InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il pubblico impiego esploderà

 

Nell’ultimo Consiglio dei ministri il blocco dei contratti non è stato affrontato. Rimane però il punto, ovvero i tagli al bilancio dello Stato puntano sempre più prepotentemente nella direzione del pubblico impiego.

 

Della bozza che circolava da giorni e della quale si era parlato sulle pagine dei quotidiani, sembra si sia persa traccia. E’ probabile che nell’attuale situazione di incertezza (governativa) il numero non indifferente – circa 3milioni – dei lavoratori interessati rappresenti agli occhi dei “famelici” attuali/futuri governanti un bacino consistente di consensi. E’ probabile che una decisione come il blocco dei salari la vogliono prendere con il consenso di quale sindacato, del resto cosa possiamo attenderci da chi ha sottoscritto la Riforma Brunetta? Resta il fatto che la bozza è nelle mani dei tecnici del ministero dell’Economia e della Pubblica Amministrazione e, sempre secondo dichiarazioni rilasciate questa volta dal ministro Patroni Griffi, la stessa è sottoposta ad un’analisi approfondita presentando alcune e non meglio definite problematiche tecniche. La mossa del governo uscente sembra quella di passare la palla alla prossima Maggioranza.

 

 

Quanto e come incide sulla condizione del singolo lavoratore il blocco dei contratti?

 

Per lavoratori con stipendio medio di circa 1.400 euro mensili, un blocco del rinnovo contrattuale potrebbe voler dire innescare una miccia di disagio sociale, rabbia e fermento difficili da incanalare o calmierare. Tuttavia, non ci sono motivi per abbassare la guardia, né coltivare facili illusioni. Ricordiamoci, invece, quanto sta accadendo in Grecia, Spagna, Portogallo (anche se i media fanno di tutto per nascondercelo o mistificarlo) dove i licenziamenti nei settori pubblici sono ormai migliaia. Noi lavoratori e lavoratrici del Pubblico Impiego da tempo non abbiamo più la certezza del posto fisso, i nostri salari sono bloccati da 5 anni, i pochi incrementi nei contratti decentrati passati a raggi x dalla Corte dei Conti sempre pronta a chiederne la restituzione mettendo sotto accusa i delegati Rsu.

 

 

Sotto accusa i delegati Rsu, che vuol dire?

 

Vuol dire che la Corte dei Conti può impugnare, e l’ha fatto al Comune di Firenze, i contratti firmati da rappresentanti sindacali e citarli per “danni erariali”. Una evidente invasione di campo del tutto simile al Fiscal compact, anzi una diretta conseguenza. Senza contare che nel gestire le migliaia di mobilità previste colpiranno le pubbliche amministrazioni in dissesto. Quindi, i lavoratori pur di non andare in mobilità si accontenteranno delle briciole o, nel peggiore dei casi, non oseranno chiedere niente.

 

 

Insomma, fine dei giochi…

 

La contrattazione di fatto è sequestrata, e non solo dalla Corte dei Conti. Non prendiamoci in giro, la contrattazione pura non esiste più. Quando la Cgil parla di centralità del contratto nazionale parla di qualcosa che non esiste più. I numerosi decreti legislativi, soprattutto con Berlusconi, hanno di fatto governato il settore introducendo la cosiddetta performance contro la distribuzione della produttività. Questa storia della performance ha ottenuto anche l’effetto di dividere i lavoratori. Da questo punto di vista con la vicenda Fiat non c’è poi così tanta differenza.

 

 

E la spending review?

 

Con quel provvedimento hanno immediatamente colpito tutto il sistema degli appalti, mascherando i licenziamenti con la parola efficienza. Sono decine di migliaia di lavoratori delle imprese del sistema degli appalti pubblici che vengono messi in mobilità e che non compaiono come esuberi della pubblica amministrazione.

 

 

Le varie riforme hanno attribuito un potere enorme ai dirigenti.

 

I dirigenti sulla performance fanno il bello e cattivo tempo. Senza contare che la loro struttura salariale non subisce quasi alcun contraccolpo. E così da una parte ci sono lavoratori a cui viene anche impedita ogni progressione orizzontale e verticale e, dall’altra, una casta di eletti con il potere assoluto e la totale copertura dal punto di vista salariale e normativo a cui viene affidata la gestione e l’esecuzione delle direttive contenute nei decreti. Mi chiedo quanto potrà durare una situazione del genere.

da ControLaCrisi

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

crisipubblico impiegospending review

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: svendita di San Siro e Olimpiadi Invernali, tegole giudiziarie sulla città “appaltata” ai grandi eventi

La gip di Milano Patrizia Nobile ha sollevato davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del Governo Meloni del 2024.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Asl di Torino: un sistema di favori al servizio della politica?

L’Italia è un paese anziano e in calo demografico ma gli investimenti nel comparto sanitario e socio-assistenziale sono sempre meno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Diritto all’abitare: presentato il DL Sfratti. Unione Inquilini: “Ennesimo attacco ai diritti di chi vive in precarietà abitativa”

La maggioranza accelera sul “Piano Casa” della premier Meloni, che in realtà è un piano…sfratti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Montichiari: cancellato il volo con i missili in transito.

Vittoria per lavoratrici e lavoratori. Revocato lo sciopero.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La crisi nel centro: la Germania nell’epoca dei torbidi. Intervista a Lorenzo Monfregola

La Germania, perno geopolitico d’Europa, epicentro industriale e capitalistico del continente, sta attraversando senza dubbio un passaggio di crisi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele: crolla il mito dei servizi di intelligence più efficaci del Pianeta

In Palestina dopo 56 anni di occupazione militare, colonizzazione, sterminio di civili e Apartheid in occasione del 50° anniversario della guerra dello Yom Kippur, Hamas reagisce con gli stessi strumenti utilizzati per decenni dagli israeliani per sottometterli.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Diario della crisi – Gli spettri del debito cinese

In questa estate infuocata, una possibile tempesta (non solo meteorologica) potrebbe abbattersi sul sistema finanziario globale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Diario della crisi – Dalla gestione della crisi al sistema di guerra

In questa decima puntata del Diario della crisi – progetto nato dalla collaborazione tra Effimera, Machina-DeriveApprodi ed El Salto – Stefano Lucarelli riflette sull’inopportuno susseguirsi di crisi che, spiazzando ed eliminando le cause e dunque le possibilità d’intervenire sulle conseguenze di quelle precedenti, fanno sì che gli effetti di queste ultime si accumulino e si […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Il ritorno del paradosso di Solow?

Nel 1987, mentre si stava affermando la cosiddetta rivoluzione informatica, il premio Nobel per l’economia Robert Solow enunciò un paradosso che divenne famoso: “Si possono vedere computer dappertutto, tranne che nelle statistiche sulla produttività”.