Le dichiarazioni razziste di Nardella a pochi giorni dal 25 aprile
Ogni volta che il sindaco di Firenze fa una dichiarazione pubblica c’è sempre da aspettarsi il peggio.
Famose le sue dichiarazioni sulle studentesse americane stuprate dai carabinieri a cui si è sentito in dovere di ricordare che Firenze non è la Disneyland dello sballo o le recenti polemiche scatenate dalle sue infelici frasi sulle fioriere rotte messe in parallelo con la barbara uccisione di Idy Diene, ma finora non si era mai spinto a dichiarazioni di stampo esplicitamente razzista, almeno fino a ieri.
Quasi in sordina, infatti, il Primo Cittadino di Firenze ha dichiarato ai microfoni di Controradio, promuovendo la sua idea di reintrodurre un’ora di educazione civica in ogni grado di istruzione,
“Troppe volte nelle nostre scuole arrivano giovani immigrati, stranieri, che talvolta non conoscono bene l’italiano, e non conoscono le regole minimali di convivenza”. Frasi pesanti, pronunciate a poche settimane dall’omicidio di Idy Diene, frasi razziste che mettono in relazione la provenienza geografica con l’inciviltà.
E se fino a quelle frasi la proposta dell’ora di educazione civica poteva suonare un po’ paternalista, ma tutto sommato neutra, dopo assume aspetti inquietanti.
Viene da chiedersi se abbia senso affidare le celebrazioni del 25 aprile a un sindaco che non solo proviene da un partito, il PD, che stringe accordi per istituire dei campi di prigionia per i profughi in Libia che hanno l’aspetto di veri e propri lager, ma non si faccia scrupoli a fare dichiarazioni esplicitamente razziste.
A completare il quadro è di oggi la notizia dell’apertura di Nardella all’ipotesi di costruire un Cpt in Toscana, centro di permanenza temporanea in cui provvedere alla detenzione e al rimpatrio dei migranti, quei centri ormai tristemente noti, grazie a diverse inchieste giornalistiche, per le condizioni inumane di vita, gli stupri e gli abusi nei confronti dei detenuti. “A volte il tema della sicurezza si sovrappone alla questione immigrazione, non è sempre vero, lo è quando i responsabili degli atti illeciti sono immigrati irregolari che non rispettano le regole del nostro paese”, ha dichiarato durante la tappa fiorentina di
Viene da chiedersi cosa possa avere in comune Nardella con le celebrazioni della Resistenza e la Liberazione dal Fascismo, un uomo sicuramente più vicino alle Leggi Razziali che alla Storia Partigiana, forse preferiremmo vederlo in Santa Croce solo quando usa gli idranti sulle scale per non fare sedere la gente, sicuramente un ruolo in cui è più a suo agio, piuttosto che a commemorare gli uomini e le donne morti 73 anni fa per un paese libero e antirazzista.
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