8 novembre: Difendere Bologna – giornata di lotta e resistenza popolare
L’ipotesi stradaiola della Lega nazionale pare essere sfumata (nonostante rimanga necessario mantenere una attenzione e un monitoraggio del territorio in quelle giornate), e l’8 novembre assume sempre più le caratteristiche di una kermesse elettoralistica. A Bologna infatti, oltre alla Lega, hanno annunciato la propria partecipazione alcuni tra i maggiori leader del fu centro-destra, da Berlusconi a Storace alla Meloni, nel tentativo di lanciare la campagna elettorale in vista delle amministrative della prossima primavera che impegneranno molte delle principali città italiane. A sfilarsi è invece Casa Pound che ieri ha annunciato il ritiro della sigla e dei militanti neofascisti dalla kermesse. E’ su come contrapporsi e fare male a questa ipotesi di costituente blocco reazionario che l’assemblea ha discusso, in vista di una giornata che avrà una forte caratterizzazione cittadina e locale. E’ stata da più interventi infatti ribadita l’importanza di opporre alla calata reazionaria una forza delle lotte sociali cittadine che si esprimano in una manifestazione di dignità e riscatto popolare sotto il vessillo della bandiera bolognese sulla quale c’è scritto Libertas, in ricordo dell’atto di abolizione della servitù della gleba avvenuto secoli fa, con Bologna prima città al mondo a compiere tale gesto.
Un atto chiamato Liber Paradisus, e proprio nella piazza che porta quel nome la settimana scorsa si sono riversate centinaia di forze di polizia per sgomberare l’Ex-Telecom. Una piazza che tuttavia ha visto una lunga e tenace resistenza. Un portato riversatosi poi nel corteo di sabato 24, che ha fatto intravvedere un primo spaccato di cosa può innescarsi come processo di movimentazione sociale a Bologna. E’ proprio a partire dalla settimana di lotta appena trascorsa che l’assemblea si apre, con le voci di tre occupanti che raccontano la resistenza, parlano di una prima vittoria conquistata, di un aumento di forza del movimento per il diritto all’abitare, e della necessità di scendere in piazza l’8 con rabbia e determinazione. Segue l’intervento del SI Cobas, che oltre ad affermare la crucialità e l’importanza della composizione delle lotte lancia lo sciopero generale della logistica di domani e annuncia la partecipazione alla giornata di opposizione al blocco reazionario.
E’ quindi il turno degli studenti medi del Cas, che raccontano del percorso che si sta costruendo nelle scuole verso l’8 e riporta varie tappe di mobilitazione che lo precederanno. Seguono una lunga serie di interventi: Asia Usb, Partigiani della scuola pubblica, il centro sociale XM 24, il collettivo Laura Bassi, l’Anpi, il Collettivo Universitario Autonomo, il Pratello Resiste… oltre a varie persone persone a titolo personale e molti occupanti delle occupazioni cittadine, con una gran voglia di protagonismo. Da segnalare anche un intervento del Kidz Bloc bolognese. Nella settimana che precede l’8 si susseguiranno moltissime iniziative: cortei, flash mob, presidi, dibattiti, blocchi, piazze tematiche, detournement, scioperi, contestazioni, commemorazioni, manifestazioni culturali…
Una variegata galassia che esprime un tratto della ricchezza del tessuto sociale antagonista della città. Intervento dopo intervento l’assemblea ha inoltre proceduto a definire le caratteristiche della piazza Difendere Bologna dell’8. Viene marcata la necessita di delineare con chiarezza l’assoluta indipendenza da dinamiche di tipo elettoralistico, e la volontà di non essere usati da meccanismi istituzionali ma di essere protagonisti e attori di quella giornata. Si sottolinea come sia sempre più necessario buttare via le impostazioni di movimento costituite unicamente sulla visibilità mediatica o sulla bolla dei social network, ritrovando un protagonismo e una presenza nelle strade. E come conseguentemente sia necessario per l’8 dare una risposta che non si traduca nella ricerca di visibilità mediatica, magari portando in piazza una ruspa per conquistare due foto sulle slide dei giornali on line, ma opponendo una grossa partecipazione conflittuale che faccia vedere la Bologna meticcia di occupanti, lavoratori, disoccupati, studenti insegnanti ecc… quel blocco sociale antagonista in formazione che può esprimersi l’8 novembre. In ogni caso molti altri appuntamenti e piazze differenti agiranno a loro modo la contestazione a Salvini.
E’ stato quindi deciso di concentrarsi l’8 mattina alle ore 10, per bloccare sin da subito la città mettendo in difficoltà l’arrivo di leghisti e accoliti. L’appuntamento infatti sarà direttamente sul Ponte Stalingrado, che unisce la periferia al centro città ed è uno dei principali accessi dall’autostrada. Da lì, guardando dall’alto la città e sotto il vessillo di Bologna-Libertas, ci si allaccerà gli scarponi per scendere verso il centro preparati a una lunga giornata di lotta e resistenza popolare.
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