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Roma – Assemblea pubblica per la mobilitazione del #6 dicembre

In una situazione di crisi ormai stagnante che investe tutto il corpo sociale e si ripercuote duramente all’interno del mercato del lavoro, come dimostrano gli ultimi dati istat che parlano di un incremento della disoccupazione giovanile del 12% annuo, a pagare le misure di austerity continuano ad essere quelle fasce di popolazione più a basso reddito; cosa resa sempre più evidente dagli sfratti che giorno dopo giorno vengono eseguti su tutto il territorio nazionale, con livelli di emergenzialità piena all’interno del contesto metropolitano.

La strada che viene tracciata per noi assume quindi le connotazioni di una corsa a ostacoli in cui l’università è uno tra i dispositivi di un sistema di dominio sempre più totalizzante verso cui riteniamo possibile reagire solo partendo dal basso, portando avanti pratiche di riappropriazione di spazi e tempi di vita, spinti dalla necessità di ricucire pezzi di tessuto sociale in lotta tenendo sempre ben presente che riuscire ad aprire spazi di confronto è l’elemento vincente per la propagazione del conflitto.

Ed è proprio attorno a questa voglia di ripartire dai bisogni concreti, contraltare delle misure governative sempre più distanti dalle esigenze degli individui, che stanno nascendo percorsi meticci di resistenza e di contrattacco.

Le giornate di questo autunno ci mostrano piazze composite, arricchite esponenzialmente dal “contagio” tra esperienze diverse e nelle quali l’elemento della trans-generazionalità assume una rilevanza strategica; la sfida che siamo chiamati a raccogliere, come componente studentesca e giovanile di questo percorso tutto in divenire, è quindi quella di ripartire dagli elementi concreti che caratterizzano le istanze di lotta, uscire dalle dinamiche strettamente studentiste per riuscire a intercettare tutto ciò che si muove nel tessuto urbano e che non necessariamente ruota attorno all’università. Allo stesso tempo anche all’interno degli atenei è necessario ricominciare dai bisogni reali degli studenti e, partendo dalle piccole vertenze, riuscire a contestualizzare l’attacco sistematico al diritto allo studio nel più ampio piano di aziendalizzazione dell’università, ormai sempre più attualizzato, e contro questo agire e reagire disarticolando quelle dinamiche disgregative che dal bologna process sono in atto negli atenei.

Proprio per questo motivo, insieme ad altre realtà in lotta nelle università, abbiamo sentito l’esigenza di costruire un momento di confronto politico e materiale, una 3 giorni di incontri,workshop e socialità, per ragionare e discutere di come continuare insieme questa stagione di lotta.Contestualmente abbiamo voglia di scendere ancora in piazza, ad un anno dal primo tzunami tour e all’indomani dell’ennesime prese in giro di questo governo fantoccio, dalla legge di stabilità allo stanziamento di fondi pubblici per grandi opere, per riportare nelle strade la rabbia e la determinazione di chi non ha più nulla da perdere MA TUTTO DA PRENDERE.

Invitiamo tutt* all’assemblea pubblica di giovedì 28-11 al lucernario occupato per confrontarci e costruire insieme la mobilitazione del 6 dicembre,

CONTRO AUSTERITY E PRECARIETÀ.. L’ASSEDIO CONTINUA!

Sapienza Clandestina

———————————-

 

PROGRAMMA UNIVERCITY UNCHAINED


Mercoledì 4

h.15 Assemblea al Pratone. “Le parole chiave della sollevazione”


Giovedì 5

h.13 Pranzo Sociale

h.15 Workshop

WS 1 – Inchiesta e saperi

WS 2 – Studentati e spazi occupati

WS 3- Riappropriazione e filesharing

h. 21- LETTERATURA E CONFLITTO

 

Venerdì 6

h.9 Giornata di mobilitazione

A seguire…

ASSEMBLEA CONCLUSIVA IN SAPIENZA

 

h.22 – Serata TRASH al Lucernario Occupato

 

Per maggiori dettagli sui workshop vedi qui

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