La mattina di lunedì 25 novembre una cinquantina di studenti e studentesse hanno occupato uno spazio sottoutilizzato all’interno della Biblioteca di Discipline Umanistiche dell’Unibo in via Zamboni 36. In questo spazio trova casa il progetto DATASTORM (Archivio 36), il progetto YES WE SCAN e le prime macchinette del caffè autogestite e autofinanziate contro l’aumento del 100% che ha colpito i prezzi di quelle dell’Alma “Market” Studiorum.

Verso l’assemblea e la mobilitazione nazionale universitaria “UniverCity Uprising”, che si terrà alla Sapienza di Roma dal 4 al 6 dicembre, anche Bologna si solleva sul terreno dell’abbattimento dei costi dell’università, dalla campagna #OccupyMensa all’occupazione dello studentato Taksim passando per libri di testo gratuiti e libero accesso alla cultura! Quella messa in campo nella biblioteca di via Zamboni 36 è il primo passo di un percorso di mobilitazione in università che vedrà nuovamente in piazza studenti e studentesse nell’ambito della #SollevazioneCittadina di venerdì 29 che partirà alle ore 16.30 in piazza XX settembre.

Nella zona universitaria bolognese, si scatena una nuova tempesta: arriva infatti DATASTORM, la “tempesta di dati” che trae la sua forza dalla condivisione del sapere e dei file, svincolata da ogni forma di privatizzazione, di meccanismi di proprietà intellettuali e di accentramento dei grandi proprietari del web. In rete con Sapienza Clandestina (Università di Roma) e con il Collettivo Universitario The Take di Milano da oggi anche a Bologna il filesharing è gratuito e i libri di testo sono accessibili a tutt* dentro la nuova Biblioteca Sociale del 36!

Vai alla presentazione del progetto a firma Assemblea dei Bi/Sogni

introduzione tratta da UnivAut