Verdi15Occupata 2.0: nuova occupazione a Torino!
A poco più di una settimana dallo sgombero della residenza di via Verdi15 e dopo le tante iniziative dei giorni scorsi, questa mattina gli studenti e le studentesse della Verdi15 hanno fatto quanto promesso fin dalle ore successive alle sgombero, conquistando un nuovo spazio in città: nuova occupazione in vicolo Benevello!
Dentro la palazzina fervono i lavori per rimettere a posto lo spazio e decine di persone sono già accorse sul posto per vedere la nuova occupazione e partecipare.
Di seguito l’intervista con Gabriele, registrata durante la mattinata informativa di Radio Blackout, e il comunicato diffuso dopo l’occupazione:
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Verdi15, presente!
A poco più di una settimana di distanza dallo sgombero di via Verdi abbiamo una nuova casa e un nuovo spazio comune in vicolo Benevello, ancora più nel cuore del quartiere dell’Università. Avevamo messo in guardia tutti dal considerare la Verdi Quindici Occupata come un’esperienza conclusa, passata, affossata dal fruscio del manganello, ammorbata dalle chiacchiere della politica, minacciata dall’infamità delle speculazioni. La Verdi Quindici Occupata rappresenta il presente e il futuro di una città che non vuole morire nelle scorribande finanziarie dei poteri che comandano Torino ne tantomeno nelle vetrine mediatiche che la politica confeziona per sopravvivere.
Ricominciamo da dove eravamo stati interrotti. La parentesi di una settimana a Palazzo Nuovo ci è servita per proseguire un lavoro collettivo di discussione e ragionamento sulla fase della crisi che stiamo vivendo in Università come in città, quindi nel nostro paese. L’Università è tornata a dimostrare lo stato della sua crisi come istituzione della formazione e del sapere, incapace di prendere una posizione chiara sul programma di smantellamento del diritto allo studio che l’Edisu sta portando a compimento per mano del presidente Umberto Trabucco, seguendo il mandato imposto dal presidente leghista Roberto Cota. Torino si è invece guadagnata, grazie al suo sindaco Piero Fassino, un’altra figuraccia degna di essere ricordata: nella presunta città dei giovani, nella fatiscente città universitaria, gli studenti vengono cacciati in strada – per mano della polizia – senza un tetto e senza alcuna garanzia di poter continuare a studiare.
Gli unici che si sfregano le mani sono gli speculatori e gli affaristi. La Verdi è stata sgomberata con la giustificazione della ristrutturazione dello stabile, per una sua rimessa in agibilità. La realtà delle cose, che solo i bugiardi possono negare, è che il futuro degli stabilimenti dell’Edisu si trova nella nebbia di un diritto che si vuole negare e di una cassa che si vuole riempire: non vi è alcuna certezza che i due milioni di euro del ministero arriveranno, e tantomeno vi è la garanzia che la Regione Piemonte metterà a disposizione la metà mancante… anche perchè l’assessore Maccanti già un anno fa aveva dichiarato che il diritto allo studio non è una priorità della sua giunta, figuriamoci oggi nella voragine dei tagli per provare a far quadrare bilanci che comunque non tornano! In questo contesto, chiedersi che fine farà via Verdi 15 come tutti gli altri luoghi dello studio diventa immediatamente campo di una battaglia per un diritto allo studio minacciato da cartolarizzazioni, speculazioni e privatizzazioni in salsa italica.
La Verdi Quindici Occupata, prima di quanto ognuno potesse immaginare, più forte di quanto si potesse credere, si è conquistata il suo nuovo spazio, per continuare le battaglie di ieri, per immaginarne altre ancora. Anche perchè noi, di lottare, non ci stanchiamo mai, e anche i momenti più difficili e precari sono ragione di nuovi entusiasmi e ritrovate energie per un progetto collettivo che si chiama Verdi Quindici Occupata.
Verdi Quindici Occupata
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