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“Casa sicura”, il call center che invita alla delazione

Il progetto, soprannominato “Casa Sicura”, prevede una task force i 27 agenti di polizia municipale che interverranno per tutto il mese di agosto in caso di occupazione di alloggi. Una trovata, che certo dà continuità (e non solo per via del nome) al Piano Roma sicura presentato a maggio da Alfano (applaudito da Marino e simili) e al cui interno vi sono una serie di povvedimenti che spaziano dai furti in casa, allo spaccio e una “tolleranza zero per tifoserie violente e cortei”.

Una Roma quindi che si vuole ora rendere “sicura” anche attraverso l’invito alla delazione, facendo credere ai cittadini e alle cittadine che un numero di telefono attivo 24 ore su 24 possa essere un timido via di Marino, Alfano e compagnia bella, alla battaglia contro le occupazioni e la lotta per il diritto alla casa. Ma c’è di più, per giustificare questa ennesima trovata, viene utilizzata la chimera di agevolare l’assegnazione di alloggi dell’edilizia pubblica, e l’intento propagandistico si rivela nel momento in cui si fa sfoggio di ipotetici recuperi di alloggi e  “restituzione al legittimo assegnatario”  oppure “se la casa non è affittata, per assegnarla a chi ne ha diritto”, si legge tra le righe che riportano la notizia.

Propaganda spicciola insomma, che crede di rendere invisibili le centinaia e centinaia di alloggi sfitti appartenenti all’edilizia pubblica romana e che sicuramente non sono occupati. L’assessore alla casa Ozzimo dovrebbe probabilmente partire da quelli e abbandonare la sua inutile e fallimentare crociata.

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