Brasile: scontri nella favela di Pavão-Pavãozinho dopo l’uccisione di un ragazzo
Ieri sera gli abitanti della favela di Pavão-Pavãozinho sono scesi in strada per esprimere la propria rabbia per la morte di Douglas Rafael da Silva Pereira di 25 anni, ballerino del programma televisivo “Esquenta” e abitante della favela. Il ragazzo era sparito da lunedì sera e la madre ha potuto vedere la salma solo 12 ore dopo il suo ritrovamento. Il corpo esanime è stato trovato dagli agenti della tredicesima delegazione di Ipanema in un asilo. Secondo i poliziotti, il corpo non presentava nessuna ferita provocata da proiettili. Le parole della madre di Douglas però lasciano pochi dubbi: il corpo del giovane era coperto da ferite e lesioni dovute a forti contusioni e diverse costole erano rotte, inoltre in alcuni punti i muri erano sporchi di sangue, evidenti segni di un pestaggio. Secondo una versione dei fatti, Douglas sarebbe stato scambiato per un narcotrafficante nel quadro di un’operazione antidroga portata avanti dalla polizia e, inseguito dagli agenti, si sarebbe nascosto nell’asilo dove è stato raggiunto e picchiato fino all’ultimo. Per placare gli animi, la polizia ha annunciato l’apertura di un’indagine, ma uno dei responsabili della polizia locale ha affermato che le lesioni riportate da Douglas sono “assolutamente compatibili con una caduta accidentale”.
La rabbia degli abitanti di Pavão-Pavãozinho è esplosa in seguito all’ennesimo omicidio in circostanze misteriose che la polizia congeda con una “caduta accidentale”, portando a una vera e propria rivolta. Centinaia di persone sono scese in strada, erigendo barricate e incendiandole per rallentare l’arrivo dei blindati e mezzi della polizia e dei pompieri. Bombe carta e petardi sono stati lanciati nella direzione degli agenti, i quali hanno sparato gas lacrimogeni, proiettili di gomma insieme a quelli veri. Un agente ha sparato in testa a un manifestante che è morto prima di arrivare all’ospedale; anche un bambino di 12 anni ha riportato una ferita da arma da fuoco. I manifestanti hanno attaccato la sede dell’Unità di polizia pacificatrice (Upp) di Pavao-Pavaozinho: una delle 38 sedi installate intorno alla capitale in vista dei mondiali per garantire l’effetto vetrina alla città, facendo un uso indiscriminato di forza per “pacificare e pulire” i quartieri problematici. Dopo poche ore la rivolta ha contaminato anche il vicino quartiere di Ipanema, dove i residenti hanno attaccato banche e hanno organizzato espropri, denunciando le condizioni abitative e la mancanza dei servizi primari.
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