Solidarietà agli studenti da parte del personale TA dell’Unibo
Con una nota inviata ieri il Rettore ha comunicato al personale TA dell’Unibo le soluzioni attraverso le quali verranno destinati i due milioni di euro preventivati nei suoi confronti all’interno del Bilancio 2011.
Soluzioni che sono state accolte con grandissimo entusiasmo dai quotidiani locali come il Resto del Carlino che elogia l’operato del rettore, il quale si preoccupa delle famiglie dei suoi dipendenti “dato l’attuale regime fiscale, per aiutare le famiglie nella cura e nell’istruzione dei figli, per incentivare l’uso dei trasporti pubblici e per rispondere alle crescenti situazioni di disagio economico.”
Ma l’entusiasmo non è così forte tra il personale TA che già vede il blocco degli stipendi per il triennio 2011-2013 (conseguente la cristallizzando al 2010) oltre al generale aumento del costo della vita. Le soluzioni adottate rimangono parziali in quanto non sono destinate a tutti. E probabilmente vorrebbero essere i dipendenti stessi a decidere come spendere i propri soldi. La comunicazione di queste “soluzioni” arriva in un momento di tensione in ateneo: è in atto la riforma dello statuto, processo che però non lascia alcun spazio a chi (che siano studenti, ricercatori, docenti o tecnici amministrativi) tenta di opporsi. In più non si hanno informazioni su come si evolverà la situazione dopo la riorganizzazione. Ci saranno esuberi? Trasferimenti? Nessuna notizia sul futuro dei lavoratori (e conseguentemente sulla qualità del servizio).
Intanto arriva la solidarietà agli studenti da parte dei rappresentanti del personale TA dell’Università. Una solidarietà affatto scontata e importante, poichè sembra far intravedere possibilità di unione tra i diversi comparti dell’Ateneo nella logica di una opposizione comune al percorso applicativo del ddl.
Di seguito il comunicato:
Il consiglio di amministrazione, nella prima parte, audizione per la modifica di statuto, è stato interrotto da una iniziativa degli studenti esclusi dal percorso di discussione sui nuovi assetti politici ed organizzativi dell’ateneo.
Come consiglieri del personale tecnico amministrativo comprendiamo in pieno la rabbia che oggi questi studenti esprimono. E’ la stessa rabbia emersa dall’assemblea del personale tecnico amministrativo che ha prodotto un documento di richieste, portate in consiglio da noi quattro rappresentanti, e su cui il rettore non ha sprecato nemmeno una parola e ha continuato la sua strada I rappresentanti del personale tecnico amministrativo sono al fianco degli studenti nel rivendicare un confronto che porti ad una sintesi degli interessi in campo.
Il percorso di riforma statutaria intrapreso dal rettore esclude volutamente chiunque dissenta da una pedissequa applicazione tecnica della legge Gelmini, in parte già oggi applicata nelle parti relative ai ricercatori precari, alle sponsorizzazione della ricerca da parte di privati e quant’altro. Scelte importanti che già da sole snaturano il senso di università pubblica per tutti e di libertà della ricerca.
L’audizione oggi, prima di essere interrotta, ha visto infatti una premessa squisitamente tecnica e l’esposizione di alcune possibilità di riorganizzazione dei dipartimenti.
Nulla si è detto sulla natura dell’università futura e in particolare sull’ateneo di Bologna, nulla si è detto su quale sarà il peso decisionale dei privati finanziatori della ricerca, nulla si è detto sul mantenimento o meno del principio di rappresentanza delle componenti accademiche tutte negli organi. Non basta dire oggi che l’università rimane tecnicamente pubblica.
Le soluzioni tecniche devono discendere da scelte politiche sul ruolo sociale delle università. L’impressione è che la scelta sia già stata fatta e che il Rettore si trinceri dietro ad un percorso che nega il confronto. Praticare il confronto e arrivare ad una sintesi condivisa è assolutamente impossibile se si pensa che gli strumenti messi in campo da Dionigi sono la pubblicazione dei documenti della Commissione Statuto sul portale di ateneo e le audizioni in cui ognuno probabilmente rimarrà inascoltato.
La situazione per il personale tecnico amministrativo è gravissima e quindi torneremo dal personale e decideremo quali passi intraprendere.
In continuità a quanto chiesto dall’assemblea del 25 febbraio scorso avvieremo un confronto anche con questi studenti e con i docenti che ad oggi hanno espresso le nostre stesse preoccupazioni.
Un fronte unico di resistenza è oggi indispensabile come anche una mobilitazione comune.
Per i quattro consiglieri rappresentanti del personale tecnico amministrativo
Antonella Zago
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