InfoAut
Immagine di copertina per il post

Strage di Brescia e altre stragi di Stato: la grande ingenuità di chi ha creduto che la magistratura potesse arrivare alla verità senza cambiamenti politici profondi nelle istituzioni coinvolte

di Paolo Persichetti

 

Dopo 38 anni dai fatti, cinque istruttorie e dieci sentenze, il sistema giudiziario non è stato in grado di identificare dei responsabili per la strage di Brescia come per piazza Fontana e l’Italicus. L’assoluzione pronunciata ieri dalla corte d’appello è su tutte le prime pagine dei quotidiani di stamani dove più o meno si grida allo scandalo, si censurano i «depistaggi», «l’impunità», la «storia negata», la «beffa» del risarcimento per le spese di giustizia inflitte ai familiari delle vittime.

Manlio Milani, presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage, si lascia andare davanti a Giovanni Bianconi del Corriere della sera ad alcune considerazioni disincantate: «C’è una catena di ricatti che lega gli uni agli altri, dagli esecutori ai rappresentanti degli apparati, fino ai responsabili politici. Le coperture e i depistaggi son il risultato di questi collegamenti occulti, che negano la trasparenza e mettono in pericolo i presupposti della democrazia. Io temo che questo meccanismo funzioni ancora oggi, su diverse questioni, e se non viene denunciato e smantellato la vita di questo Paese rimarrà sempre inquinata dal gioco dei ricatti».

La verità sulle stragi sacrificata sull’altare del compromesso storico
Milani è convinto che la verità sarebbe potuta venire fuori subito se ci fosse stato nella seconda parte degli anni 70 un diverso atteggiamento politico più deciso nel denunciare le ambiguità istituzionali, «Credo che subimmo – aggiunge – una certa timidezza del Pci dell’epoca che non voleva rischiare di compromettere il rapporto con la Dc. Ma fino a quando la ragion di Stato avrà il sopravvento sulla ricerca della verità?».

La verità sulle stragi sacrificata sull’altare del compromesso storico. Il sospetto di Manlio Milani non è affatto infondato. Il Pci concepiva il ricorso allo strumento giudiziario come una leva per facilitare i suoi scopi politici, così le inchieste subivano accelerazioni o rallentamenti a seconda degli interessi del momento. Ciò spiega la linea della fermezza, il massimo di repressione con tanto di leggi speciali e torture contro la lotta armata per il comunismo, che si mise di traverso alla strategia del compromesso storico, ed al contrario i tentennamenti verso la Dc sulle stragi.

Ma se le cose stanno così e se tutte le inchieste, al di là degli esiti processuali, sono sempre giunte ad una identica ricostruzione del contesto ambientale nel quale ha avuto origine la strage di Brescia, come le altre: i settori del neofascismo del triveneto collegati, infiltrati, inquinati dalla presenza di agenti di varie intelligences Nato e dei nostri apparati, la vera domanda da porre non è forse un’altra: non è stata malrisposta la fiducia riversata verso la magistratura affinché potesse arrivare ad una verità certificata processualmente? Se di mezzo c’è lo Stato con i suoi apparati e le inconfessabili strategie elaborate in sede atlantica, è pensabile l’accertamento della verità da parte della magistratura senza che ciò non proceda insieme ad un mutamento politico radicale delle istituzioni coinvolte?
Non è stata una follia ritenere che la liturgia del processo penale potesse svolgere una funzione terapeutica, favorendo la riparazione psicologica delle vittime?

A nostro avviso si è trattato di una deriva sbagliata, anzi devastante poiché:

a) ha innescato una privatizzazione del diritto di punire;
b) la giustizia processuale ha perso in questo modo il suo ruolo peculiare di ricerca delle responsabilità per rivestire la funzione di ricostruzione clinica della persona offesa;
c) conseguenza che favorisce il rischio di verità giudiziarie di comodo, verità politiche – altrimenti dette “ragion di Stato” – necessarie a placare domande che vengono dall’opinione pubblica o servono a lenire semplicemente la sofferenza dei familiari, ad appagarne il risentimento;
d) devasta la dimensione psicologica delle vittime stesse, messe di fronte all’assurdo paradosso di dover pretendere verità da quello stesso Stato coinvolto nei fatti incriminati;
e) verità che evidentemente non potrà mai venire senza che sia investita la dimenzione del cambiamento politico delle istituzioni coinvolte;
f) ne può uscire soltanto un atteggiamento vittimistico e querulante che di fronte al frustrante fallimento degli esiti processuali, o peggio al mancato appagamento che la scena giudiziaria offre (“la verità giudiziaria non dice tutto”, “i colpevoli nascondono altre verità”, ”la pena deve essere infinità anche una volta sconata per intero”), trascina la figura della vittima in una spirale di risentimento senza fine, di avvitamento rancoroso;

E’ sulla verità storica che occore dunque lavorare. Ciò dipende da quelle categorie, gli imprenditori della memoria, che lavorano con la materia storica ma dipende anche e soprattutto dall’autorganizzazione sociale, dalla capacità di creare le condizioni politiche perché questa verità esca fuori.

da: insorgenze.wordpress.com

 

Link
Il paradigma vittimario
Giovanni de Luna, “Golpismo e stragismo non sono proponibili come un paradigma esaustivo della storia degli anni 70”
Stazione di Bologna una strage di depistaggi
Quando la memoria uccide la ricerca storica
De Luna: “Senza verità giudiziaria il passato non passa”

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Antifascismo & Nuove Destredi redazioneTag correlati:

morti di statoPaolo Persichettipiazza della loggiastragi di stato

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Gino Libero! Free All Antifas

Abbiamo appreso che questa settimana il nostro amico e compagno Gino è stato arrestato in Francia, a Parigi, con un mandato d´arresto europeo.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Bologna: migliaia di antifascisti/e in piazza contro Casapound e la Rete dei Patrioti

AGGIORNAMENTO LUNEDì 11 POMERIGGIO – Una ricostruzione delle manifestazioni di sabato 10 novembre, le valutazioni politiche e le mobilitazioni in programma per questa ultima settimana di campagna elettorale in Emilia Romagna, dove domenica 17 e lunedì 18 novembre si voterà per rinnovare Presidente e Consiglio regionale, con Federico della redazione emiliano-romagnola di Radio Onda d’Urto. Ascolta o […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Mantenere il sangue freddo, rimanere strategici, definire gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, acquisire forza, puntare al 2027.

Abbiamo tradotto questo contributo di Houria Bouteldja apparso su QG Décolonial per continuare ad approfondire quanto sta accadendo in Francia in merito alla costituzione di un nuovo Fronte Popolare per le prossime elezioni.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Per un sollevamento antifascista.

Abbiamo tradotto il documento redatto dal movimento Soulèvement de la Terre a proposito della fase storica che si sta vivendo in Francia, verso le prossime elezioni.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Ilaria Salis è libera!

Ilaria Salis è libera: la polizia ungherese le ha tolto il braccialetto elettronico e rilasciato la documentazione della scarcerazione- Probabilmente lunedi 17 giugno il rientro in Italia

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Un fronte più salutare che popolare.

Traduciamo un commento da parte del collettivo francese Cerveaux Non Disponible rispetto alle elezioni per dare un quadro il più possibile composito di quali siano gli animi nei movimenti francesi a seguito della decisione di Macron.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Storia di Classe – 5 puntate speciali dedicate alla strage fascista, di Stato e della NATO di Piazza della Loggia a Brescia

In onda su Radio Onda d’Urto lo speciale di Storia di Classe dedicato alla strage fascista, di Stato e della Nato di piazza della Loggia, il 28 maggio 1974 a Brescia.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Ilaria Salis: i Giuristi Democratici denunciano “nuove minacce dai neonazisti ungheresi”

Nuove minacce, stavolta dirette, dei neonazisti ungheresi contro l’antifascista ai domiciliari a Budapest.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Ilaria Salis agli arresti domiciliari a Budapest. Accolto il ricorso degli avvocati.

Ilaria Salis può uscire dal carcere e andare agli arresti domiciliari a Budapest.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Ignobile pestaggio di Chef Rubio a Roma

Gabriele Rubini, a tutti noto come Chef Rubio, è stato aggredito mercoledì notte davanti alla sua casa romana da almeno sei persone, che lo hanno pestato e insultato al grido di “Pezzo di merd*, così impari”.

Immagine di copertina per il post
Culture

50 anni dalla strage di Piazza della Loggia – Maggio 2024 su Radio Onda d’Urto

Radio Onda d’Urto dedica la programmazione dell’intero mese di maggio (dal 6 al 31 maggio 2024) al 50esimo anniversario della Strage fascista, di Stato e della Nato di Piazza della Loggia, avvenuta il 28 maggio 1974 a Brescia.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

STRAGE PIAZZA LOGGIA: RUOLO DEL COMANDO NATO DI VERONA E RAPPORTI NEOFASCISTI CON ESPONENTI DEI CARABINIERI E QUESTURA EMERGONO ANCHE DALL’ULTIMA INCHIESTA

Coinvolgimento delle basi Nato di Verona nella strage di Piazza Loggia. Rapporti tra il neofascista Silvio Ferrari – dilaniato dall’ordigno che trasportava il 19 maggio 1974 e che sarebbe stato informatore del vicequestore Lamanna della questura di Brescia – e l’allora capitano Delfino con cui avrebbe partecipato a riunioni a Verona nella sede dei Servizi […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

28 maggio: ieri le bombe, oggi porti chiusi e guerra ai poveri. Le stragi sono di Stato

28 maggio 1974 – 28 maggio 2019. 45 anni fa, a Brescia, la bomba fascista, di Stato e della Nato, posta in un cestino della spazzatura di piazza della Loggia. Un’esplosione contro alcune migliaia di persone arrivate in piazza per la manifestazione indetta dal Comitato unitario antifascista, dopo una lunga serie di violenze e provocazioni […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Brescia, cronaca del corteo a 44 anni dalla strage fascista di Piazza Loggia

Riprendiamo da Radio Onda d’Urto la cronaca radio e il comunicato del Magazzino47 in merito alla giornata di mobilitazione di ieri 28 maggio, data in cui cade l’anniversario della Strage di Piazza Loggia, una delle pagine pù infami del terrorismo fascista e di Stato del nostro paese. 44esimo anniversario della strage fascista, di Stato e […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La strage estiva nelle carceri italiane

Da maggio ad agosto il numero dei detenuti che morti suicidi in carcere è aumentato passando da da 32 a 37…. le istituzioni si ostinano a dichiarare la propria “preoccupazione” chiedendo una “soluzione repentina a tale situazione emergenziale”. Come risulta drammaticamente evidente, non c’è alcuna “emergenza” da affrontare: sovraffollamento, condizioni igienico-sanitarie precarie ed inumane, violazione […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Piazza della Loggia: la strage è fascista. Anche la cassazione conferma

Dopo 43 anni arriva la condanna definitiva all’ergastolo per i neofascisti Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, colpevoli per la strage che 28 maggio 1974 uccise 8 persone e ne ferì 102, in piazza della Loggia a Brescia nel corso di una manifestazione contro la violenza fascista. La sentenza riconosce la “matrice politica” della strage […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

#IociSarò. #18A Giustizia e Verità per Davide Bifolco

Venerdì 20 marzo a Napoli si è tenuta una partecipata assemblea per la costruzione del percorso di avvicinamento al corteo del 18 Aprile contro le morti di Stato e per ribadire ancora una volta che vogliamo “Verità e Giustizia per Davide Bifolco”. In piazza quel giorno, così come in questo mese di mobilitazione che ci […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

È uscito il secondo numero di ‘Polizia Violenta’

lo potete trovare qui: http://www.youblisher.com/p/1098527-Polizia-Violenta-2/ [Si raccolgono adesioni per procedere alla stampa di 1000 copie cartacee, a breve i dettagli dei costi] per info info[at]daxresiste.org _________ Editoriale “Polizia Violenta. I banditi non stanno a guardare” è un progetto che nasce nel 2013. Era il decimo anniversario del 16 marzo, la notte dell’assassinio di Dax e […]