“Da #OccupyUnibo alle facoltà ribelli italiane, verso il 17 Novembre e oltre”
Appello uscito dall’assemblea di ieri (sabato) tenutasi all’interno della Facoltà di Lettere e Filosofia occupata di Bologna.
L’autunno delle lotte nel quarto anno della crisi sta montando. Dopo la grande giornata di lotta globale del 15 Ottobre lanciata dalle acampadas spagnole, l’11.11.11 promosso dal movimento statunitense #Occupy è stata una seconda fondamentale tappa di costruzione di mobilitazione contro il comando della finanza globale. “Eat the rich”, “We are the 99%”, “Occupy everywhere” sono state alcune delle parole che hanno risuonato in tutto il globo.
In Italia il ventennio berlusconiano sembra definitivamente al tramonto, ma siamo ben consapevoli che qualunque azione di governo – sia esso tecnico, d’unità nazionale o frutto di nuove elezioni – non farà altro che imporre manovre lacrime e sangue. La Banca Centrale Europea impone i propri diktat di liberismo sfrenato per proseguire nella macelleria sociale e continuare a garantire immensi guadagni per quell’1% di approfittatori che usano la crisi per aumentare ulteriormente i propri profitti.
Dall’Onda del 2008 in poi la composizione studentesca e precaria è stata uno dei motori di opposizione sociale alle politiche di austerity. Una soggettività irrappresentabile ed incompatibile in lotta per riprendersi un presente ed un futuro sempre più negati fra precarietà dilagante ed annullamento del welfare. In queste settimane sta ripartendo anche nelle facoltà la mobilitazione, consapevoli che l’unica exit strategy possibile da questa crisi strutturale passa per la nostra messa in gioco nella costruzione di nuovi saperi e di movimento.
L’immaginario transnazionale dell #Occupy sta venendo ripreso in molti atenei declinato nella dimensione universitaria. Riappropriarsi delle università in questo momento vuol dire riprendere decisione sulle nostre vite, costruire spazi di autonomia e democrazia diretta, contribuire ad immaginare e costruire un nuovo mondo.
Come studenti siamo oramai pienamente e compiutamente precari, viviamo il ricatto del debito a partire dai nostri corsi universitari che ci impongono condizioni di vita sempre più inaccessibili, subiamo lo sfruttamento più nudo nel lavoro gratuito di stage e tirocini. A partire da un No a queste condizioni sempre più inaccettabili vogliamo costruire un nuovo grande noi a partire dalla nostra parzialità che viva dell’indignazione, della molteplicità e della ricchezza del nostro mondo, quello dell 99% globale.
Ieri a Bologna, in una splendida giornata di lotta durata da mattina a notte, il corteo universitario OccupyUnibo Parade ha dato vita all’occupazione della facoltà di Lettere e Filosofia. Da qui salutiamo tutti i percorsi che si stanno costruendo nelle altre università italiane e costruiremo la giornata transnazionale di lotta del mondo della formazione del 17 Novembre.
#OccupyUniBo #Occupythe world
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