rotolare il masso della guerra

Il governo israeliano continua imperterrito il suo programma di escalation in Medio Oriente con un attacco che, se fosse avvenuto in qualsiasi paese occidentale, non si sarebbe esitato a definire terroristico.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Per Anàs, morto in mare e per tutte le altre vittime dei confini

Lo scorso 9 agosto la comunità lametina si è stretta attorno alla piccola bara bianca contenente i resti di Anàs, bimbo di sei anni annegato in un naufragio e ritrovato nel nostro mare.