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25aprile non solo ricordo, libertà per gli antifascisti

Per tutta la durata del corteo sono stati lanciati cori e diversi interventi con un unico denominatore quello della richiesta di libertà dei 4 compagni che da oltre 3 mesi sono rinchiusi ai domiciliari con l’unica “colpa” di aver contestato una manifestazione che ha fatto dell’apologia di fascismo una sua prerogativa.

Alcuni attimi di tensione al concentramento con i cc che hanno tentato di bloccare la macchina con l’impianto audio del Guernica. Leggere tensioni anche durante il corteo con provocazioni fasciste e un nuovo tentativo di impedire a una parte di corteo di entrare nella piazza conclusiva. Tentativo fallito dalla forte pressione esercitata dallo spezzone più radicale disposto a tutto pur di entrare.

Quello che però emerge anche dalla giornata di oggi è che, nonostante l’alta partecipazione, dalla parte istituzionale  sia stata vissuta come una pura formalità, dove i contenuti sono usciti solo dallo spezzone più radicale in cui sono state contestate le scelte politiche che stanno colpendo questa città.  Una città in cui s tengono ai domiciliari 4 compagni e nel frattempo vede la criminalità organizzata fare quello che vuole e portare avanti i suoi interessi.  Dove vengono imposte  ordinanze che vanno a limitare la socialità o come è successo poche settimane fa, provvedimenti razzisti  che hanno visto  arrestare un migrante durante il suo matrimonio internandolo al Cie.

Allora cosa sta succedendo a Modena?

Il 25 aprile modenese è stata solo una tappa intermedia all’interno di un percorso più radicato contro il riemergere delle formazioni neofasciste e le politiche fasciste che vengono imposte alla gente di Modena.

Redazione_Infoaut Modena

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