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PRECARIATO: IL CNR DICE NO ALLA STABILIZZAZIONE DI 400 RICERCATORI. PARTE L’OCCUPAZIONE

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Cnr occupato: così i ricercatori e tecnologi precari, in lotta sia in maniera autorganizzata che con i sindacati confederali, riprendono la lotta per chiedere la stabilizzazione.

La sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche, a Roma, sarà presidiata 24 ore su 24 dai ricercatori e dai tecnologi.

Davanti a loro, tra meno di un mese, c’è la mannaia della scadenza dei contratti precari: a oggi, rischiano seriamente di restare a casa in 400, con alle spalle un periodo – medio – di precariato che va dai sette agli otto anni.

Con noi c’è Lorenzo, 44 anni, fisico, ricercatore del Cnr da oltre dieci anni, uno dei 400 “cervelli precari” che rischiano il licenziamento da dicembre.Ascolta o scarica

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Di seguito, il comunicato diffuso da Flc Cgil, Fir Cisl e Uil Scuola Rua:

“Ci sono le risorse ma il CNR chiude ad ogni possibilità di assunzione dei precari.

IL “NUOVO” CNR PEGGIORE DEL “VECCHIO”??

Inizia nel peggiore dei modi il percorso del CNR, così come ipotizzato nella manovra di bilancio 2022!
Altro che rilancio e riorganizzazione!!  Oggi 18 novembre 2021, per il 98° compleanno del CNR, il Direttore Generale dell’Ente, Dott. G. Colpani, ha in 3 minuti comunicato alle OO. SS. che 400 precari non saranno stabilizzati.

Evidentemente il DG ha ritenuto il completamento del processo di stabilizzazione del personale precario una incombenza da liquidare frettolosamente. Ha dopo appena mezz’ora chiuso il tavolo di confronto con  le OO.SS. dichiarando che l’Ente utilizzerà solo poco più di 3 milioni (a fronte di una disponibilità di circa 33 Milioni) per il processo di stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari che attendono ormai  da anni e che hanno superato almeno due procedure concorsuali.  Il nuovo corso guidato da M.C. Carrozza (Presidente) e da G. Colpani (Direttore Generale) si sta  assumendo la grave responsabilità di mandare a casa più di 400 tra ricercatori e tecnologi, in attesa daanni di assunzione a tempo indeterminato e idonei secondo i requisiti C1 o C2 del Dlgs.75/17 e s.m.i. (personale con un’età minima di servizio di almeno 7, 8 anni).

Il più grande Ente di ricerca pubblico del Paese, negando l’utilizzo per l’assunzione di detto personale dei 22,8 milioni di euro messi a disposizione dal Decreto “Rilancio” dell’agosto 2020 (che il Consiglio di Amministrazione dell’Ente nella sua riunione odierna riallocherà alle spese per il personale), di fatto lascia  senza lavoro quasi 400 lavoratrici e lavoratori che da anni e anni, senza alcuna tutela, contribuiscono al prestigio dell’Ente.

Le OO.SS. ritengono IMMORALE, ASSURDA, INCOMPRENSIBILE ED INACCETTABILE questa scelta dell’Amministrazione e dichiarano immediatamente la mobilitazione permanente e unitariamente

PRESIDIANO ININTERROTTAMENTE

il CNR fino a quando l’Ente non procederà all’assunzione di tutti gli aventi diritto

IL CNR È LA CASA DI LAVORATRICI E LAVORATORI CHE DA ANNI CONTRIBUISCONO AL PROGRESSO DEL PAESE E I VERTICI DELL’ENTE NON POSSONO MANDARLI A CASA NEGANDONE PROFESSIONALITA’ E DIGNITA’”.

Da Radio Onda d’Urto

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