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Acque agitate nei porti della West Coast

Continua la lotta dei lavoratori aeroportuali

Lunedì 27 aprile centinaia di camionisti dei porti di Los Angeles e Long Beach sono scesi in sciopero contro quattro grandi aziende che gestiscono il carico e scarico merci. Picchetti molto partecipati si sono avuti sin dal primo mattino; gli scioperanti, supportati da solidali, hanno bloccato terminal marittimi e cantieri ferroviari di uno degli hub commerciali più trafficati del paese.

I camionisti, sostenuti dal sindacato Teamster, accusano la Pacific 9 Transportation, la Intermodal Bridge Transport, la Pacer Cartage e la Harbor Rail Transport, di effettuare un vero e proprio furto sui salari, classificandoli come lavoratori indipendenti invece che come dipendenti con la possibilità di essere rappresentati sindacalmente.

Lo sciopero, durato 4 giorni, è terminato il 1 maggio con un nulla di fatto, perché i camionisti non hanno avuto alcuna concessione da parte delle aziende. Ma promettono battaglia dura: “Hanno bocche da sfamare. Hanno famiglie. Hanno iniziato questo sciopero sapendo che non sarebbe stato l’unico” ha dichiarato un dirigente sindacale.

Mentre si concludeva la mobilitazione dei Teamster, nuove proteste sono iniziate in occasione del 1 maggio in altri porti della zona. Dopo il blocco dell’intera West Coast indetto da Occupy Oakland il 12 dicembre 2011 e gli scioperi avvenuti durante la scorsa estate, la sezione di Oakland dell’ILWU ha proclamato, per la Giornata Internazionale dei Lavoratori e per protestare contro la brutalità e le uccisioni da parte della polizia, lo sciopero e il blocco dei porti di tutta la baia di San Francisco e Oakland. Una marcia per #FreddieGray si è snodata dal porto di Oakland fino ad Oakland City Hall, durante la quale i manifestanti hanno scandito lo slogan degli IWW: “Un torto fatto a uno è un torto fatto a tutti”.

da Chicago86

 

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