Proprio così la gente sta cominciando a chiedere risposte concrete in merito alla loro situazione e non passa giorno che vedono che la politica italiana, al di là delle promesse e degli stanziamenti sta andando in direzione contraria. Quella del terremoto è solo l’ennesima prova di incompentenza di una governace nel gestire questa crisi, e lo sfacielo sociale che sta avanzando in questo paese.
Siamo partiti dalle lacrime sulla riforma delle pensioni, al dimenticarsi di miliaia di esodati, a destrutturare un mondo del lavoro sempre più votato dalla parte dei padroni ( nonostante anche loro versino lacrime di coccodrillo) e poi potremmo proseguire con un lungo elenco.
Nel calderone non possiamo però dimenticare il ruolo nefasto che sta giocando la politica nazionale, troppo impegnata nelle loro stanze a preparare future elezioni che li vedono in forte caduta davanti al forte populismo del movimento di Grillo, il quale si trova difronte alla prova del nove con la governance di un paese difficile come Parma. Quello successo a Mirandola nei giorni scorsi è il chiaro segnale di come la gente di queste figure è stanca e guardate bene, il terremoto è stato solo un amplificatore dei problemi che questo paese si porta dietro, un amplificatore che rischia seriamente di far vacillare la governance italiana come la lotta in val susa, e aprire un nuovo fronte di lotta che non si fermerà davanti a promesse e controllo sociale.
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