Gli operai Gesip tornano in piazza e occupano il tetto della Regione
Così stamattina gli operai della Gesip sono tornati in piazza a Palermo e hanno ripreso parola rispetto alle vane promesse che gli sono state spacciate come risolutrici, nella stessa giornata in cui circa duecento forestali hanno paralizzato il traffico della circonvallazione all’altezza dell’assessorato regionale per protestare contro i paventati esuberi. Da settembre, infatti, i “tecnicissimi” tavoli di enti locali e ministeri millantano di aver trovato una confusa soluzione all’emergenza Gesip e alla più generale emergenza Palermo. Già: emergenze! Quel dispositivo retorico trasformato in prassi politica dai professionisti del populismo e della tecnocrazia. Quell’onda cavalcata da Orlando per tenere sempre viva la sua maschera da “salvatore della patria” e affrontare i problemi sociali della città tra questioni di ordine pubblico e soluzioni tecniche e incontestabili. Di lì l’accordo sbandierato ai quattro venti per una cassa integrazione che traghettasse gli oltre 1800 lavoratori Gesip fino a un Dicembre oltre il quale solo l’assoluta precarietà ed incertezza sarebbe stata ad accoglierli in attesa di un riassetto (che fa tanto rima con licenziamenti ed esuberi!) complessivo delle partecipate palermitane attraverso la creazione di un’unica grande azienda.
Tralasciando per un momento le implicazioni che una tale “soluzione” porta con sé (che fine hanno fatto i servizi che erano affidati alla Gesip? A chi sono stati appaltati? Altre esternalizzazioni? Sono stati abbandonati?) è apparso evidente fin dal principio quanto la copertura finanziaria, rimpallata tra ministero, regione e INPS, fosse inconsistente. Così, tra l’INPS che aspetta gli arretrati dei contributi da parte della Regione e la Regione che non trova i fondi necessari rimpallando la patata bollente al governo, per un mese circa gli operai hanno provato a credere che in qualche modo i 120 milioni di euro necessari per l’intervento sarebbero arrivati…ma adesso evidentemente la misura è colma!
Lo si diceva in apertura di articolo: stamattina sono tornati in corteo a far sentire la propria voce con l’unico mezzo che viene ascoltato dalle istituzioni, la lotta.
Mobilitazione permanente! Con queste parole è ripartita la mobilitazione dei lavoratori Gesip: un corteo di circa 400 operai si è mosso dal presidio lanciato sotto il Comune bloccando incroci e strade del centro città; nel frattempo un altro gruppo di lavoratori riusciva a raggiungere e occupare il tetto della presidenza della Regione Sicilia dove tutt’ora si trovano. Non sono mancati qui i momenti di tensione: il tentativo di impedire l’ingresso ai lavoratori sbarrando il cancello non è infatti stato sufficiente a frenare la loro determinazione. La polizia è stata così sorpresa dalla forzatura degli ingressi e dalle vere e proprie scalate alle finestre del primo piano che gli operai hanno svolto per accedere ai locali del palazzo e conquistarne il tetto. La risposta poliziesca è stata, come al solito, brutale seppure tardiva e non ha risparmiato manganellate a chi portava avanti la propria lotta per una vita dignitosa.
Una lotta che è ripresa oggi più vigorosa che mai, in risposta alle dichiarazioni della Fornero sull’intenzione di non voler trovare corsie preferenziali per l’affaire Gesip. I fondi per la cassa integrazione non sono ancora stati stanziati e del famoso piano di ristrutturazione delle partecipate comunali non c’è ancora traccia. Sarà un caso che dalla giunta di Palazzo delle Aquile si tardi a presentare il piano, o è forse un mezzuccio per rimandare più avanti possibile nel tempo le dichiarazioni su quali saranno i reali effetti della creazione di questa new Co.?
Evidentemente a Fornero, Orlando & co. nessuno ha insegnato da bambini che a giocar col fuoco prima o poi ci si scotta!
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