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BELGIO: “GIUSTIZIA PER IBRAHIMA”. DURI SCONTRI A BRUXELLES DOPO LA MORTE DI UN 23ENNE IN CUSTODIA POLIZIESCA

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Belgio. Serata e nottata di proteste e scontri ieri, mercoledì 13 gennaio, a Bruxelles. Un migliaio di persone ha risposto all’appello di realtà e collettivi antirazzisti per una manifestazione a seguito dell’arresto e della morte, mentre si trovava in custodia, del giovane Ibrahima, 23 anni, sul quale non è ancora stata fatta alcuna chiarezza.

Secondo le fonti di polizia riprese dai media mainstream del Belgio, il 23enne – nato in Guinea e cittadino belga – sarebbe stato fermato per sospetta violazione delle misure anti-Covid e deceduto per “arresto cardiaco”. Si attendono però ancora il rapporto dell’autopsia e i risultati delle analisi tossicologiche.

Mezze parole e giustificazioni che non convincono per nulla famigliari e amici di Ibrahima, oltre a realtà migranti e antirazziste scese in piazza a Bruxelles, con duri scontri con la polizia. Il bilancio ufficiale parla di nove mezzi della polizia colpiti o dati alle fiamme, mentre alcuni sassi hanno raggiunto anche l’auto del Re Filippo, di passaggio in quei momenti. Dure le cariche poliziesche, con 116 fermati e 4 arrestati: questi ultimi sarebbero connessi all’incendio, avvenuto nella notte, della stazione di polizia in piazza Liedts.

Da Bruxelles la corrispondenza ai nostri microfoni di Andrea, compagno di Rifondazione comunista Belgio. 

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Da Radio Onda d’Urto

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