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A Brescia riparte la lotta per il diritto alla casa

Lunedì sera, infatti, il Comitato provinciale contro gli sfratti, durante la propria assemblea, ha aperto una discussione in merito a tempi, pratiche ed obiettivi di una battaglia molto importante per chi, in questa fase, voglia, dentro e contro la crisi, innestare pratiche diffuse che possano costituire nell’immediato una risposta reale e tangibile alle politiche di smantellamento di welfare e diritti sociali dei governi delle banche: la pratica del blocco degli sfratti non può essere oramai, di fronte ad un’emergenza dilagante, sufficiente, né sostenibile nel lungo periodo e nell’aumentare delle famiglie colpite. Dunque la decisione dell’assemblea è stata quella di accompagnare i picchetti di resistenza con alcune azioni in città volte a denunciare la grande quantità di immobili sfitti, appartamenti vuoti, a fronte delle centinaia, migliaia, di famiglie bisognose in Brescia e provincia.

Sono stati fissati anche degli obiettivi minimi: la requisizione degli edifici vuoti degli enti, società, banche, immobiliari e grandi proprietari per metterli a disposizione delle famiglie sfrattate seguite dai comuni e dai servizi sociali, la moratoria degli sfratti per morosità incolpevole, a livello nazionale o in subordine a livello locale e che non si proceda all’abbattimento dei circa 200 appartamenti della Torre Tintoretto di S.Polo e che si proceda alla loro assegnazione ai bisognosi.

La prima di queste iniziative si è data ieri pomeriggio, giovedì 13 settembre.

Intorno alle 18 vengono aperti i cancelli del cantiere della metropolitana in zona S.Polo, via Zammarchi, dove attualmente si trovano diverse abitazioni completamente vuote che ospitavano, mesi fa, gli operai del cantiere. Appartamenti vuoti, ma perfettamente agibili, che potrebbero ospitare diverse famiglie che rischiano di ritrovarsi in mezzo alla strada.

Ci sono diverse decine di persone, più di un centinaio: ci sono le famiglie che, fino ad oggi, sono ancora nelle proprie abitazioni grazie alla rete di solidarietà attiva che si è venuta a creare, ci sono studenti e studentesse e militanti del Comitato contro gli sfratti.

L’azione, con striscioni come “la casa è un diritto” e “nessuna casa senza persone, nessuna persona senza casa” appesi lungo tutta la recinzione del complesso, è durata un paio d’ore con slogan, speakeraggio e conferenza stampa con vari giornalisti accorsi sul posto.

In tutta tranquillità è stata poi abbandonata l’occupazione, ma con la promessa di altre iniziative per il diritto all’abitare, contro gli sfratti per morosità incolpevole causata dalla crisi e per una soluzione abitativa per tutte e tutti coloro che ne hanno bisogno.

Nel frattempo, proseguono i picchetti casa per casa, sfratto per sfratto.

 

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