InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sciopero nazionale: Carlo e Arafat finalmente liberi, mobilitazioni in tutta Italia

||||

Riprendiamo il comunicato dei SI Cobas sullo sciopero di ieri che ha visto mobilitazioni in diversi magazzini della logistica e decine di iniziative di piazza di altre categorie (riders, lavoratori della scuola, dello spettacolo, ecc.) promotrici di questa giornata di lotta. Nel pomeriggio è anche arrivata la notizia della liberazione di Carlo ed Arafat per quanto riguarda l’inchiesta che ha coinvolto il SI Cobas di Piacenza.

 

UN VENERDÌ DA LEONI!

Oggi pomeriggio eravamo già in procinto di pubblicare il resoconto dello sciopero nazionale della logistica e delle decine di iniziative di piazza che ci hanno visto al fianco delle altre categorie (ridere, lavoratori della scuola, dello spettacolo, ecc.) promotrici di questa giornata di lotta.

Proprio in quegli istanti ci è giunta, inaspettata e in anticipo sui tempi canonici dei tribunali, la lietissima notizia della liberazione di Arafat e Carlo e della revoca degli obblighi di dimora e delle misure restrittive a carico dei lavoratori della FedEx di Piacenza e dei solidali che avevano preso parte agli scioperi di gennaio-febbraio.

Non avremmo potuto immaginare un esito migliore per questa giornata: il venir meno del castello accusatorio, del teorema repressivo sui fatti di Piacenza e del clima di caccia alle streghe che, ancora una volta, era stato architettato ad hoc contro l’intero SI Cobas, si è materializzato proprio nel momento in cui eravamo intenti nel massimo sforzo per contrastare quest’offensiva concentrica: da un lato respingere l’attacco repressivo, dall’altro proseguire nella lotta per il rinnovo del CCNL Trasporto merci e logistica e per fermare i piani padronali che, in tutte le categorie, usano oramai da un anno la crisi pandemica come alibi per scatenare una vera e propria guerra di classe contro le condizioni salariali e di vita dei proletari.

Una guerra di classe che nell’ultimo anno è giunta al punto di attentare alla vita stessa di milioni di lavoratori, mandati allo sbaraglio e contagiatisi nelle fabbriche e nei magazzini senza tutele e senza protezioni.

In quest’ottica, la decisione del Tribunale di Bologna è tanto più importante nella misura in cui sottrae allo stato e ai padroni l’arma di ricatto più infida che potesse esistere, ovvero la minaccia di revoca dei permessi di soggiorno per i lavoratori che hanno preso parte agli scioperi: una misura di carattere fascista, frutto avvelenato di quel decreto-Salvini che, con buona pace di tutti i sedicenti democratici che affollano le aule parlamentari, nessun governo si ha minimamente messo in discussione, e che in realtà affonda le sue radici in quella legge Orlando-Minniti di cui il PD e le sue appendici di “sinistra” continuano ad andare fieri…

Come accadde nel caso dell’arresto di Aldo Milani, e come in tutti i precedenti attacchi repressivi orditi contro il SI Cobas e contro l’esercizio reale dello strumento dello sciopero, anche stavolta abbiamo fatto affidamento sull’unica forza e sugli unici “argomenti” che abbiamo a disposizione: il protagonismo diretto dei lavoratori e il sostegno delle realtà solidali che da sempre sono schierate, senza se e senza ma, al di qua della barricata.

Per due settimane tutte le principali città e tutti i principali snodi della logistica sono stati attraversati da scioperi, iniziative di lotta e di solidarietà contro un operazione chiaramente finalizzata a sbarazzarsi della principale forza di opposizione di classe nel nostro paese.

Una forza, quella del SI Cobas, evidentemente “rea” per tutto il periodo pandemico di non aver abbandonato il proprio campo d’azione, di essere rimasta in piazza e di non essersi limitata a lanciare, come molti altri, proclami da dietro lo schermo di un PC; “rea” il mese scorso di aver osato contestare l'”imperatore” Mario Draghi fin nei meandri dei palazzi del potere romano, “rea” di aver violato, lo scorso 8 marzo la quiete asfissiante nei magazzini Amazon di Piacenza e di aver portato a quei lavoratori universalmente riconosciuti come il simbolo dello sfruttamento ad opera del “capitalismo 3.0”, non semplici chiacchiere, bensì l’esperienza di migliaia di operai che negli anni sono stati capaci, con la lotta, di liberarsi dal giogo della precarietà e del supersfruttamento, e sicuramente “rea” di costituire un ostacolo sul piano nazionale alle mire dei padroni, i quali dopo aver saccheggiato le casse dello stato con una valanga di ore di CIG (il più delle volte non motivata dalla crisi pandemica) ora vorrebbero imporci di scegliere tra la generalizzazione della precarietà, dei bassi salari e del rischio perenne per la nostra salute e la nostra sicurezza, e la generalizzazione dei licenziamenti.

La filosofia di fondo della borghesia è stata riassunta chiaramente dalle parole dei terminali sto genovesi in risposta agli scioperi dei portuali: “chi lavora è un privilegiato, quindi non osi contestare come si lavora e quanto si viene pagati”.

Si tratta di una strategia che è apparsa chiara fin dalla prima ondata pandemica, e che in questi mesi abbiamo contrastato con una mobilitazione costante, con cadenza quasi settimanale.

Lo sciopero di oggi ha rappresentato un ennesimo, importante tassello di un percorso di lotta il più possibile, ampio, plurale e partecipato, ma non per questo “annacquato” sui contenuti.

Ripercorriamo sinteticamente, e per sommi capi, le più rilevanti iniziative territoriali di oggi.

Milano: sciopero di circa 200 tra lavoratori e solidali fuori ai cancelli FedEx di peschiera Borromeo, iniziato alle 3,00 del mattino. I padroni son stati colti di sorpresa perché si aspettavano presidi in altri magazzini. In tarda mattinata circa 500 lavoratori SI Cobas hanno preso parte alla mobilitazione dei riders per le vie del centro cittadino, “rovinando la festa” allo sparuto gruppo di confederali presenti in piazza 24 maggio e, nei fatti, prendendosi la piazza.

Bologna: gia da giovedì sera i lavoratori e le lavoratrici dei magazzini e i driver di Tnt/FedEx, hanno iniziato lo sciopero che poi è proseguito per tutta la giornata del 26 e si è allargato ai magazzini dell’Interporto e in tutti gli altri sparsi sul territorio provinciale. Successivamente una delegazione di lavoratori e lavoratrici del SI Cobas, hanno partecipato ad una piazza organizzata da studenti, insegnanti e genitori per poi spostarsi in presidio davanti al Tribunale di Bologna, dove era in corso l’udienza che doveva decidere se liberare Arafat e Carlo, dagli arresti domiciliari.

Roma: in mattinata presidio con volantinaggio fuori ai cancelli Amazon di Passo Corese; nel pomeriggio mobilitazione in Piazza dell’Esquilino al fianco dei riders.

Piacenza: grande manifestazione di centinaia di lavoratori fuori ai cancelli Amazon di Castel San Giovanni. Adesione a valanga allo sciopero in tutti i magazzini della logistica e buona partecipazione di solidali.

Napoli: manifestazione dei riders a Piazza municipio e poi presidio a Piazza Plebiscito cui si sono uniti lavoratori FedEx di Teverola e Casoria, portuali e disoccupati; successivamente una delegazione di riders è salita in delegazione alla prefettura. Sempre a piazza Municipio, fin dalle prime luci dell’alba occupato il teatro Mercadante dai lavoratori dello spettacolo, i quali hanno ottenuto un incontro col direttore artistico dopo ore di mobilitazione e blocchi stradali cui hanno preso parte anche numerosi studenti e insegnanti.

Genova: all’alba presidio al magazzino BRT, in tarda mattinata mobilitazione al Provveditorato agli studi assieme ai lavoratori della scuola. Successivamente una delegazione è salita al provveditorato per pretendere risposte sulle problematiche della scuola, al termine della quale si è svolta una partecipata assemblea in strada.

Firenze: presidio al magazzino TNT-Fedex.

Torino: presidio alla TNT di Orbassano.

Seguiranno aggiornamenti non appena perverranno i report dalle altre città…

Domani la mobilitazione continua: presidi a Piacenza e a Napoli contro la repressione e a Firenze a sostegno dei lavoratori Texprint.

Solo la lotta paga

Toccano uno- toccano tutti

SI Cobas nazionale

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

logisticascioperosi cobas

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Strike in USA. Sulla conflittualità sindacale negli Stati Uniti.

Abbiamo parlato con Vincenzo Maccarrone, corrispondente del Manifesto, dell’aumento della conflittualità sindacale negli Stati Uniti

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sudd Cobas Prato: lo sciopero continua dopo lo Strike Day

Lo Strike Day iniziato domenica scorsa ha visto il coinvolgimento di 8 fabbriche di cui soltanto 5 nella frazione di Seano (Prato), sono state ben 7 le vittorie portate a casa dal sindacato Sudd Cobas per ottenere ciò che viene rappresentato con 8×5..

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lotte operaie: migliaia di persone in corteo a Seano (Prato) contro lo sfruttamento e per il diritto allo sciopero

Migliaia di persone hanno partecipato domenica pomeriggio alla manifestazione a Seano, Comune di Carmignano (Prato), indetta a sostegno del diritto di sciopero e contro lo sfruttamento dopo l’assalto notturno ad un picchetto di operai e sindacalisti Sudd Cobas che scioperavano davanti ad una ditta nel distretto tessile della zona.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Prato: Ronde armate di spranghe contro chi sciopera

Assalto di stampo mafioso al picchetto degli operai pakistani e del sindacato di base Sudd Cobas, quattro feriti. “La prossima volta vi spariamo”. In risposta scioperi del turno di notte degli operai migranti del “distretto parallelo”, e domenica manifestazione davanti ai cancelli dell’azienda dove si stava svolgendo il presidio di protesta. “Lottiamo per il diritto […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Portuali in sciopero negli USA

Negli Stati Uniti è in corso uno dei più grossi scioperi dei lavoratori portuali della costa est dagli anni 70.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Tutti contro Elkann: scioperi al quotidiano Repubblica e di tutto il settore dell’automotive

John Elkann è, tra le altre cariche, anche presidente di Stellantis, gruppo automobilistico in cui è confluita l’ex Fiat, che il 18 ottobre si fermerà per sciopero nazionale dei lavoratori di tutti i settori dell’automotive, indetto da Fim, Fiom Uilm.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

USA: sciopero all’azienda Boeing

Lo sciopero alla Boeing, grande azienda statunitense che produce aerei civili e militari, ha coinvolto moltissimi lavoratori nell’area di Seattle che hanno aderito allo sciopero a seguito di una negoziazione sindacale che ha disatteso diversi obiettivi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lotte operaie: bloccato per ore a Tortona un intero polo della logistica. Alle 20 si replica

Sciopero nazionale della logistica promosso da Si Cobas, Adl Cobas, Cobas Lavoro Privato, Sgb e Cub, esclusi dal tavolo di rinnovo del Ccnl, nonostante la forte rappresentatività tra facchini, driver e operai.