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Guerra in Libia: chiude l’aeroporto civile di Trapani. Partono dalla Sicilia i caccia imporre la no-fly zone.

La militarizzazione del territorio siciliano aumenta di giorno in giorno, il canale di Sicilia, nel quale circolano navi militari è diventato ormai il fronte di una guerra che si ostinano a non chiamare tale. L’imperialismo umanitario dell’America e dei suoi alleati , con la Francia in prima linea e la Gran Bretagna a seguire, obbliga, ancora una volta, ad una pausa di riflessione: un’ondata di rivolte ha investito il nord Africa, in una scia di liberazione dagli oppressori che ha segnato indiscutibilmente la storia ed ora un passaggio apocalittico, l’Occidente si inserisce, anche questa volta come già fatto in altri scenari simili, in una dinamiche di espansionismo politico con l’uso della forza, a sostegno, dicono, del popolo che a gran voce chiede libertà e vuole abbattere il tiranno. Ennesimo episodio che narra le politiche imperialiste dei paesi occidentali. La guerra in Libia ci ricorda che i popoli si liberano da soli, tutto il resto non è libertà!

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