Argentina: Un’affollata mobilitazione a Plaza de Mayo contro la fame e gli aggiustamenti provocati dall’accordo tra il Governo e il FMI
Questo 9 di luglio, mentre il governo commemora il Giorno dell’Indipendenza pagando quasi 700 milioni di dollari di interessi ai possessori di buoni di stato, in un’Argentina che soffre una spietata corsa dei cambi valutari e un’inflazione fuori controllo, a migliaia hanno occupato le strade di tutto il paese per opporsi al patto per gli aggiustamenti con il Fondo Monetario Internazionale. Plaza de Mayo è stata l’epicentro di questa giornata, in cui sono state protagoniste organizzazioni sindacali, piquetere e popolari in generale, e il Frente de Izquierda Unidad.
Dopo l’insediamento di Silvina Batakis come ministra dell’Economia, per aumentare le “azioni dolorose” che chiede il FMI, questa mobilitazione ha sostenuto tutti i processi di lotta a difesa del salario, delle pensioni e del lavoro: le imponenti azioni piquetere contro la fame e la disoccupazione, che affrontano l’offensiva giudiziaria del governo nazionale e dei governatori; la lotta del Sutna per migliorie salariali nell’industria dei pneumatici, contro l’intransigenza delle associazioni padronali che stanno intascando profitti straordinari; le autoconvocazioni come quella degli instancabili docenti di La Rioja, contro gli aggiustamenti salariali in numerose province; lo sciopero degli autisti della Linea 60, tra i tanti.
Anche all’interno del paese ci sono state manifestazioni, che hanno dato un carattere nazionale a questa giornata di lotta che ha prospettato a viva voce la necessità di smettere di pagare l’usurario e fraudolento debito estero, e mettere fine al saccheggio. Hanno dato la solidarietà anche a tutti i popoli latinoamericani che, come recentemente in Ecuador, affrontano gli aggiustamenti fondomonetaristi e la carestia per gli aumenti dei prezzi degli alimenti e dell’energia.
9 luglio 2022
Resumen Latinoamericano
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