
Cosenza. L’assedio continua, assaltata la ‘Carrozza’

Un assedio già annunciato, che ha voluto contestare le politiche sull’istruzione soprattutto riguardanti la privatizzazione dell’università, che si palesa sempre più attraverso i bandi che parlano di residenze per studenti e studentesse che a partire dall’anno prossimo verranno privatizzate. Ma le politiche sull’istruzione non si limitano a questo. Ad essere in gioco, le borse di studio e i servizi, elementi imprescindibili per gli studenti e le studentesse che hanno diritto allo studio. In un ateneo in cui soltanto il 32 % degli studenti eventi diritto percepisce effettivamente una borsa di studio e al rimanente 68% (idoneo non beneficiario) viene negato qualsiasi possibilità di sgravio sui trasporti, sulla mensa, sull’alloggio e sulle tasse l’inaugurazione del nuovo studentato la visita del ministro Carrozza è risultato quindi essere soltanto un teatrino mediatico a cui gli studenti e le studentesse non potevano assistere come meri spettatori.
In moltissimi infatti si sono dati appuntamento, assediando così l’ennesima buffonata istituzionale, superando l’intero dispositivo delle forze dell’ordine -nonostante le cariche da parte della polizia- con un corteo di studenti, migranti, cassaintegrati, precari, occupanti di case e disoccupati, fino a portare l’assedio sotto le porte dello studentato in cui si è svolta la solita farsa inaugurale che è stata accolta con un fitto lancio di uova. La composizione delle persone che hanno contestato la Ministro, ha dato un segnale chiaro di continuità con la grande manifestazione che si è svolta sabato a Roma, così come l’acampada a Porta Pia, esprimendo inoltre la ferma solidarietà con gli e le arrestate sabato a Roma.
Ascolta il commento di Vittorio sulla contestazione di ieri e sulla giornata del #19o (Radio Blackout):
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Il comunicato del movimento cosentino:
Cosenza.assediata la carrozza
In un panorama nazionale nel quale diritti fondamentali, come quelli  allo studio e alla casa, sono arrogantemente negati, la contestazione  del 
21 ottobre scorso all’Università della Calabria, indirizzata al ministro  Carrozza, si inserisce in un percorso di lotta che ha trovato, nelle  giornate 
del 18 e 19 ottobre scorso, un punto di partenza e non di arrivo. Non è  di certo un caso che nella piazza universitaria calabrese la  composizione dei 
manifestati sia stata varia: studenti ma anche migranti, senza casa,  disoccupati in cassa integrazione, precari di ogni sorta: la stessa  delle 
giornate romane. Mentre c’è chi rivendica i propri diritti: istruzione,  casa, reddito, lavoro, nell’ateneo calabrese si decide di predisporre  una atmosfera 
 di totale repressione del dissenso. Al Ministro, infatti, è stata fatta  visitare una università semi-deserta, 
 vista la tarda ora in cui giungeva la stessa, quasi come a voler dire  che questo luogo è fatto soltanto da edifici, palazzi e non da persone;  come per ogni 
parata istituzionale che si rispetti,infatti, è stato accuratamente  evitato ogni possibile contatto con quei soggetti sociali esasperati  dalle politiche di 
 austerity. Dribblare però il conflitto è compito assai arduo quando in  gioco ci sono il futuro e il presente delle nostre vite, di sicuro non  poteva 
riuscirci il plurimandatario ex rettore Latorre, che ha chiuso in  bellezza il suo lunghissimo mandato, ricacciato nel palazzo, dalle urla  e dalla contestazione degli studenti! 
 I manifestanti hanno  assediato la piazza universitaria e solo grazie  alla loro caparbietà e determinazione, è stato possibile arrivare fin  sotto il 
 palazzo che veniva, intanto, inaugurato in pompa magna. Non si poteva  trovare un emblema migliore, per rappresentare la costante distruzione  dello stato 
sociale, se non quello di un enorme edificio che dovrebbe avere come  destinazione d’uso quella di alloggio per studenti e che verrà, con  tutta probabilità, 
privatizzato. Nell’area urbana di Cosenza il diritto all’abitare sia per  studenti che per qualsiasi altro cittadino e cittadina, migrante e non,  è messo 
a dura prova da prezzi esorbitanti, che si pongono in pieno contrasto  con la realtà economica del territorio. L’assedio costante dei  manifestanti 
ha indotto la Carrozza ha tentare la via del buonismo, quindi, per  alcuni minuti, è uscita dal palazzo ma il movimento è rimasto fermo sui  suoi punti. 
E’ stato chiaramente  imputato, al Ministro e a tutto il Governo, di  essere meri esecutori delle direttive imposte dalla Troika. La realtà  vissuta è ben lontana dai palazzi del potere: 
la mancata copertura  delle borse di studio, trasporti mense e alloggi  sempre più costosi, tagli costanti a didattica e ricerca – già  fortemente dequalificate – massicci 
finanziamenti alle scuole ed università private, rendono vuoto il  concetto di diritto allo studio. 
In perfetta continuità con le politiche universitarie portate avanti  dalla Gelmini e dai suoi predecessori. Sulla base di queste  considerazioni, 
la Carrozza è stata contestata da chi rivendica diritti per non essere  schiacciati dalla crisi. Anche all’Uni.Cal. reddito e casa, diritto  all’istruzione, 
abolizione della Bossi Fini e libertà per i compagni arrestati il 19  Ottobre a Roma sono le parole d’ordine della protesta, 
la voce unica di una  variegata moltitudine che non vuole più pagare una  crisi provocata dalle banche e dalla speculazione finanziaria, per non 
 morire d’austerity. Intanto martedì 22 i movimenti per la casa  incontreranno il ministro Lupi a Roma per porre la questione della  moratoria sugli sfratti: 
 una prima grande vittoria della giornata del 19! la mobilitazione  continua, l’assedio è ovunque. La sollevazione è solo all’inizio! Una  unica grande opera: casa e reddito per tutt*! 
Movimenti contro l’austerity cosenza
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