Operai senza stipendi bloccano lo Stir di S. Maria: cariche e due arresti
Le forze dell’ordine accorse sul posto hanno caricato violentemente gli operai che bloccavano gli ingressi dello Stir, mandandone uno all’ospedale, ma nemmeno questo è servito a fermare la protesta, infatti almeno due degli operai che erano presenti al blocco si sono arrampicati su di una torre dell’impianto minacciando di lanciarsi nel vuoto. Nel tardo pomeriggio i due operai sono stati raggiunti dalle forze dell’ordine dopo un inseguimento e sono stati tratti in arresto, i due sono stati processati per direttissima con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.
La lotta però prosegue determinata, infatti anche oggi (martedì 1 ottobre) dalle prime ore dell’alba è stato di nuovo posto il blocco ai cancelli della discarica e sono stati bloccati decine di tir.Cariche ed arresti non fermano la volontà dei dipendenti del Cub, determinati a rivendicare gli stipendi arretrati e il diritto a una vita più dignitosa a fronte della solita risposta delle istituzioni locali e nazionali che parlano esclusivamente il linguaggio dei manganelli e della galera. Una vicenda che si protrae ormai da anni, ricordiamo, il ciclo di lotte di qualche anno fa che vide gli operai del Cub impegnati in numerosi cortei, molto determinati, e nell’occupazione della sede del Consorzio la notte di Natale.
Una vicenda, quella del Cub, che si interseca fortemente con il business dei rifiuti e delle discariche, che da anni in Campania è gestito dai poteri forti e dalla consorteria di politici, camorristi ed imprenditori.A pagare le spese di crisi studiate a tavolino e di un’eterna situazione di emergenza sono come sempre le classi subalterne, ma da quelli che sono i primi segnali, questo nuovo ciclo di mobilitazioni e di blocchi sta segnando un nuovo passo e una maggiore determinazione da parte degli operai.
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.