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GB, società sotto attacco

Se i dati economici che mostrano il progressivo impoverimento del ceto medio forniscono ulteriori spiegazioni degli eventi dell’agosto scorso, la risposta dei Tories è quantomai decisa ad approfondire ancora di più il suo salasso ai livelli di vita albionici.

Annunciata come la più grande riforma del welfare degli ultimi 60 anni, la riforma è un taglio selvaggio a varie forme di sussidio per i meno abbienti, dell’entità di circa 18 milioni di pounds in 4 anni. Tagli che colpiranno asili nido e in generale i servizi di assistenza all’infanzia, con lo stop alle agevolazioni per le famiglie di disoccupati e per chi vive con disabili.

Tutto questo nel momento in cui si parla dell’aumento (esteso anche a fette della classe media) dei senzatetto: ci sono state infatti 44mila richieste di alloggi popolari, un aumento del 10% rispetto al 2010.

‘Crisis’, l’ONG autrice di uno studio sul fenomeno, afferma che con le riforme in arrivo, numerosi strati sociali andrebbero in difficoltà. “Qualsiasi riduzione significativa della rete del welfare potrebbe portare più vicino lo scenario di una classe media ridotta per strada”.

Insomma, altro che rivolte immotivate, figlie di un puro spirito devastatore. I riot inglesi nascono in un contesto di attacco sociale alle classi medio-basse, e anche nei commenti del Guardian, incominciano a crescere i paragoni tra Cameron e la Thatcher..

 

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