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Pisa: i Comitati di quartiere protestano all’Apes

Una cinquantina di abitanti dei quartieri popolari di Sant’ermete e Gagno hanno protestato questa mattina di fronte all’istituto gestore delle case popolari. In questi mesi le mobilitazioni per il diritto ad un abitare dignitoso all’interno dei quartieri popolari stanno aumentando, le persone prendono sempre di più fiducia nelle lotte, accrescendo così la partecipazione ed il protagonismo di tanti nuclei familiari, anziani e giovani. Grazie alle occupazioni di spazi sociali nei quartieri e l’apertura di sportelli volti all’organizzazione di vertenze sociali autonome, si stanno sviluppando interessanti momenti di ricomposizione nei quartieri e tra i quartieri della città pisana.

Infatti è analoga la situazione nei quartieri, non solo a Sant’Ermete e Gagno, ma anche al Cep, S.Biagio, S.Giusto e La Cella, la situazione delle case popolari presentano situazioni insostenibili come: terrazzi che crollano, muffa e umidità all’interno delle case, cantine che si allagano quando piove, presenza di topi, famiglie in sovraffollamento costrette a vivere in 35 metri quadri, famiglie che hanno dovuto mettere a spese proprie gli impianti di riscaldamento, case popolari tenute vuote.

Arrivati in via Fermi, i comitati hanno affisso uno striscione – “Nei quartieri le case cadono a pezzi, vogliamo manutenzioni e assegnazione delle case popolari sfitte” – che ha espresso chiaramente le rivendicazioni delle centinaia di persone che sono costrette a vivere in situazioni non dignitose.

Dopo qualche minuto di presidio i dirigenti Bani e Galli hanno ricevuto tutte le persone presenti per un incontro nel quale i comitati di Sant’Ermete e Gagno hanno esplicitato inizialmente tutte le varie problematiche, documentate con foto delle strutture pericolanti, dossier e censimenti delle case vuote. I comitati hanno proposto delle soluzioni per affrontare in maniera decisa e risolutiva questi disagi:

– per quanto riguarda la mancanza delle manutenzioni e la negligenza dell’Apes: lo scalo di soldi dal costo dell’affitto per tutte le manutenzioni che fin ora non sono state eseguite o che gli inquilini hanno dovuto accollarsi a spese proprie;
– per quanto riguarda i casi di morosità incolpevole nell’affitto: una sanatoria e un tavolo di confronto con la Società della Salute per discutere le modalità del blocco della morosità;
– per quanto riguarda i casi di famiglie in sovraffollamento: una mobilità (trasferimenti) in alloggi idonei individuati negli stessi quartieri di residenza ed individuati dai Comitati di quartiere;
– per quanto riguarda gli alloggi vuoti dell’Apes: l’assegnazione straordinaria delle case popolari vuote ed un tavolo di confronto tra Istituzioni e i Comitati di quartiere.

I dirigenti di Apes si sono mostrati disponibili al confronto con i Comitati di quartiere, riconoscendo così la validità delle proposte avanzate. A conferma di questo, il prossimo 7 maggio si terrà un tavolo tecnico tra Apes e Comitati di quartiere per discutere specificatamente, come iniziare ad affrontare l’emergenza abitativa e la messa in sicurezza delle case popolari.

Un grande passo avanti quello di stamani che mostra quanto sia fondamentale costruire un rapporto di forza tale da costringere queste istituzioni a mettersi di fronte ad un tavolo direttamente con chi vive i contesti di impoverimento ed abbandono sociale. Nessun tramite, nessuna mediazione e nessuna delega è possibile per conquistare diritti basilari come le manutenzioni e l’assegnazione delle case popolari vuote.

 

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