InfoAut
Immagine di copertina per il post

Officina Primo Maggio

||||

Segnaliamo la nascita di un nuovo progetto di elaborazione teorica, inchiesta e ricerca militante che intende proporsi come “zona di discussione franca” nel panorama dei movimenti contemporanei. 

 

Tutto era pronto, il primo numero impacchettato, il manifesto rivisto e limato. Stavamo per andare in stampa e ci siamo ritrovati – come tutta Italia, come mezzo mondo – nel pieno dell’emergenza da Covid-19, con tutte le sue conseguenze sanitarie, economiche, sociali e culturali. Per il primo numero sono stati necessari piccoli ritocchi e qualche aggiustamento. Gli obiettivi e i metodi del progetto, invece, ci sono sembrati ancora più necessari.

Il lavoro capitalistico, il lavoro per conto terzi nelle sue molte forme è ancora il rapporto sociale fondamentale, la base delle disuguaglianze. Non si può parlare di società oggi senza tenere in considerazione lo squilibrio tra chi vende la propria forza lavoro e chi la acquista, senza cogliere le mille forme di sfruttamento, autosfruttamento, diseguaglianza negli interstizi della produzione e della riproduzione sociale. Da qui la necessità di superare questo squilibrio ricorrendo alle forme praticabili di conflitto con molteplici tipologie di coalizione.

Officina Primo Maggio è un progetto politico-culturale di parte, consapevolmente volto a esplorare le condizioni che rendono praticabile il conflitto, inteso come capacità di attivarsi da parte dei soggetti direttamente coinvolti nei processi produttivi, distributivi, insediativi ecc. Pur consapevoli che alcune delle modalità in cui si è espressa la conflittualità sociale nel fordismo sono divenute obsolete, restiamo convinti/e che sul terreno del lavoro molto resti ancora da fare e da sperimentare, se teniamo conto non solo del conflitto dispiegato ma anche di quello tacito, intrinseco, latente, e delle sue possibilità di espressione nell’universo digitale. La domanda a cui tenteremo di volta in volta di rispondere è: come e dove produrre conflitto oggi, in particolare nei rapporti di lavoro e nelle prestazioni di natura tecnico-intellettuale?

A tale domanda non si può rispondere individualmente e unicamente in modo teorico. Chi ha la pretesa di cambiare il mondo che gli si presenta davanti deve inserirsi in un complesso di attività tutte necessarie e nessuna autosufficiente. È per tali ragioni che questo manifesto vuole essere un invito alla partecipazione rivolto a realtà e singoli/e che si ritrovano su questi punti e vogliono unirsi per aprire uno spazio di confronto critico prendendo parte attiva alla costituzione dell’Officina Primo Maggio. Sappiamo che si tratterà di un lavoro lungo: la realtà va analizzata e le idee si devono elaborare, in contemporanea con la mediazione culturale, necessaria per evitare che analisi e concetti finiscano per essere autoreferenziali. E la mediazione deve interagire con azioni politiche e sociali, che a loro volta devono rimodulare e orientare le analisi; fare e sapere o procedono assieme o si riducono a passatempi di cui è già pieno il mondo. Queste fasi (analisi, mediazione, azione) sono tutte necessarie e si interrogano reciprocamente in continuazione, senza una di esse il resto o non serve o viene male.

Officina Primo Maggio vuol essere un luogo di confronto e di dialogo come operazione politico-culturale, che parte da esperienze concrete di azione sociale: al di là delle conoscenze del singolo/a e del suo ruolo sociale, è solo il confronto collettivo a permettere un’operazione di pulizia del pensiero e di sua verifica incessante. La redazione, ma anche il multiforme ventaglio di autori e autrici che riusciremo ad attivare, vuol essere una vera officina in cui interagiscono persone che portano con sé esperienze e idee di altri soggetti plurali, rendendosi quindi connettori di una rete. La dichiarazione di voler fare rete è scontata e abusata, bisognerà metterla in pratica. Bisognerà creare uno spazio di partecipazione, ma anche avere l’umiltà di partecipare, senza pretendere che la rete si formi attorno a noi. Senza una rete – sparsa e radicata (anche fisicamente) nei territori – l’affermazione che teoria e prassi devono procedere assieme sarebbe solo un enunciato; così come senza una rete vengono meno le basi materiali su cui fondare la solidarietà e organizzare il conflitto.

Ci siamo ritrovati e ritrovate per la prima volta a Milano sabato 9 febbraio 2019: il gruppo è composto da persone di età, formazione, provenienza geografica, culturale e politica differenti. Ci si è riuniti attorno all’ipotesi di ripensare collettivamente che cosa ha lasciato l’esperienza della rivista Primo Maggio, che cessava le sue pubblicazioni nel 1989. Numerosi segnali spingevano la riflessione in questa direzione anche perché nel 2018 la rivista aveva pubblicato un numero speciale di bilancio e discussione. Durante l’incontro abbiamo dovuto chiederci quale fosse il vero scopo del nostro riunirci. L’ipotesi iniziale di dare continuità a quel progetto editoriale è stata presto accantonata. È infatti emerso che non abbiamo la necessità di riproporre la storica rivista Primo Maggio, i suoi intenti e presupposti. Piuttosto vogliamo provare a capire quello che sta succedendo oggi, sia attraverso gli elementi ancora attuali di quella formidabile elaborazione teorico-politica, sia tramite l’elaborazione di nuove categorie, di un nuovo modo di affrontare la mutata realtà. Ciò è necessario per uscire dall’impasse cui sembra votata la maggior parte dei tentativi di comprensione critica del nostro presente – per non parlare dei tentativi di organizzazione politica a essi frequentemente connessi – vuoi per il pervicace ancoraggio a schemi, metodi e parole d’ordine ormai logori, vuoi, al contrario, per la loro totale e irriflessa dismissione.

Non si tratta ovviamente di criticare quella esperienza in quanto tale, ma di prendere atto dello smottamento che abbiamo vissuto in questi decenni; dunque di ripulire il nostro sguardo dalle incrostazioni che gravano su di esso, per renderlo capace di cogliere ciò che effettivamente viviamo. Si tratta, in sostanza, di portare le nostre intelligenze e le nostre categorie al livello dello scontro che quotidianamente ci è imposto.

Anche per questo motivo l’idea di ricostruire una rivista scioltasi tre decenni fa è stata accantonata: tale atto sarebbe destinato a produrre niente più che un’etichetta comune da apporre a materiali disomogenei e aggregati solo esteriormente. La priorità va data alla creazione di un’officina di pensiero critico radicale capace di dar vita a un confronto collettivo. Intendiamo infatti il dialogo come operazione di pulizia del pensiero, da tradursi anche in lavoro redazionale; solo in questo modo può nascere un progetto politico-culturale capace di essere rilevante. Quel che seguirà sarà lo strumento con cui il gruppo – aperto e in costituzione – deciderà di perseguire i suoi obiettivi. In sintesi si tratta di comporre un nucleo di elaborazione teorica che sia in reciproco scambio con la prassi politica della sinistra e dei movimenti sociali esistenti o potenziali. Di Primo Maggio vogliamo raccogliere e rilanciare la capacità di porsi come zona di discussione franca, perché schierata politicamente senza essere però il megafono di un soggetto politico particolare. Di Primo Maggio vogliamo richiamare la capacità di analisi, il suo fare teoria in maniera sistematica, innovativa e controcorrente ma senza accademismi, il suo sapere fare politica e prendere posizione in senso forte senza cadere però nella agitazione, nella propaganda.

Ma perché oggi? Esiste una congiuntura temporale che rende necessario e urgente tentare tale operazione politico-culturale? Ci pare di sì se pensiamo di trovarci alla vigilia di un nuovo salto tecnologico del sistema capitalistico, quello che va sotto il nome di digitalizzazione. Lavoreremo quindi sul presente a partire da un approccio che si articola nelle due facce della stessa, proverbiale, medaglia. Muovere dall’analisi concreta della realtà e da esperienze di conflitto reali per non restare semplici osservatori – e qui di Primo Maggio ci torna utile la vocazione all’inchiesta; allontanarci nel tempo, seguendo lo sguardo obliquo che Primo Maggio era capace di portare sull’attualità appoggiandosi ad altri tempi e altri luoghi, con un’attenzione alla storia e alla memoria che va sotto il nome di storia militante. Inchiesta, conricerca e ricerca militante sono le chiavi di volta che mettiamo al centro per trasformare i germi dei conflitti presenti in vera e propria strategia.

Per mettersi in contatto con Officina Primo Maggio o essere inseriti e inserite nella mailing list e ricevere la newsletter, è possibile scrivere alla redazione: info@officinaprimomaggio.eu

Visita il sito https://www.officinaprimomaggio.eu/

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Primo Maggio

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Tecnotrumpismo. Dalla Groenlandia al caso DeepSeek

Trump è diventato il referente politico delle Big Tech e non è una congiuntura.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Contro le guerre, per una lotta comune -Incontro con Said Bouamama

Il 18 gennaio 2025 si è tenuto un incontro pubblico al Cecchi Point – organizzato dal collettivo Ujamaa, lo Spazio Popolare Neruda e Infoaut – con Said Bouamama, sociologo e storico militante antirazzista franco-algerino.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump tra guerra e pace

Quali prospettive apre il ritorno del Tycoon alla Casa Bianca? La pace in Ucraina è più vicina oppure il 2025 sarà un nuovo anno di guerra?

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La politica al tramonto (d’Occidente)

Anton Jager; Iperpolitica. Politicizzazione senza politica; Nero Edizioni; Roma 2024; 15€ 158 pp. di Jack Orlando, da Carmilla Tre proiettili alle spalle e Brian Thompson, il CEO della United Healthcare, cade freddato a terra.Non si fa in tempo a avere l’identità dell’attentatore che già inizia il vociare di internet.Sui social si brinda alla morte del capo […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Non c’è una via diversa dallo sperimentare

Intervista a Franco Piperno tratta da Gli operaisti (DeriveApprodi, 2005) da Machina Continuamo con la pubblicazione dei materiali per ricordare Franco Piperno. Qui una sua lunga e dettagliata intervista uscita nel volume Gli operaisti (DeriveApprodi, 2005), curato da Guido Borio, Francesca Pozzi e Gigi Roggero, in cui si parla, tra le altre cose, della sua […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Palantir comincia la guerra civile nella difesa americana

Nei racconti di Tolkien i Palantir sono le pietre veggenti e vedenti presenti nel Signore degli Anelli il cui nome significa “coloro che vedono lontano”. di Nlp da Codice Rosso In linea con il testo “Magical Capitalism”, di Moeran e De Waal Malefyt, che vede il magico delle narrazioni come un potente strumento di valorizzazione del brand […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Alle radici dell’”offerta di jihadismo” – intervista a Saïd Bouamama

Ripubblichiamo questa intervista di qualche anno fa, realizzata qualche mese dopo gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi, per fornire un elemento di approfondimento in vista dell’incontro che si terrà a Torino con il militante e sociologo Saïd Bouamama, il quale ha partecipato ai movimenti antirazzisti in Francia e alle lotte legate all’immigrazione. In particolare, il tema qui affrontato risulta molto attuale nell’ottica di affrontare la questione del razzismo e del neocolonialismo a partire dalla materialità delle condizioni dei quartieri popolari nella crisi sociale della nostra epoca.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Autonomia differenziata: rompere la solidarietà per liberare ancora la ferocia del mercato

Quando si parla di Autonomia Differenziata il rischio è quello di credere che dietro questa formulazione si nasconda nient’altro che il secessionismo leghista della prima ora agghindato in chiave “riformista”. In realtà quanto abbiamo di fronte è ben più complesso ed attuale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Le capacità diagnostiche dell’IA ed il capitalismo dei big data

Il cammino dell’innovazione tecnologica è sempre più tumultuoso e rapido. Lo sviluppo in ambito di intelligenza artificiale è così veloce che nessun legislatore riesce a imbrigliarlo negli argini delle norme. Stai ancora ragionando sull’impatto di ChatGPT sulla società che è già pronto il successivo salto quantico tecnologico. da Malanova.info In un recente studio del 28 […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Giorgio e la sorveglianza speciale

Il 28 febbraio 2023 la Procura di Torino ha chiesto la sorveglianza speciale e l’obbligo di dimora nel luogo di residenza per quattro anni per Giorgio Rossetto, disposto a fine giugno 2023.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Contro la vostra “pace” e il vostro “lavoro” la lotta è solo all’inizio

Primo maggio a Torino: con la resistenza palestinese, contro il governo della crisi sociale.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Primo maggio 2023: a Milano e Napoli la radicalità operaia sbaraglia le inutili passerelle dei Confederali

In particolare, la straordinaria partecipazione al corteo di Milano ci consegna un dato che è oggettivamente inoppugnabile: la crescente domanda di opposizione sociale, di lotta e di conflitto, che emerge con sempre più convinzione dalla piazza.

Immagine di copertina per il post
Culture

Spazi Sociali 2023 – Il giornale del Network Antagonista Torinese

Questo Primo Maggio come da tradizione è stato diffuso il volantone “Spazi Sociali”, il giornale del Network Antagonista Torinese. Al centro dell’edizione di quest’anno la questione della guerra e della crisi sociale, ma anche la libertà d’aborto e gli attacchi giudiziari ai movimenti sociali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: per il primo maggio 2,3 milioni in piazza contro la riforma delle pensioni

Il primo maggio francese più grande degli ultimi decenni, non solo dal punto di vista della partecipazione, ma anche della determinazione delle piazze che ha risposto alle provocazioni della polizia a Parigi che ha attaccato il corteo con granate assordanti e gas lacrimogeni. Gli scontri sono andati avanti per ore.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Primo Maggio: contro la guerra e contro chi la a(r)ma

Primo Maggio per noi significa dire forte e chiaro ciò che nessuno dice: la guerra che si sta consumando in Ucraina è un crimine voluto da chi antepone la tenuta del sistema egemonico targato USA alle vite umane ed è disposto a tutto pur di mantenere i propri profitti mortiferi. Gli interessi delle classi popolari sappiamo bene non coincidere con quelli delle élite russe, cinesi o occidentali.

Immagine di copertina per il post
Culture

1 maggio 2023: Associazione a Resistere per la libertà delle lotte

1 maggio 2023 a Pisa: per la libertà delle lotte contro guerra, criminalizzazione del dissenso e violenza patriarcale!

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

BASTA ARMI! Primo maggio 2023

Torino : Assemblea cittadina verso il primo maggio 2023

“BASTA ARMI! FERMIAMO LA GUERRA IN UCRAINA. Contro carovita e devastazione ambientale.”

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Ancora archiviazioni per le violenze poliziesche, il doppio standard del tribunale di Torino

Da un pò non si sente più parlare di archiviazioni. Ricordate ARCHIVIATO, il documentario con cui denunciavamo gli abusi delle FF.OO. e la complicità della magistratura nel coprirli?

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sui fatti del Primo Maggio di Torino: Ristabiliamo la verità, costruiamo la mobilitazione per la pace

Quanto successo durante il corteo del Primo Maggio è inaccettabile, esattamente come la ricostruzione giornalistica che ne è stata fatta.Lo spezzone sociale composto da varie realtà e sensibilità è stato brutalmente bloccato e caricato dalle forze dell’ordine mentre si trovava in Via Roma in maniera assolutamente gratuita ed insensata. I giornali parlano di tentativi di […]