STRAGE PIAZZA LOGGIA: TUTTI ASSOLTI
Il 28 maggio del 1974 una bomba neofascista causò 8 morti e oltre 100 feriti!
La Corte d’assise d’appello di Brescia ha assolto Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte e il generale dei carabinieri Francesco Delfino nel IV processo per la strage di Piazza della Loggia, avvenuta nel 1974. In primo grado, il 16 novembre 2010, i 4 erano stati assolti con formula dubitativa. Nei confronti del quinto imputato del processo di primo grado, Pino Rauti, anch’egli assolto, non era stato presentato ricorso da parte della Procura ma solamente da due parti civili. Uno dei ricorsi è stato dichiarato inammissibile con la conseguente disposizione del pagamento delle spese processuali a carico delle parti civili. Prima di leggere la sentenza, il presidente della Corte d’assise d’appello, Enzo Platé, ha ringraziato i giudici popolari per l’impegno e lo scrupolo profusi durante la durata del processo. Si sono detti “sereni perché è stato fatto tutto il possibile” il procuratore Roberto Di Martino e il pm Francesco Piantoni, titolari dell’inchiesta sulla strage di piazza della Loggia che causò 8 morti e oltre cento feriti il 28 maggio del 1974. “Ormai è una vicenda che va affidata alla storia, ancor più che alla giustizia”, ha commentato il procuratore di Martino. La procura attenderà il deposito delle motivazioni per decidere se ricorrere in Cassazione.
Questa la notizia, fredda e senza fronzoli. Difficile trovare le parole giuste per commentare ulteriormente lo scandalo di questa assoluzione, senza passare per la retorica e il vocabolario frusto dell’ “indignazione”. Mentre centinaia di persone hanno pagato con anni di galera per essersi battuti per una trasformazione radicale della società, a quasi 40 anni di distanza lo stato assolve i suoi uomini e i legami poco presentabili con il neofascismo armato e bombarolo, usato per compiere il “lavoro sporco” che una “democrazia” occidentale non si poteva permettere di svolgere da sé. Oltre il danno, la beffa per quei familiari delle vittime che assistono anche alla richiesta di pagamento delle spese processuali alle parti civili.
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di Francesco “baro” Barilli
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