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#occupy Pisa, da Piazza Dante alla città

Sono le sette del mattino del 15 febbraio quando i “vicini di casa” di Via La Pergola danno l’allarme: le forze dell’ordine stanno effettuando lo sgombero dell’immobile occupato il 17 novembre.
Sono passate solo poche ore da quando è stata pubblicamente lanciata la campagna “Esponiamoci” che, nel denunciare il perverso turbinare di speculazioni bancarie e immobiliari, società fantasma e compravendite gonfiate, finanze virtuali e debiti reali, che ruotano intorno a via La Pergola, trasforma quell’immobile nel paradigma della crisi: speculazioni delle banche che divengono debiti della popolazione, arricchimenti di pochi che diventano miseria di tanti.
Eppure, nel suo essere paradigma della crisi, via La Pergola diventa anche paradigma della possibilità di resistere, di opporsi alla morsa del debito, di sottrarsi al ricatto finanziario.
Così lo sgombero di un immobile si è trasformato nell’occupazione di una piazza: quello che si è sviluppato da quel momento in avanti è qualcosa di diverso dalle pur legittime richieste di uno spazio sociale, di uno studentato, di una mensa.
Quella che è cresciuta è la necessità – semplice, giusta, profonda, variegata – di “fare qualcosa”, di reagire, di resistere, per affermare il nuovo, per liberarci dal giogo dei sacrifici a senso unico, da quella morsa che mette in debito le nostre vite e che non è soltanto, e non sarebbe poco, sfruttamento sui luoghi di lavoro, umiliazione dei beni comuni, cancellazione di diritti acquisiti, ma anche ipoteca su ogni momento della vita, precarietà dell’esistenza, solitudine.
#Occupy piazza Dante si sta riempiendo di esperienze, di persone, di identità. Di storie differenti, di bisogni differenti; generazioni, esperienze, conoscenze che cominciano ad incontrarsi, a conoscersi, a dialettizzarsi, che vogliono uscire dalla solitudine e trovare dei punti d’incontro, di organizzazione, di riscatto, di rivincita.
E’ un inizio.

Quello che sognamo è che piazza Dante diventi il luogo dell’incontro, della ricerca, della crescita collettiva di chi si sente – di chi è – derubato in ogni momento della sua vita dalla violenza della crisi. Di chi cerca un reddito e ottiene lavoro precario. Di chi cerca casa e ottiene lo sfratto o la rapina. Di chi cerca cultura e trova scuola e università svuotate, vendute e impoverite. Di chi esprime bisogni e trova soltanto merce.
Quello che sognamo è la piazza del 99%.

Abbiamo imparato che, se vogliamo sognare, dobbiamo svegliarci.
Per questo da Piazza Dante occupata e resistente lanciamo un appello a tutta la città, alle sue strutture organizzate ma anche e soprattutto ai suoi abitanti, ai suoi studenti, ai suoi migranti perché, ognuno con i propri mezzi, con i propri tempi, con le proprie possibilità, animi la piazza di proposte, frammenti di vita, contributi di idee.

Invitiamo tutti venerdì 24, alle ore 18, a dar vita ad un’assemblea generale per programmare le iniziative della prossima settimana.

#occupypisa in piazza dante

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