Pavia, in università qualcosa si muove!
Una giornata di sole, un chiostro che inverte la sua routine asociale, studenti che animano l’università pranzando, bevendo e ipotizzando, anzi: praticando forme di sapere e socialità Altra, la digos accorsa a monitorare con il suo triste passo la gioia di un pranzo sociale. Nulla di straordinario questa risposta dell’Amministrazione a un pranzo sociale come rilancio della mobilitazione universitaria, ma lo riportiamo come ennesimo dato di una forzosa cappa di “normalità” indotta, la loro, che attanaglia l’ateneo pavese e la città intera.
Lo sgombero dello Spazio di Mutuo Soccorso ExMondino nel 2011 e il conseguente processo per 56 studenti aveva di fatto sancito la fine delle mobilitazioni universitarie, una pacificazione sociale dell’università che rappresenta una pacificazione sociale cittadina in una città con circa 25000 studenti a fronte di 70000 abitanti.
Noi studenti universitari siamo esclusivamente carne da profitto con una media di tasse universitarie di 1343 euro l’anno, una socialità pacificata, normalizzata e incanalata verso la “movida” della speculazione, la movida dei cocktail a 7 euro; ogni possibilità di spremere fino all’osso noi universitari è praticata e dunque chi per necessità geografica deve abitare nella nostra città è costretto a dover cadere in mano alla speculazione abitativa perché l’alternativa alle poche ed insufficienti residenze universitarie è un affitto proibitivo (una media di quasi 300 euro mensili per una stanza singola); senza contare le scontate, ma inaccettabili, condizioni del trasporto pubblico ( a settembre un presidio di 1000 studenti medi contro le condizioni del trasporto pubblico) con abbonamenti sempre più costosi e treni/bus inadatti ed insuf icienti.
L’insofferenza collettiva con forme, tempi e pratiche nuove e “tortuose” sembra riaffiorare e strutturarsi nella città pavese, dopo l’ennesimo taglio di corsi (formalmente disponibili nell’offerta formativa ma tagliati da un giorno all’altro dall’Amministrazione) nasce un’assemblea all’interno della Facoltà di Filosofia: l’”Assemblea Permanente”.
Non appena intravista un’ipotesi di mobilitazione, sono stati riattivati i corsi tolti ma gli studenti non si sono accontentati e l’assemblea ha immediatamente rilanciato la mobilitazione intravedendo numerosi bisogni e contraddizioni, in modo immediato l’esigenza di spazi e tempi. E’ in questo clima di mobilitazione che va contestualizzata l’iniziativa del pranzo sociale di martedì 28 all’interno del chiostro di Filosofia, Ci chiediamo cosa possa aver fatto scattare l’ira dell’amministrazione e l’intervento dei tristi figuri digos: che li abbiano spaventati delle pericolose patatine ribelli o una torta salata sovversiva? O forse sono stati lungimiranti nell’intravedere in quel pranzo la possibilità di un’apertura, i germi di una possibile contaminazione critica dentro e contro l’università dello sfruttamento? Sta a noi dare concretezza a questa possibilità.
Continua e si estende quindi la mobilitazione in università con L’Assemblea Permanente martedì alle 16 al chiostro di Filosofia e l’inchiesta del CUA(mercoledì ore 18, cortile Sc.Politiche) sui bisogni del soggetto giovanile, scaldiamo quest’autunno pavese.
Collettivo Universitario Autonomo Pavia
www.movimentopavia.org
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