InfoAut
Immagine di copertina per il post

«Il nostro nemico oggi è lo Stato»

Pubblichiamo questo articolo apparso ieri, martedì 18 novembre 2014, sul portale internet www.vita.it.

Vita s.p.a. è la società editrice del magazine Vita, mensile consultabile anche online e dedicato, in generale, al mondo non profit ed alle possibili interconnessioni tra profit, non profit e pubbliche amministrazioni. 

Un portale web molto lontano dalle realtà di movimento, ma che, nell’articolo di Lorenzo Maria Alvaro, ha saputo cogliere con grande onestà la complessità dei rapporti che si vivono nei quartieri popolari della metropoli milanese senza appiattire tutto sotto una mistificatoria situazione di scontro ed assenza di dialogo tra occupanti e resto del quartiere, italiani e migranti.

Nell’articolo viene finalmente data voce ai residenti di Corvetto che raccontano dei legami che si sono stretti tra gli abitanti della zona e i movimenti sociali: uniche realtà in grado di costruire con la solidarietà e il mutualismo tra sfruttati e sfruttate un welfare dal basso che si opponga al racket mafioso e all’abbandono delle istituzioni. 

Mentre la città riprende fiato dopo le esondazioni, l’altro fronte caldo cittadino torna al centro dell’attenzione. Oggi in zona Corvetto c’è stato l’ennesimo sgombero. L’ennesima irruzione delle forze dell’ordine in una delle tante periferie italiane, sempre più allo stremo, tra crisi, emergenza casa e violenza. Questa mattina alle 6.30 la polizia e i carabinieri si sono presentati in tenuta antisommossa per sgomberare due “centri sociali dell’area anarchica” come vengono definiti dai media: il Rosa Nera e il Corvaccio. Nel giro di poco in strada, a fianco degli antagonisti, arrivano gli abitanti del quartiere. Occupanti abusivi Aler, ma anche regolari. Italiani e immigrati. Tutti insieme per difendere i centri sociali. Una scena inedita e molto lontana dalla narrazione televisiva che forza sempre sulle divisioni e gli scontri tra italiani e stranieri, regolari e abusivi, abitanti e antagonisti. Per lo più in strada ci sono donne, giovani. Tutte madri di famiglia. Che sono madri lo si capisce perché intimano ai figlioletti dalla strada di non affacciarsi alle finestre e rimanere chiusi. Corvetto è solo l’ultimo di una lunga serie di eventi che si susseguono senza soluzione di continuità. Quello cui si sta assistendo a Milano è un’accelerazione degli sgomberi che chi vive nei quartieri fa risalire a un mese fa.

I media e l’allarmismo

«Da quando è partito il tam-tam mediatico che si è visto sui media è iniziata l’offensiva. La tv, in modo partigiano e a fini elettorali, ha raccontato i quartieri popolari come in ostaggio di immigrati e occupazioni. Una lunga litania che parlava di legalità. Una strana legalità che dimentica il diritto alla casa sancito dalla Costituzione e brandita come un’arma da parte di chi ha sulla coscienza i tanti morti dovuti all’incuria del territorio, come in questi giorni è stato evidente», spiega uno dei pochi uomini in strada. A parlare sono le persone che nelle case popolari della periferia milanese ci vivono. Nessuno vuole comparire con nome e cognome. «Abbiamo paura delle ritorsioni», raccontano.

Il mese nero milanese

«Il primo episodio della serie degli sgomberi è stato una settimana fa, lunedì 10 novembre, in via Lorenteggio. Sono state portate via due famiglie di italiani. Una anche con tre figli piccoli. Poi c’è stato due giorni dopo uno sgombero in zona Corvetto. Una cosa piccola. A quel punto c’è stata una breve pausa. Molto probabilmente per non accavallarsi con la manifestazione dei sindacati. Passata quella si è ripreso. Ieri sono tornati in Giambellino. «Si tratta di un quartiere che conta 150 mila famiglie, che raccolgono tutti gli stereotipi e i cliché delle periferie. C’è lo spaccio, c’è la violenza, c’è degrado. ma c’è anche solidarietà, mutuo aiuto, forme di volontariato. È stata sgomberata un’altra famiglia italiana con tre bimbi piccoli. Una scelta strana. È brutto da dire ma avessero allontanato un nucleo famigliare di zingari non sarebbe successo niente. Invece è stata una scelta che ha infiammato gli animi. Una reazione compatta, da parte di tutti, italiani e stranieri. Poi è arrivata l’azione di oggi», racconta una giovane ragazza.

Quelle scelte strane

«Forse l’obbiettivo della questura è alzare la tensione e provocare scontri. Probabilmente l’ordine arriva da Roma». È questa l’idea che serpeggia tra le vie periferiche e nei cortili dei palazzoni di abitativo sociale. «Da un punto di vista locale queste azioni di polizia non hanno alcun senso. In primo luogo perché non servono. Ci sono talmente tanti appartamenti abbandonati e vuoti che appena sgomberati è immediata l’occupazione di un altro appartamento. Senza contare che il costo di uno sgombero è di 10 mila euro per ogni appartamento. Questo quando non ci sono scontri, come oggi, che prevedono l’uso di mezzi, elicotteri e le cure per gli agenti eventualmente feriti. Per chi vive queste zone è abbastanza evidente che  si sta costruendo una guerra diretta ai poveri sul tema degli abitare perché rimane uno dei business più redditizi. Ecco perché non  si tratta di scelte della Questura di Milano o della Prefettura. Ma sono i ministeri a dare l’ordine. Basta guardare il Piano Casa 2 di Lupi o il Jobs Act di Renzi».

Piano Casa 2 e Jobs Act<

Lia, ex dipendente comunale e attivista di uno dei comitati della zona Giambellino ha le idee chiare. «Il Piano Casa è una dichiarazione di guerra contro i poveri. Il governo Renzi-Alfano, con il ministro delle Infrastrutture Lupi, ha sfornato il decreto legge  47/2014 del 28 marzo. Oggi è legge e il suo contenuto non fa altro che da una parte sostenere la proprietà e le rendite immobiliari dall’altra attaccare frontalmente non solo occupanti e irregolari, ma anche morosi incolpevoli e persone in difficoltà per la crisi».

Le case vuote di Aler

Anche Aler, l’azienda regionale che gestisce le case popolari di Milano  è nel mirino degli abitanti. «Si parla, dati Aler, di 5/8mila locali vuoti a Milano. Secondo noi sono di più, anche perché in Giambellino, dove siamo presenti, le case vuote sono 800 contro le 500 dichiarate dalla azienda. Una parte di queste, sottoposta a sgombero e inagibile. Questo perché quando sgomberano entrano, distruggono con le mazzette bagni e cucina e poi sigillano tutto con lastre di metallo. Lasciano solo il riscaldamento funzionante, visto che è centralizzato. Ricordiamocelo quando ci sarà l’emergenza freddo. Un’altra quota di appartamenti invece è in ottime condizioni, con porta blindata e imbiancatura fresca. In alcuni casi addirittura c’è anche l’aria condizionata. Il motivo si chiama cartolarizzazione. Aler è un soggetto che opera sul mercato. Il loro interesse non è dare casa alla gente ma fare affari. Si chiama finanza. Tutto questo accade in nome del guadagno di alcuni».

Il nemico è lo Stato

In tv spesso si sente dire che gli abitanti non ne vogliono sapere dei centri sociali e degli autonomi organizzati. Una ragazza seduta sul marciapiede mi guarda e sorride quando le chiedo che ne pensa dei ragazzi autonomi. «Il mio nemico è la polizia. Nessun odio ideologico, sia chiaro. Ma la polizia è la faccia dello Stato cui siamo abituati. Per noi l’istituzione è un muro di poliziotti in assetto anti sommossa che ci invade il quartiere. È l’unico frangente in cui ci rendiamo conto che esiste un Comune. Per questo oggi abbiamo difeso gli autonomi. Sono gli unici che qui ci danno una mano, ci sostengono quando manifestiamo e provano a difenderci dalla celere».

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

corvettolotta per la casaMilanoresistenzasgomberi

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop Riarmo: assemblea pubblica a Torino

Riprendiamo l’indizione dell’assemblea pubblica e segnaliamo il percorso di Stop Riarmo che si sta sviluppando a Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Sara Marzolino

La redazione di Infoaut si unisce al Movimento No Tav nel ricordo di Sara, giovane compagna reggiana che ci ha lasciati ieri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In cinquemila nello spezzone sociale del primo maggio 2025: l’unica opposizione credibile alla guerra

Lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Se si muore di sanità in Calabria

La sanità in Calabria è in condizioni disastrose.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop al riarmo, contro il Partito della Guerra. Organizziamoci verso e oltre il primo maggio

Le parole d’ordine uscite dall’assemblea per la costruzione dello spezzone del primo maggio torinese parlano chiaro: organizzarsi per stoppare il riarmo generale, contrastare il partito della guerra

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Verità e Giustizia per Mahmoud!

Anche se si hanno ancora poche notizie, se non filtrate dalla polizia e dai giornali main stream, alcuni fatti sono chiari. Un altro giovanissimo è morto, molto probabilmente inseguito da una volante della polizia, schiantandosi alla guida di una moto a notte fonda.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

25 Aprile 2025: Appunti di lotta dalla piazza Milano

Mentre a Gaza da oltre due anni si consuma una tragedia quotidiana fatta di violenza, occupazione, distruzione e genocidio; mentre l’Europa si riarma e si prepara alla guerra, mentre in Italia il fascismo e la repressione avanzano di giorno in giorno, questo 25 aprile la piazza milanese ha finalmente deciso da che parte stare. Dopo […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

“Remigration Summit”: mobilitazioni antifasciste a Milano (e non solo) contro la presenza di mezza nazisteria europea in Lombardia

E’ la Lega la sponda trovata dai neonazisti europei, (auto)convocati sabato 17 maggio in Lombardia per il cosiddetto “Remigration Summit”, il conclave della nazisteria continentale per “remigrare” – ossia  deportare – tutti i migranti che vivono in Europa. SABATO 17 MAGGIO – Al via oggi, al teatro comunale di via Teatro, 5 a Gallarate, cittadina del Varesotto […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Tonino Miccichè, crucifissu cumu a Cristu!

Senza il libro di Filippo Falcone, Morte di un militante siciliano (1999) probabilmente si sarebbe persa quasi del tutto la memoria. Con la necessità di ricordare viene orgganizzato il festival “Memoria e Utopia per Tonino Miccichè” a Pietraperzia, il 9, 10 e 11 maggio. di Angelo Maddalena, da La bottega del Barbieri Rocco D’Anna poco […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Per liberarsi dalle guerre: resistenza. Da ottant’anni il nostro modello. Il 25 aprile a Quarticciolo

“Per liberarsi dalle guerre: Resistenza. Da ottant’anni il nostro modello”: con queste parole d’ordine è stato lanciato il 25 aprile 2025 del quartiere Quarticciolo, a Roma, nell’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

I giovani come pericolo pubblico

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una sequenza che indica un cambio di passo da parte del governo nei confronti della cosiddetta “pubblica sicurezza”. Dopo l’approvazione del “Decreto Sicurezza” con firma in calce del Presidente della Repubblica Mattarella, al netto di risibili modifiche, abbiamo assistito nel giro di tre giorni alle cariche di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Dax resiste contro guerra e stato di polizia: corteo antifascista e anticapitalista a Milano

Alla vigilia dell’anniversario dell’uccisione di Davide Dax Cesare sfila a Milano il corteo che lo ricorda e che aggiorna, ogni anno, le lotte a cui partecipava prima di essere ucciso per mano fascista il 16 marzo 2003.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: in migliaia in piazza per difendere e cambiare il quartiere

Ieri si è svolto a Roma il corteo popolare “Cambiamo davvero il Quarticciolo”. La manifestazione, partecipata da migliaia di persone è stata una risposta alla decisione del governo di applicare anche al quartiere romano il cosiddetto “Decreto Caivano”. Abitanti della borgata, progetti sociali, parrocchia, realtà cittadine, movimenti sociali si sono incontrati nelle scorse settimane per […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

DAX RESISTE! CONTRO GUERRA E STATO DI POLIZIA

Il 14, 15, 16 marzo saranno giorni pieni; iniziative di lotta alternate a momenti di confronto ci porteranno ancora una volta ad attraversare le strade di Milano sfidando le loro zone rosse e unendo le lotte antifasciste, di genere, antirazziste contro fascisti, polizia e capitalismo, ribadendo l’urgenza di rafforzare le nostre comunità resistenti. Con Dax nel cuore, libero e ribelle.