Violenza sulle donne e sulla terra, è ora di finirla
Nel pomeriggio, l’assemblea. Sala consigliare strapiena. Donne che arrivano da Bologna, Roma, Bergamo. Donne che abitano qui. Ognuna con la propria esperienza, con il proprio vissuto e la voglia di approfondire, di condividere. Elina Colongo, del Soccorso violenza sessuale del Sant’Anna, traccia i numeri di un dramma sommerso: 130 femminicidi nel 2011 e 112 ad oggi nel 2012; violenza prima causa di morte per le giovani tra i 15 e i 44 anni; quasi il 25% delle donne ha subito una violenza sessuale tra i 17 e i 77 anni; quasi il 70% degli stupri sono effettuati dal partner; 53 Paesi dell’Onu non riconoscono come reato la violenza consumata nell’ambito del matrimonio; quasi nel 30% dei casi i maltrattamenti sorgono in gravidanza.
Cristiana Albino del Collettivo Medea di Torino lega la violenza sulle donne a quella sulla terra, introduce il tema specifico: «Le donne subiscono violenza e muoiono in quanto donne che dicono no, donne che fanno una scelta autonoma. La chiave, qui come nella vicenda della valle di Susa, sono l’esercizio del potere, il dominio, il senso della proprietà». Chiude Nicoletta Poidimani della Re.Fe con un interessante approfondimento sul mal-sviluppo attraverso i pensieri di Vandana Shiva e le sue lotte.
Il dibattito è aperto da Marzia del gruppo di donne di Giaglione. Poi interventi e ancora interventi per affrontare percorso verso un’indispensabile autodeterminazione.
Sera. Festa. Birreria Il cotonificio e le grandissime Rivoltelle, rock band calabrese al femminile energica, potente e simpaticissima. Birreria strapiena e tante, tante donne. E’ stata una serata assolutamente magica. Il merito va ad Erme che le Rivoltelle le ha volute, proposte e cercate. Un’ora e mezza di spettacolo inarrivabile che ha coinvolto tutte e tutti.
Poche ore di sonno e la manifestazione si chiude alla Maddalena di Chiomonte, attorno alle reti del cantiere Tav. La convocazione delle DonneInMovimento porta in Clarea circa 300 persone. La giornata è bellissima. Il cantiere no. Ognuna e ognuno col suo passo si arriva alle reti, dove si condivide il pranzo. Un giro “turistico” intorno alle reti evidenzia lo scempio del territorio e quella violenza che la due giorni vuole evidenziare. La battitura per l’ormai noto carcerolazo chiude il pomeriggio ma non le iniziative.
Sabato prossimo, 24 novembre, le DonneInMovimento ospiteranno Lidia Menapace, saggista e femminista, che presenterà il suo nuovo libro “…A furor di popolo”. Si parlerà ancora di violenza sulla terra da parte del mal-sviluppo e Tav.
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