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Studente 16enne perde la mano durante uno stage

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Nonostante siamo a metà maggio  e la scuola stia per finire ci sono ancora molti studenti/studentesse che svolgono ore di alternanza scuola lavoro durante e oltre l’orario scolastico, non potendo così dedicarsi pienamente al recupero delle materie. Ma non è questa la cosa più grave, la questione più raccapricciante è  che sono in continuo aumento i casi di infortunio durante le ore di alternanza. 

Solo ieri, mercoledì 9 maggio, a UDINE uno studente di 16 ANNI stava svolgendo un’attività “formativa”, secondo le istituzioni, per il suo percorso di studi professionali nell’ azienda Emmebi, specializzata nelle finiture e nell’ imballaggio di profili in alluminio. Quest’attività così formativa gli ha causato la semiamputazione di una mano e del polso a causa di un una macchina da lavoro. Ci dicono che svolgere attività di stage o  di alternanza sia formativo, che ci aiuti a creare un curriculum più ricco di esperienze per avere più possibilità di entrare nel mondo del lavoro. Ma se lavorare vuol dire essere sfruttati, se lavorare vuol dire rischiare di perdere una mano o finire schiacciati da un muletto come è successo a La Spezia a noi non interessa lavorare, non è il mondo in cui vogliamo vivere. Perché ci deve interessare  affacciarci al mondo del lavoro se esso è solo precario?

NOI DICIAMO BASTA! Esiste un famoso diritto ed è quello dello studio, noi vogliamo studiare, conoscere il mondo, informarci su di esso, conoscere persone….VIVERE, non rischiare la vita su un lavoro gratuito preparandoci a un futuro precario e sottopagato.

 

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