Frontiera Usa-Messico: migranti provano a sfondare, la polizia di Trump gasa le Caravanas
Centinaia di persone facenti parte delle Carovane Migranti dell’America Centrale hanno provato a oltrepassare il confine tra Messico e Stati Uniti nella giornata di ieri.
La polizia americana ha risposto con lanci di lacrimogeni contro chi stava provando a superare le barriere di confine. Rendendo di conseguenza il valico di San Ysidro ( che collega Tijuana e San Diego) impossibile da attraversare. Il valico è stato poi riaperto qualche ora dopo.
A nulla sono dunque valsi i tentativi di scoraggiare i migranti, sia dal lato americano che da quello messicano, sia fisicamente che politicamente, dal provare a superare il confine.
Gli uomini, le donne e i bambini delle Caravanas hanno infatti rotto, dopo circa un’ora e mezza di contenimento da parte della polizia federale messicana, il dispositivo di controllo che gli era stato affibbiato dalla parte sud del confine, attraversando il Canale del Fiume Tijuana e avvicinandosi alla frontiera vera e propria.
Qui, di fronte al tentativo di superarla, la polizia americana ha risposto sparando i lacrimogeni e sventando quello che di fatto è il primo tentativo collettivo dei migranti di superare il confine.
Nei giorni scorsi Trump aveva annunciato di fatto tolleranza zero verso chi avrebbe provato ad attraversare illegalmente il confine senza aver prima provato a fare richiesta di asilo.
Il suo omologo messicano Pena Nieto aveva invece offerto permessi temporanei di lavoro a chi avrebbe desistito dal provare ad entrare negli USA, e poi annunciato un accordo con gli USA per il quale i migranti sarebbero rimasti in Messico in attesa della decisione sulla propria richiesta.
L’accordo è stato però smentito da altri futuri esponenti del governo neoeletto Presidente Obrador che si insediera da dicembre.
Sono tra i tre e i cinquemila i migranti delle differenti carovane in atto in tutto il centro America ad avere già raggiunto Tijuana, provenienti soprattutto da paesi come Honduras e Guatemala, dominati da povertà, violenza statale e mafiosa, mancanza di sicurezza e di diritti per donne e comunità LGBT.
Nei prossimi giorni torneremo ad aggiornare sulla situazione.
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