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Report dell’assemblea nazionale StudAut – Bologna 2/3/4 aprile

Nell’assemblea plenaria di apertura ci siamo confrontati sui percorsi svolti dalle varie città nella prima parte dell’anno, ognuna arricchendo il dibattito con le specificità del proprio territorio. E’ emerso come gli studenti non vedano nella riforma di Renzi una reale minaccia facendosi ingannare dalla sua subdola retorica, indirizzata a distogliere l’attenzione dalle difficoltà per rivolgerla ai colori vivaci delle sue proposte politiche. I problemi più sentiti sono invece quelli che riguardano bisogni reali e argomenti vicini agli studenti come le prove invalsi, il caro-trasporti, l’edilizia scolastica, il sovraffollamento delle classi. Infatti abbiamo riscontrato su questi argomenti alcune esplosioni di attivazione anche abbastanza spontanea da parte di grandi masse di studenti, sfociando ad esempio in occupazioni di scuole o diretta riappropriazione di reddito come a Cremona dove 300 studenti non hanno, contestando il pessimo servizio che forniva, pagato il biglietto del treno.

Nel primo workshop abbiamo affrontato numerose tematiche riguardo il modello cheExpo propone, con un’introduzione dei compagni milanesi che hanno portato testimonianza della loro esperienza di lotta contro questo grande evento. Abbiamo poi approfondito nel dibattito il cambiamento che questo progetto causa sui quartieri, attraverso la cementificazione di vastissime aree di territorio, e sulla popolazione, moltissime persone si sono infatti ritrovate senza casa e senza alcuna fonte di sostentamento.
Expo viene pubblicizzato come una grande opportunità per il paese di attuare una svolta economica grazie alla creazione di moltissimi posti di lavoro e un’affluenza di massa di capitale dall’estero, in realtà il lavoro è principalmente svolto da giovani chiamati come volontari, apprendisti o stagisti retribuiti al minimo o per nulla. Basti pensare che i contratti a tempo indeterminato sono solo 300, mentre quelli non pagati sono 18500.
I movimenti fin dalla notizia di questo progetto si sono opposti organizzando continue contestazioni in tutta Italia, la cui forza confluirà nel corteo nazionale del 1° Maggio,un’opportunità non solo per tutti coloro che lottano quotidianamente per i propri diritti, ma anche per chi sta vivendo nelle città sulla propria pelle i problemi che questa opera causa e vede nel modello che impone un paradigma di sfruttamento, speculazione e distruzione del territorio. Come Studaut abbiamo quindi deciso di inserirci nella data di mobilitazione nazionale del 1° Maggio cercando con i nostri mezzi di rendere il più aperto e coinvolgente possibile questo corteo. Inoltre il giorno prima, 30 Aprile, andremo a fare varie azioni dislocate ognuno sul proprio territorio con l’intento di far arrivare al maggior numero di persone il messaggio di rifiuto che vogliamo portare a Milano il giorno dopo.

Nel secondo workshop abbiamo analizzato i cambiamenti che stanno interessando le periferie e chi le abita. Gli interventi delle varie città hanno sottolineato come la lotta per la casa riesca a riunire un soggetto giovanile che sente maggiormente le problematiche legate al reddito piuttosto che quelle strettamente studentesche e quindi difficilmente intercettabile dalle contestazioni studentesche. Infatti questa composizione prova ungeneralizzato senso di rabbia e frustrazione che non riesce a esprimere in una maniera utile e costruttiva, mancando in questi luoghi spazi di socialità e autorganizzazione. Anche per questo la lotta per la casa è diventata un fulcro da cui partire per creare questi spazi, in più è necessario che si agisca sul territorio tentando di coinvolgerli e di organizzare questo odio in modo tale che venga sfogato nelle giuste prospettive e non in maniera irrazionale e solitaria.

Nel momento assembleare sulle Invalsi abbiamo in primo luogo analizzato la storia e le conseguenze di questi test ricollegandoci anche al modello di testing americano da cui sono nate. Esso propone un modello volto a rendere i saperi semplici nozioni da imparare e saper applicare nel momento del bisogno, mentre bisognerebbe acquisire certe competenze attraverso uno studio contestualizzato e attualizzato in modo da poter non solo applicarle ma utilizzarle veramente nella vita di tutti i giorni. Tramite graduatorie sui risultati dei vari istituti verrà influenzato l’investimento dei fondi statali alle scuole più “meritevole” cioè quelle che sono più alte in graduatoria, non chi è risultato più carente e quindi bisognoso d’aiuto. Inoltre questo modello di insegnamento si propone di forgiare menti capaci di risolvere piccoli e specifici problemi che ci si potrebbe trovare nel mondo del lavoro, insomma, come saper essere una buona componente della grande catena di montaggio dell’industria attuale. Come ogni anno lanciamo il boicottaggio all’interno delle scuole con assemblee, iniziative e creazione di materiale verso il 12 Maggio quando verranno somministrate queste prove. Inoltre anche il 7 Maggio sarà una giornata nazionale di azioni in avvicinamento al 12 che vedrà mobilitazione, assemblee e azioni in ogni città.

A fine assemblea si è poi ribadito l’importanza di essere presenti alle giornate del 15 Aprile ad Arquata in cui si tenterà di bloccare l’esproprio del presidio permanente No Tav e del 18 Aprile in cui ci sarà corteo nazionale contro le grandi opere.

Contro il modello Invalsi, Expo, Buona Scuola, Tav, e contro chi pratica ogni giorno lo svilimento delle persone attraverso sfratti, banalizzazione dell’insegnamento, sfruttamento sul lavoro giovanile e non, noi puntiamo il dito. Siamo pronti a dare battaglia e a non fermarci finché non vinceremo!

Verso le prossime mobilitazioni! Stay rebel!

#NoInvalsi #Noexpo #Iononcisto

 

 

more info on: StudAut.it

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