Palermo: occupato dai senzacasa l’Ufficio Anagrafe contro la retroattività dell’articolo 5
Dopo aver fatto irruzione all’interno dell’Ufficio Anagrafe centrale di viale Lazio è stato immediatamente richiesto ed ottenuto un incontro con la dirigente Maria Concetta Labate. Questa, differentemente dai suoi omologhi a Firenze e Bologna, non ha voluto prendere posizione contro la cancellazione dei diritti già acquisiti da alcuni cittadini di Palermo ed è stato così tirato in ballo l’Assessore ai servizi demografici Giusto Catania. Dopo una telefonata di vaghe promesse riguardo l’impegno a pronunciarsi in merito pubblicamente nel pomeriggio, il Comitato e le famiglie presenti hanno rilanciato esigendo una dichiarazione immediata. Hanno così continuato l’occupazione ad oltranza fintantoché non sono arrivate notizie di dichiarazioni circa l’impegno concreto a non applicare in maniera retroattiva l’articolo 5 e a non revocare, quindi, le residenze a quanti le hanno già ottenute presso immobili occupati.
L’azione portata avanti stamane dal Comitato segna un altro punto-chiave nella mobilitazione di quest’anno per il diritto all’abitare che ha avuto luogo a Palermo. Nonostante le occupazioni e le continue manifestazioni dei mesi scorsi, che hanno visto il loro apice di partecipazione nella giornata del 17 maggio, quando oltre un migliaio di persone sono scese nelle strade del capoluogo con una composizione meticcia, compatta e determinata a costituirsi opposizione sociale e reale al governo Renzi, continua ad emergere, infatti, la volontà della controparte di ostacolare con ogni mezzo coloro che si mobilitano per riprendersi in mano le proprie vite. Dall’altra parte, però, continua ad essere sempre più presente e protagonista la voglia di lottare per un diritto da conquistare e così, oggi, un piccolo tassello in più nel puzzle della tutela degli occupanti di case è stato inserito anche a Palermo.
Ed in una città come Palermo, dove l’emergenza abitativa ha ormai raggiunto livelli critici (a sottolineare un’emergenza sociale che continua negli ultimi anni a protrarsi in maniera inarrestabile), l’applicazione delle norme del Piano Casa sarebbe l’ennesima origine di miseria e sciagure. Per questo la non-retroattività oltre che essere obiettivo in sé, deve vedersi come passo intermedio di una lotta che arrivi a strappare terreno alla controparte costruendo una forza in grado di tenere testa alle volontà di governo e palazzinari. Tutto verso il vero obiettivo: casa, reddito e dignità per tutti/e!
di seguito il documento del comitato PrendoCasa Palermo:
CHIEDIAMO SOLTANTO DIGNITA’…E RESIDENZE!
Una settimana fa il governo Renzi ha approvato il cosiddetto PianoCasa, un pacchetto di misure volte a rilanciare il mercato immobiliare. La nuova legge infatti, piuttosto che fornire soluzione all’“emergenza casa” che riguarda tutta Italia, garantisce agevolazioni per l’apertura di mutui bancari (quindi regala soldi ancora una volta alle banche) e attacca quelli che, per necessità, occupano case.
Nel Piano Casa di Renzi è contenuto un articolo (articolo 5) che vieta le residenze per chi vive in occupazione. Così, per fare qualche esempio, per una famiglia costretta ad occupare pur di avere un tetto, sarà quasi impossibile mandare i figli nella scuola della zona in cui vive; ancora peggio se pensiamo ai problemi per l’accesso al servizio sanitario (medici di famiglia, esenzioni…).
Inoltre, impedire la presa di residenza in uno stabile occupato impedisce alle stesse persone la possibilità di allaccio delle utenze (luce e acqua) destinando così tantissime persone al disagio e al degrado.
È chiaro a tutti quindi che l’obiettivo del governo è quello di fare gli interessi dei palazzinari impauriti dalle occupazioni di case o, peggio, interessati a farsi “regalare” edifici pubblici attualmente occupati perchè abbandonati.
Ma è anche chiaro che, così facendo, Renzi e i suoi alleati non solo non risolvono quella che tutta Italia chiama ormai “l’emergenza abitativa” ma, al contrario, la fanno pagare proprio a quelli che questa emergenza la stanno già subendo trovandosi sfrattati, sgomberati, senza un tetto.
Inoltre il PianoCasa di Renzi non esclude la retroattività del provvedimento, concedendo ai Comuni la possibilità di “revocare” residenze già prese e tagliare allacci già effettuati negli anni scorsi.
A Palermo sono in migliaia a subire queste emergenza. Il Comune di Palermo non assegna più, da anni, alloggi popolari e non c’è nessuna politica vera sull’assegnazione dei beni confiscati. In assenza di soluzioni istituzionali, in tantissimi si sono organizzati per riprendersi il diritto ad avere un tetto e la dignità occupando edifici pubblici abbandonati. L’applicazione della legge di Renzi da parte del Comune sarebbe quindi gravissimo perchè peggiorerebbe una situazione già tragica.
Per questo chiediamo all’amministrazione comunale ed agli uffici preposti di garantire la non-retroattività del decreto del governo nazionale così, quantomeno, da non aggravare questa drammatica situazione in attesa che degli interventi reali siano presi da parte della politica per risolvere questo vastissimo problema sociale. Noi, che intanto la soluzione l’abbiamo trovata occupando casa, non vogliamo essere trattati dalle istituzioni come cittadini di serie B!
Comitato Prendocasa Palermo
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