Can Vies non si tocca!
Lo scorso 26 di maggio a Barcellona, nel quartiere Sants, il centro sociale autogestito Can Vies fu sgomberato dalla polizia catalana – Mossos d’Escuadra – e una parte dell’edifico rasa al suolo, dopo 17 anni di attivitá e lotta sociale, politica e culturale.
Ma 17 anni non si cancellano dall’oggi dal domani, come se non fossero mai esistiti, come piacerebbe tanto a quel potere corrotto, servile e prepotente che conosciamo fin troppo bene e, ultimamente, in Catalunya, anche molto da vicino.
La risposta non si é fatta aspettare: Can Vies non si tocca! E la libertá e l’autogestione si difendono. A partire dal pomeriggio stesso e durante una settimana ci sono state proteste in strada che hanno visto la partecipazione massiva di tutta la cittá, e di tutta la polizia possibile (photogalleries)
Dopo giorni e notti febbrili di proteste in strada il governo locale si é arreso: la polizia é stata ritirata dalle strade, la distruzione dell’edificio fermata. Can Vies resta!
Il processo di ricostruzione e rioccupazione é iniziato immediatamente con l’entusiasmo e la volontá che sempre accompagnano i sogni realizzati e gli sforzi premiati.
Le attivitá nel centro sono ricominciate e la partecipazione aumentata, ma la ferita che é stata aperta deve essere sanata: la ricostruzione ha bisogno di essere finanziata.
Cosí é iniziato un finanziamento collectivo il cui obiettivo é una cifra che a prima vista puó sembrare molto alta (70.000 euro) ma che smette di apparire tale una volta che leggiamo la pagina web del crowfunding che dettaglia come oltre alla riscotruzione di una parte di edificio e alla riabilitazione della parte restante (il preventivo minimo per cominciare questo lavoro é di 40.000 euro) Can Vies deve affrontare spese giudiziali fuori dalla sua portata. La repressione che ha subito durante giorni la protesta ha comportato piú di 60 detenzioni, feriti piú o meno gravi e denunce di aggressione, senza contare i possibili arresti che ci si aspetta nelle prossime settimane. Stare dalla parte di chi ha lottato per la liberazione di questo spazio significa anche non dimenticarsi di queste persone.
Soprattutto non dimentichiamoci in nessun momento che Can Vies é un bene collettivo, non appartiene solo a Sants o alla cittá di Barcellona, appartiene a tutti noi, ovunque siamo, tutti noi che quotidianamente nelle piccole o nelle grandi cose, con azioni e con parole ci opponiamo alle mille forme di controllo e repressione che ci assediano e manteniamo il coraggio e l’energia per costruire e ricostruire. E alla ricostruzione di Can Vies possiamo partecipare tutti, anche dall’Italia, apportando il nostro granello di sabbia, perché é con i granelli che si fanno i castelli.
CAN VIES È DI TUTTI: RICOSTRUIAMOLO INSIEME
@mirimmi
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PROGETTO DI FINANZIAZIONE COLLETTIVA
WEBSITE CAN VIES
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