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Torino: i precari della materne protestano sotto il comune

La giunta comunale si trova in difficoltà perché il bilancio non rispetta il patto di stabilità interno per le amministrazioni pubbliche. Quindi dopo aver avviato le procedure per privatizzare di fatto i servizi idrici ed il trasporto pubblico, in barba ai referendum dello scorso Giugno, il comune ha deciso di bloccare le assunzioni del personale. Questi sono gli effetti  delle scellerate politiche di speculazione (ad esempio vedi le olimpiadi… ) che hanno contraddistinto la nostra città negli scorsi anni – un continuo accumulo di debito che ha ingrassato le tasche di costruttori e banche  e che ora vorrebbero far ricadere sulle spalle dei cittadini. Questa volta il comune attacca le scuole materne, un servizio importante per molte famiglie, lasciando a casa molte delle persone che permettono il loro funzionamento quotidiano.

Oggi i precari hanno chiesto inutilmente di poter parlare con un rappresentante dell’amministrazione, che si è confermata sorda alle esigenze dei cittadini, e come risposta hanno ottenuto il muro di scudi dei carabinieri per impedir loro l’entrata nel palazzo comunale. Ma il dato resta importante. A spingere quegli scudi oggi non c’erano i “soliti noti” delle realtà antagoniste o quegli inveterati protestatari dei notav, ma mamme, maestre, lavoratori e (soprattutto) lavoratrici precari/e che assicurano un servizio fondamentale per la riproduzione sociale del quotidiano. Oggi gli specializzandi delle Facoltà di Medicina hanno minacciato di sospendere il loro servizio negli ospedali. Cosa possono fare gli operatori delle scuole materne…da subito?

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