InfoAut
Immagine di copertina per il post

Londra: in sciopero, senza il Labour

di Paolo Gerbaudo – per Il Manifesto

«Il più grande sciopero degli ultimi 10 anni», hanno festeggiato i leader sindacali degli insegnanti e degli impiegati pubblici alla fine dello sciopero contro la riforma delle pensioni dei lavoratori pubblici. Oltre 750.000 lavoratori non si sono presentati al lavoro, portando alla chiusura totale di due terzi delle scuole pubbliche. La giornata di mobilitazione ha visto picchettaggi affollati di fronte a istituti scolastici e uffici di collocamento, e grandi manifestazioni in decine di città da Londra a Newcastle. Ma ha pure messo in evidenza la debolezza di un movimento sindacale diviso di fronte alla politica di austerità del governo liberal-conservatore e fatalmente privo del sostegno del Labour Party.

Allo sciopero di ieri hanno aderito i membri dei sindacati degli insegnanti Association of Teachers and Lecturers (Atl) e National Union of Teachers (Nut). A loro si sono uniti molti lavoratori della Public and Commercial Service Union (PCS) che conta 270.000 membri. Ma i grandi sindacati come Unison, Unite e Gmb, che rappresentano assieme la maggioranza degli impiegati pubblici, tutti quanti minacciati da simili tagli alle pensioni, si sono astenuti dallo sciopero pur minacciando proteste nell’autunno.

Il piano di riforma che ha spinto i lavoratori pubblici allo sciopero prevede l’innalzamento dell’età pensionabile a 66 anni per uomini e donne. Una volta raggiunta l’età pensionabile i lavoratori si ritroverebbero con una pensione più magra perché calcolata non sull’ultimo salario, ma sulla media delle retribuzioni percepite durante l’impiego. Infine i dipendenti pubblici dovrebbero pure versare il 3,2% in più di contributi previdenziali.

A Londra 50.000 persone hanno marciato con i tradizionali striscioni di tessuto dei sindacati di categoria e con cartelli pre-stampati che chiedevano di «salvare le pensioni» e di «difendere i servizi pubblici». Nonostante il clima di paura sollevato dalla stampa di destra del Sun e del Daily Mail, durante il corteo ci sono state solo piccole scaramucce tra la polizia e gruppi di studenti e anarchici che si sono uniti alla protesta: una ventina gli arresti.

«Ancora una volta vogliono fare pagare a noi lavoratori pubblici il malfunzionamento del sistema finanziario», si lamenta Martin un insegnante di 46 anni di una scuola media superiore a Londra. A essere colpiti dai tagli alle pensioni non saranno solo gli insegnanti ma anche assistenti sociali, vigili del fuoco, poliziotti e impiegati della pubblica amministrazione. «Non si tratta solo delle pensioni. Nel mio posto di lavoro ci sono stati tagli del 25%», afferma la 38enne Ruth che lavora ad un servizio per la salute mentale nell’est di Londra. «Aiutiamo ragazzi che hanno problemi di alcoolismo e tossicodipendenza. I tagli significano meno servizi per queste persone».

Tra molti lavoratori serpeggiava il malcontento per l’arrendevolezza della dirigenza di un sindacato frammentato in decine di sigle di categoria. «I membri del nostro sindacato avevano votato in stragrande maggioranza per scioperare. Ma la leadership sembra addormentata e ha promesso scioperi solo nell’autunno», dichiara Tony Phillips, un vigile del fuoco della Unison, sceso in piazza contro il volere del proprio sindacato. «Dicono che vogliono continuare a negoziare. Ma la trattativa con il governo si sta rivelando una farsa».

David Cameron ha definito lo sciopero «prematuro», e un portavoce di Downing Street ha dichiarato che la Gran Bretagna è rimasta «aperta per il business», senza conseguenze su trasporti e aeroporti e con lievi intoppi ai servizi pubblici. Pure il Labour si è dissociato dalla mobilitazione. Il leader Ed Miliband ha sostenuto che lo «sciopero è stato fatto al momento sbagliato e le famiglie e i bambini sono stati trattati ingiusamente da entrambe le parti, perché il governo si è comportato in modo arrogante e provocatorio»

Rilasciando questa dichiarazione l’indeciso leader del Labour – che pure è stato eletto poco meno di un anno fa proprio grazie al sostegno dei sindacati – avrà pensato ad un recente sondaggio, secondo il cui solo il 32% dei cittadini britannici è a favore dello sciopero, in un paese che a dispetto della crisi economica e dei tagli alla spesa pubblica continua ad essere in maggioranza profondamente anti-sindacale.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

crisilabourLondrasciopero

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Strike in USA. Sulla conflittualità sindacale negli Stati Uniti.

Abbiamo parlato con Vincenzo Maccarrone, corrispondente del Manifesto, dell’aumento della conflittualità sindacale negli Stati Uniti

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sudd Cobas Prato: lo sciopero continua dopo lo Strike Day

Lo Strike Day iniziato domenica scorsa ha visto il coinvolgimento di 8 fabbriche di cui soltanto 5 nella frazione di Seano (Prato), sono state ben 7 le vittorie portate a casa dal sindacato Sudd Cobas per ottenere ciò che viene rappresentato con 8×5..

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lotte operaie: migliaia di persone in corteo a Seano (Prato) contro lo sfruttamento e per il diritto allo sciopero

Migliaia di persone hanno partecipato domenica pomeriggio alla manifestazione a Seano, Comune di Carmignano (Prato), indetta a sostegno del diritto di sciopero e contro lo sfruttamento dopo l’assalto notturno ad un picchetto di operai e sindacalisti Sudd Cobas che scioperavano davanti ad una ditta nel distretto tessile della zona.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Prato: Ronde armate di spranghe contro chi sciopera

Assalto di stampo mafioso al picchetto degli operai pakistani e del sindacato di base Sudd Cobas, quattro feriti. “La prossima volta vi spariamo”. In risposta scioperi del turno di notte degli operai migranti del “distretto parallelo”, e domenica manifestazione davanti ai cancelli dell’azienda dove si stava svolgendo il presidio di protesta. “Lottiamo per il diritto […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Portuali in sciopero negli USA

Negli Stati Uniti è in corso uno dei più grossi scioperi dei lavoratori portuali della costa est dagli anni 70.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Tutti contro Elkann: scioperi al quotidiano Repubblica e di tutto il settore dell’automotive

John Elkann è, tra le altre cariche, anche presidente di Stellantis, gruppo automobilistico in cui è confluita l’ex Fiat, che il 18 ottobre si fermerà per sciopero nazionale dei lavoratori di tutti i settori dell’automotive, indetto da Fim, Fiom Uilm.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

USA: sciopero all’azienda Boeing

Lo sciopero alla Boeing, grande azienda statunitense che produce aerei civili e militari, ha coinvolto moltissimi lavoratori nell’area di Seattle che hanno aderito allo sciopero a seguito di una negoziazione sindacale che ha disatteso diversi obiettivi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Elezioni in Regno Unito. L’analisi del voto e gli scenari di scontro possibile

Abbiamo chiesto a George, del collettivo politico e d’inchiesta militante Notes From Below, una panoramica sui risultati delle elezioni in UK e sulle conseguenze politiche per l’area britannica.