Salvini a Catania: Manifestazione Regionale
Salvini chiama a raccolta tutti i leghisti a Catania? Ricordiamogli che la Sicilia non li vuole! Dall’1 al 3 ottobre iniziative e momenti di confronto in cui si parli una lingua diversa da quella che, non solo la lega, ma i vari governi in questi anni hanno parlato. Incontri e dibattiti ed infine un grande corteo per la mattina del 3 ottobre.
Il 3 Ottobre Salvini sarà a Catania come imputato in un processo con l’accusa di sequestro di persona. Nel luglio del 2019, quando era in carica come Ministro dell’Interno, negò l’autorizzazione allo sbarco della nave Gregoretti che aveva salvato 135 migranti. E non era la prima volta. Anche nell’agosto del 2018 Salvini da Ministro dell’Interno aveva impedito lo sbarco alla nave della guardia costiera Diciotti che aveva soccorso 190 persone, bloccandone anche l’equipaggio e sequestrando di fatto la nave al porto di Catania. Già in quella occasione da tutta la regione in poche ore oltre 3.000 persone si radunarono a Catania per protestare contro un evidente abuso di potere ingiusto e disumano.
Salvini ha dichiarato di voler trasformare il processo in un caso nazionale ed ha chiamato a raccolta i legisti di tutta Italia per 3 giorni (dall’1 al 3 ottobre).
Abbiamo deciso di mobilitarci perché noi non dimentichiamo.
Non dimentichiamo le ripetute politiche razziste, che non sono una scelta strategica solo della Lega, ma dell’ intera classe politica del nostro paese, da Minniti alla Meloni. In particolar modo Salvini, prima da Ministro e poi da Senatore, non ha mai perso occasione di fomentare odio sulla pelle dei migranti e delle migranti della comunità musulmana e della comunità nera che vivono in questo paese, additandoli quotidianamente come nemici interni e minacce.
Noi non dimentichiamo che il 3 ottobre è la giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. Nata in seguito alla strage del 3 ottobre 2013, quando morirono in mare, a Lampedusa, 368 donne, uomini e bambini. Quella tragedia fu l’inizio della crescente blindatura dei confini della Fortezza Europa, che portò alla militarizzazione delle coste e del Mediterraneo, moltiplicando i finanziamenti ai peggiori regimi liberticidi del Nordafrica e del Medioriente. La strage del 18 aprile 2015, con oltre 800 vittime, spinse i governi europei e la micidiale agenzia Frontex a ridurre i soccorsi in mare delegando ed armando sempre più le bande criminali della cosiddetta Guardia Costiera Libica. Per chiudere il cerchio bisognava impedire che le navi umanitarie proseguissero le uniche e preziose operazioni di salvataggio. E tutto ciò è puntualmente avvenuto dal 2017 “grazie” alla Procura di Catania, a Frontex, ed ai ministri Minniti, Salvini e Lamorgese.
Nella nostra regione, ancora oggi, si muore durante la detenzione nel CPR di Caltanissetta come il tunisino Aymed nello scorso gennaio; o per fuggire dalla vergogna degli hot spot galleggianti come il tunisino Bilal nel maggio scorso a Porto Empedocle; o per essere solidale con i connazionali pakistani sfruttati dai caporali nel giugno scorso a Caltanissetta come Siddique Adnan; o per scappare dall’arbitraria detenzione a Siculiana(Ag) pochi giorni fa come l’eritreo Anuwar Seid.
Non dimentichiamo un modello permanente di attacco alle donne (migranti e non): dalla gerarchia degli stupri a seconda di chi li commette e di chi li subisce, alla violenza dei confini e all’utilizzo dei social come clava per disciplinare personalità dissidenti ( da Carola Rackete alle giovanissime giovanissime studentesse). Senza dimenticare gli attacchi alla salute riproduttiva e al diritto all’aborto, lo scampato pericolo del ddl Pillon, strumento feroce di disciplinamento e complice con mariti e padri violenti e la funzione di ponte che in Italia la Lega crea sia col mondo delle destre reazionarie di tutta Europa che con la galassia integralista andata in scena a Verona che vuole imporre un modello di famiglia funzionale alla produzione e riproduzione di un ordine patriarcale e di gerarchie sociali e di genere.
Non dimentichiamo una strategia fondata sull’odio sociale e razziale che divide i lavoratori e le lavoratrici e colpisce a colpi di denunce proprie le avanguardie che dentro i posti di lavoro lottano ogni giorno per migliorare le condizioni di tutte e tutte e colpevolizza la povertà e il bisogno.
Non dimentichiamo anni di insulti ai “terroni”. Adesso la Lega ha deciso che i voti dei e delle meridionali sono utili al carroccio e così prende il via il reclutamento di mercenari della politica sui nostri territori.
Gente che sotto l’effige del ” Patriota” svende la nostra terra a chi l’ha schifata per anni ed adesso la vuole sfruttare.
Un esempio su tutti: l’ Autonomia Differenziata. Un volano per muovere facilmente più risorse per le regioni del Nord, già più ricche, a scapito di tutte le altre.
Esistono una infinità di ragioni che ci impongono di scendere in piazza per dire che qui la Lega, Salvini e, più in generale, la brutalità di una politica ottusa e criminale non passano.
Attraverseremo le strade e le piazze con i nostri corpi e le nostre voci anche per ricordare che il 3 ottobre non è un giorno qualsiasi, ma la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, in ricordo del naufragio del 2013 a Lampedusa, definito “tappeto di carne umana” fatto di 368 corpi di donne, uomini, bambine e bambini. Un evento non isolato, dato che dal 2013 si contano almeno 15.000 tra morti e dispersi/e.
Per il 3 ottobre non vogliamo le vuote celebrazioni del governo regionale che proprio con il sostegno di Salvini ha emanato la folle ordinanza dell’amico Musumeci sulla chiusura di ogni hotspot e centro di accoglienza, per questioni di becera propaganda.
Non vogliamo le vuote celebrazioni di un governo nazionale che non vuole rinnegare le leggi razziste leghiste, che ha rinnovato gli accordi con la Libia, che continua a finanziare la guardia costiera libica colpevole di torture e uccisioni, che lascia invariati i “decreti in-sicurezza”, che blinda i confini della Fortezza Europa, che militarizza le coste e il Mediterraneo, continuando la vergognosa campagna di criminalizzazione delle ONG.
Saremo a Catania soprattutto per raccontare e rappresentare una Sicilia ben diversa da quella che Musumeci vuole svendere alla Lega.
Contro ogni politica di odio, sfruttamento, violenza e discriminazione: nessuno spazio a parassiti come Salvini e la Lega!
Adesioni:
– Catania
Catania Bene Comune
Cobas Ct
Collettivo Autonomo Studentesco
Comitato Nomuos/No Sigonella
Coordinamento Universitario
Comunità Resistente Piazzetta/Colapesce
C.s.a. Officina Rebelde
Femministorie
I Siciliani Giovani
Liberi Pensieri Studenteschi
LILA-LHIVE Catania
Movimento Universitario Autorganizzato
Non Una di Meno – Catania
P.C.I. Federazione Catania
Potere al Popolo – Catania
Rete Antirazzista
Sinistra Anticapitalista
Spazi Sociali Catania
– Gela
Giovani Arcobaleno
– Messina
Liberazione Queer + Messina
Potere al Popolo – Messina
Rete No Ponte
– Palermo
Forum Antirazzista Palermo
Potere al Popolo – Palermo
– Siracusa
Siracusa Ribelle
Stonewall Siracusa
Associazione culturale Dahlia
Antudo
Cobas Scuola Sicilia
Lotta Continua Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sicilia
USB Sicilia
Gruppo Fb: La Sicilia non si Lega
Gruppo Fb: Sleghiamo la Sicilia
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