InfoAut
Immagine di copertina per il post

Caucaso: “pulizia etnica in corso” tra Armenia e Azerbaijan. 85.000 armeni in fuga

L’esplosione di un deposito di carburante nel territorio conteso tra Armenia e Azerbaijan (Artsakh-Nagorno Karabakh), avvenuta lunedì 25 settembre, ha provocato almeno 170 morti e 200 feriti, secondo un nuovo rapporto delle autorità filoarmene dell’Artsakh, che hanno inoltre annunciato il loro scioglimento dal 1 gennaio 2024.

Il tutto mentre prosegue l’esodo di decine e decine di migliaia di civili in fuga  dal timore di violenze e rappresaglie dopo la recente invasione dell’Azerbaijan, che nel giro di 24 ore ha di fatto annesso il territorio, conteso fin dalla prima guerra del 1988, durante i primi vagiti della futura dissoluzione dell’Unione Sovietica.

A oggi, due terzi dei 130mila armeni dell’Artsakh è fuggita verso Erevan, con i campi profughi allestiti ormai al collasso. Il dato ufficiale delle persone fuggite è salito infatti a 85mila.

Per il premier armeno Nikol Pashinian, “a breve non resterà un solo armeno nei territori occupati dall’Azerbajian: una vera pulizia etnica”. Dal canto proprio, Baku ha definito il governo dei separatisti armeni “una giunta criminale” e ha arrestato alcuni suoi leader, tra cui Ruben Vardanyan, l’ex premier  di Artsakh (il nome armeno del Nagorno-Karabakh), mentre cercava di raggiungere l’Armenia.

E’ già accusato di svariati reati come “finanziamento del terrorismo”, “creazione di gruppi o gruppi armati” e “attraversamento illegale del confine”: imputazioni per le quali rischia fino a 14 anni.

Simone Zoppellaro, giornalista e autore, tra gli altri, del libro “Armenia oggi. Drammi e sfide di una nazione vivente” Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ARMENIAAZERBAIGIANCaucasoNagorno Karabakhpulizia etnica

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Quando fallirà la promessa gialla?

Da Balfour a Trump, dal distintivo giallo alla linea gialla, la stessa storia si ripete in un unico colore, un colore che macchia le mappe e dipinge sia la geografia che la memoria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Bolivia nel suo labirinto

Con questo risultato, si chiude, per il momento, l’egemonia del Movimento al Socialismo (MAS) di Evo Morales

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: Noboa cerca di autorizzare una base militare USA nelle isole Galápagos

Il presidente ecuadoriano cerca di eliminare l’articolo costituzionale che proibisce basi straniere, nonostante il rifiuto sociale e ambientale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’è dietro il nuovo piano di Israele per dividere Gaza in due

Mentre Trump elogia la “pace”, Israele sta consolidando un nuovo regime di confini fortificati, governo per procura e disperazione orchestrata, con l’espulsione ancora obiettivo finale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Elezioni presidenziali in Camerun: proteste, repressione del dissenso e delle opposizioni

Le elezioni presidenziali in Camerun del 12 ottobre hanno portato ad un clima di crescente tensione nel Paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: occupata l’Aula Nugnes del Consiglio Comunale, “Rispettate la mozione contro la collaborazione con Israele”

Nel corso del pomeriggio di venerdì 31 ottobre è stata occupata dalla rete Napoli con la Palestina l’aula Nugnes del consiglio comunale di Napoli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I bulldozer di guerra israeliani: finire ciò che la Nakba ha iniziato

Le spedizioni di bulldozer sovvenzionate da Washington stanno consentendo a Tel Aviv di radere al suolo Gaza, rilanciando le tattiche utilizzate durante la Nakba per la Pulizia Etnica della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele sta perpetrando un olocausto a Gaza. La denazificazione è l’unica soluzione possibile

Il micidiale etno-suprematismo insito nella società israeliana è più radicato di Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich. Deve essere affrontato alla radice.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra a Gaza: Israele “in trattative con Ruanda e Ciad” per esiliare i palestinesi

Un sito di notizie israeliano riporta che Israele ha offerto aiuti e armi al Ruanda e al Ciad come incentivo per accogliere i rifugiati palestinesi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I servizi segreti israeliani e i Think Tank definiscono i piani per la pulizia etnica di Gaza

Sembra che ci sia una vera e propria spinta dall’interno del regime israeliano a ripulire etnicamente la popolazione di Gaza verso il deserto del Sinai in Egitto.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nagorno-Karabakh: disarmo totale e resa incondizionata della resistenza armena dopo l’offensiva azera. Rimane alta la tensione

La resa incondizionata, con la deposizione delle armi e il cessate il fuoco – messo in discussione dall’agguato, non rivendicato, contro i russi – giunge dopo l’attacco azero di ieri, con 32 vittime, tra cui 7 civili e oltre 200 feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un 2023 di guerre?

Mentre il conflitto in Ucraina non accenna a fermarsi, si riaccendono sotteranei altri conflitti nei “punti caldi” del globo. Non solo la pace sembra lontana, ma i rischi di un’escalation generalizzata, in particolare alle porte dell’Europa, aumentano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Caucaso: 60mila persone in piazza in Artsakh contro il blocco azero del corridoio verso l’Armenia

Dal 12 dicembre l’unica strada che collega Artsakh e Armenia è stata occupata dagli azeri, che – nonostante la presenza di truppe russe a controllo del corridoio – impediscono il transito dei beni di prima necessità: cibo, riscaldamento e anche farmaci.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fiamme di tossicità: impatti ambientali e sociali dello sviluppo petrolifero e gasiero dell’Azerbaigian

La guerra in Europa ha annullato in pochi giorni fiumi di parole sulla transizione ecologica e sulle magnifiche sorti e progressive del green deal italiano. Un presidente del consiglio con l’elmetto ha annunciato le linee della nuova strategia energetica per aggirare le forniture di gas russo: nuovi rigassificatori per l’importazione di Gas Naturale Liquefatto (GNL), gasdotti […]