Colombia: Il Putumayo vittima dell’espansione della frontiera estrattivista?
I recenti fatti avvenuti nel Putumayo, dipartimento della Colombia, dove l’esercito nazionale ha perpetrato un massacro con 11 civili assassinati e altri due scomparsi, ci permette di realizzare varie riflessioni su quanto ci accade come paese e forse, come continente.
Yani Vallejo Duque, Alfonso Insuasty Rodríguez
Dopo la firma dell’Accordo di Pace (2016) il paese si è sentito sollevato nelle regioni, una importante discesa degli indici di massacri, scontri, sfollamenti, che ha fatto sentire l’avvento di un altro momento per il paese (Semana, 2016).
Ma, l’arrivo di un governo di estrema destra guidato da Iván Duque (2018-2022) che fin dalla sua campagna elettorale, come un buon portavoce del suo partito, ha avvertito che avrebbe fatto a pezzi la Pace.
Cinque anni dopo la firma dell’accordo di pace, e quasi al compimento dei quattro anni di governo di Duque, la violenza armata ritorna con forza nei territori, tant’è che lo stesso Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) afferma dell’esistenza di almeno 6 conflitti armati attivi oggi nel paese (CICR, 2022).
L’ONU nel suo rapporto annuale sui Diritti Umani, afferma che la situazione del paese è molto preoccupante, avverte che il 2021 è stato un altro anno specialmente violento nel paese e afferma che su 100 casi di possibili massacri nel 2021, si è riusciti a verificare 78 casi, di questi si sono registrate 292 vittime (32 donne, 15 bambini, 5 bambine e 13 persone appartenenti a popoli etnici: 7 indigeni e 6 afrocolombiani). I dipartimenti più colpiti sono Antioquia, Cauca, Nariño e Valle del Cauca. Inoltre, tra gennaio e novembre 2021, 72.388 persone (12.848 bambini e bambine) sono state sfollate, triplicando quasi la cifra di 26.291 che si registrò nel 2020, è stato anche constatato l’assassinio di 54 vecchi membri delle FARC-EP e ha ricevuto 202 allegati di omicidi di difensori dei diritti umani, dei quali ha verificato che in 100 c’era un legame tra la loro morte e la loro occupazione. La situazione del trascorso 2022 è peggiore, e ancor più in pieno contesto di dibattito elettorale per la presidenza 2023-2026.
La Giurisdizione Speciale per la Pace (JEP), meccanismo di Giustizia Transizionale frutto dell’Accordo di Pace (2016), nei suoi progressi sta chiarendo, soprattutto nello sviluppo del caso 03 (macro-caso) “Assassinii e scomparse forzate presentati come deceduti in combattimento per mano di agenti dello stato”, il modo con cui l’Esercito della Colombia ha agito in tutto il territorio nazionale, un tema strutturale: la commissione di crimini di guerra, i cosiddetti “Falsi Positivi”.
Così, ad esempio, lo scorso 27 aprile (2022) il colonnello (a riposo) Santiago Herrera ha affermato in una dichiarazione di fronte alla JEP: “all’interno della Brigata 15 c’era una struttura criminale di fatto che lui ha implementato per le pressioni del generale Mario Montoya Uribe e del generale maggiore Carlos Ovidio Saavedra Sáenz” insieme a lui, un centinaio di militari ha riconosciuto e ha chiesto perdono per aver commesso questi delitti (El Espectador, 2022).
Ma questo fenomeno che poco a poco la JEP riesce ad evidenziare, obbedisce ad un argomento di ordine strutturale. In un rapporto consegnato alla Commissione per la Verità, sull’ingerenza degli Stati Uniti nel conflitto armato in Colombia (FOR, SISCAL, SOA WATCH, 2020), soprattutto attraverso il cosiddetto Plan Colombia e Plan Patriota, viene tracciata una rotta di connessione tra addestramento militare nordamericano, l’aumento delle violazioni dei diritti umani e la commissione di ogni tipo di atrocità, tra le quali le cosiddette esecuzioni extragiudiziali o falsi positivi, così diventa chiaro anche nel libro “Plan Colombia: atrocità degli alleati degli USA e attivismo comunitario” (Lindsay-Poland, 2020) e “Teoria Sociale del Falso Positivo, manipolazione e guerra” (Rojas Bolaños, Insuasty Rodríguez e altri, 2020).
Tutta un intreccio formativo che, sembrerebbe, finì non solo con il deteriorare il modo di agire delle forze militari ma che anche, si denuncia, creò le condizioni per l’entrata del mercato della guerra attraverso contrattisti o mercenari, materia prima che ora è esportata dalla Colombia nella regione e nel mondo. Così, è emblematico il caso del deplorevole assassinio del presidente di Haiti (Vallejo Duque & Insuasty Rodríguez, 2021).
Orbene, questo esercizio di formazione militare è intimamente legato a curare le zone di interesse speciale per la quantità di risorse minerali nel caso del petrolio, gas, oro, rame, carbone, dello sviluppo dell’agroindustria, allevamenti intensivi, infrastrutture per il trasporto di queste mercanzie, a curare gli investimenti stranieri, tra gli altri.
Così c’è, sembrerebbe, una relazione diretta tra l’incremento dei fatti armati, presenza della forza pubblica e investimenti privati soprattutto estrattivi in Colombia (Ulloa & Coronado, 2016).
Secondo Vélez, “In Colombia, l’espansione della frontiera mineraria è avvenuta su vasti territori che sono in disputa da parte di diverse forze armate; è per questo che la promozione della grande attività mineraria presuppone in molti casi assicurare il controllo territoriale, fatto che include l’uso della violenza” (Vélez, 2014, p. 47).
La promozione delle politiche minerario-energetiche, da parte del governo di Álvaro Uribe e continuata con quello di Juan Manuel Santos, approfondita da Iván Duque, vanno di pari passo con un processo di maggiore presenza e controllo militare legale e illegale.
È un’ipotesi che si rafforza con il passar del tempo, e che sembra ripetersi dopo la firma dell’Accordo di Pace in zone con grandi quantità di minerali e capacità produttiva.
Il Putumayo, è una zona ricca di minerali, petrolio, acqua e capacità produttiva per l’agroindustria e l’allevamento, fa parte tra le altre della grande regione Amazzonica.
Gli interessi economici nel Putumayo sono chiari e possono essere identificati nelle seguenti voci:
Petrolio:
Il corridoio Puerto Vega-Teteyé è una delle zone di maggior conflittualità nel Putumayo, si trova nel sud del Dipartimento a Puerto Asís, tra i fiumi San Miguel e Putumayo, confina con l’Ecuador ed è chiave per l’allevamento, l’agricoltura e l’industria petrolifera.
Lì estendono i propri affari industrie petrolifere come la Vetra Energy e l’Amerisur in tensione per i danni ambientali (Crudo Transparente, 2016). Bisogna dire che Bernard Aronson, che fu inviato dal Dipartimento di Stato degli USA per il processo di pace all’Avana, è fondatore e direttore dell’Acon Investments LLC, propietaria dell’Vetra che ha una delle sue installazioni di maggior rendimento economico nel Putumayo (El Espectador, 2015).
È importante menzionare la presenza dell’Oleodotto Transandino, infrastruttura strategica che fu pronta nel 1969. L’Impresa Ecopetrol gestisce l’oleodotto mediante la sua filiale di trasporto e logistica Cenit Transporte y Logística de Hidrocarburos SAS.
Non sono pochi i conflitti creati da queste imprese e infrastrutture, protette non solo dall’Esercito della Colombia, dato che l’apparato istituzionale si è messo al loro servizio e non tanto alla protezione della sua popolazione.
Per fare un esempio: nell’anno 2014, l’Autorità Nazionale delle Licenze Ambientali (ANLA) concesse alla Gran Tierra Energy una licenza di esplorazione petrolifera a Villagarzón (Putumayo) aggirando la norma nazionale e internazionale, dato che fino al 2021 il medesimo ministero dell’Interno negò la presenza di comunità indigene, quando grazie alle lotte del Popolo Inga si riconobbe la necessità di una consultazione preventiva, questa lotta continua e sembrerebbe che questo caso sarà portato alla Corte Interamericana dei Diritti Umani (CIDH)(Mongabay, 2022). Uno stato al servizio degli interessi Corporativi.
Più di mezzo secolo di presenza petrolifera nella regione, dalla presenza della Texas Petroleum Company (1942) ad oggi, le tensioni con la popolazione, invece la composizione demografica, i progetti minerari ed estrattivi che comportano, l’impatto ambientale sono una costante (Crudo Transparente, 2019).
Nel 2021 fu avviato un grande progetto minerario del rame nel Putumayo, estrazione che svilupperà l’impresa mineraria canadese Libero Copper (Portafolio, 2021).
La relazione tra la coltivazione della palma da olio, conflitto armato, paramilitarismo e saccheggio sono evidenti in Colombia e con forza in questa regione del paese, va di pari passo con l’allevamento estensivo che penetra gradualmente nella foresta approfittando delle infrastrutture che il complesso estrattivo sta aprendo, tutto un esercizio di violenta trasformazione territoriale che certamente include il mercato della produzione e del commercio delle droghe di uso illecito che innesca la riconfigurazione di un conflitto armato che non se ne è mai andato e che lo stato ha lasciato nel dimenticatoio senza nessun tipo di presenza, inviando solo nei momenti culminanti i battaglioni militari.
Bisogna dire che ora, senza la presenza delle FARC-EP come forza rivoluzionaria, è arrivata una valanga di progetti di investimenti nel settore petrolifero, minerario, agroindustriale, con tutto il sostegno e la protezione dello stato (Ulloa & Coronado, 2016), ma per contro, con una popolazione contadina, ancestrale, lasciata alla propria sorte e assediata dall’illegalità armata o dall’illegalità transnazionale che utilizza l’esercito nazionale come sua vigilanza privata.
In questo contesto le comunità hanno la peggio.
Sfollamento, persecuzione, impoverimento, confinamento, ed è in questo quadro che avvengono i recenti fatti, il massacro perpetrato dall’Esercito della Colombia il 28 marzo 2022, nella frazione El Remanso.
La medesima storia di sempre, il presidente di turno, in questo caso Duque, annuncia con gran clamore, attraverso la nuova forma di comunicazione istituzionale Twitter, la morte in combattimento di 11 membri delle dissidenze delle FARC della seconda Marquetalia e la cattura di altri 4 membri a Puerto Leguízamo (Putumayo) (BBC, 2022).
Le incongruenze erano evidenti e una volta sul terreno tre media nazionali, Voragine, El Espectador e Cambio, hanno evidenziato che la versione istituzionale era piena di incongruenze e menzogne, ma la cosa più preoccupante è che si evidenziava una grave violazione dei Diritti Umani.
Si sono ignorati principi elementari dei DD.UU. come quello della protezione della società civile, quello della distinzione, la maggioranza degli assassinati non era membro del gruppo armato, o quello della proporzionalità, dato che le narrazioni degli abitanti parlano di un attacco smentito che hanno immaginato provenisse da un gruppo illegale, fino a quando sono stati identificati come esercito nazionale e, nonostante questo, sono continuate le offese verso la comunità, l’alterazione della scena dei crimini e anche i furti alla stessa comunità (BBC, 2022).
Con questo e mentre si sta aspettando la votazione di una nuova mozione di censura verso il ministro della guerra, si evidenzia che in Colombia lo stato esiste per le comunità più appartate solo per assassinarle e farle passare come trionfi di una guerra simulata, dove militari senza onore assassinano civili in cambio di favori e promozioni.
Riferimenti
BBC News Mundo. (13 abril 2022). Qué pasó en la «masacre» de Putumayo, el operativo militar que revive el fantasma de los falsos positivos en Colombia. Obtenido de bbc.com: https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-61089697
CICR. (24 de marzo de 2022). Colombia: Vivir a la sombra de los conflictos armados. Obtenido de CICR: https://www.icrc.org/es/document/balance-humanitario-colombia-2022-dih
Crudo Transparente. (junio de 2016). Putumayo, en busca de alternativas a la industria petrolera. Obtenido de Crudo Transparente: https://crudotransparente.com/wp-content/uploads/2016/08/PutumayoEnbuscadealternativasalaindustriapetrolera.pdf
Crudo Transparente. (junio de 2019). Influencia de la actividad petrolera en el Putumayo 2016-2019. Obtenido de Crudo Transparente: https://crudotransparente.com/2019/09/18/en-torno-a-la-actividad-petrolera-en-el-putumayo-2016-2019/
El Espectador. (10 de junio de 2015). Delegado de EE.UU. para el proceso de paz, como afectado del derrame de petróleo. Obtenido de El Espectador: https://www.elespectador.com/politica/delegado-de-eeuu-para-el-proceso-de-paz-como-afectado-del-derrame-de-petroleo-article-565647/
FOR, SISCAL, SOA WATCH. (7 de octubre de 2020). Desde el inicio hasta el final. Estados Unidos en el Conflicto Armado Colombiano. Obtenido de Kavilando: https://kavilando.org/lineas-kavilando/conflicto-social-y-paz/8049-desde-el-inicio-hasta-el-final-estados-unidos-en-el-conflicto-armado-colombiano
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Lindsay-Poland, J. (2020). Plan Colombia: Atrocidades, aliados de Estados Unidos y activismo comunitario”. Bogotá: Editorial Universidad del Rosario. doi: https://doi.org/10.12804/tp97895878444127
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Rojas Bolaños, O. E., Insuasty Rodríguez , A., Mesa Duque , Y. N., Zuluaga Cometa, H. A., & Valencia Grajales, J. F. (2020). Teoría social del Falso Positivo. Manipulación y guerra. Medellín: UNAULA. Obtenido de https://www.kavilando.org/lineas-kavilando/observatorio-k/8051-teoria-social-del-falso-positivo-manipulacion-y-guerra-libro
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Vallejo Duque, Y., & Insuasty Rodríguez, A. (2021). Colombia Un peligro para la región. Kavilando Web, 21(7), https://cutt.ly/TmSuCGr. Obtenido de https://cutt.ly/TmSuCGr
Vélez Torres, I. (2014). Dimensiones del extractivismo minero en Colombia. Análisis de las racionalidades de gobierno durante la última década. Análisis Político, 82 (septiembre-diciembre): 45-57.
*Yani Vallejo Duque: Avvocato, specialista e professore di Diritto Processuale Penale, difensore pubblico e ricercatore del Gruppo Kavilando. Contatto: yaniw6@gmail.com
**Alfonso Insuasty Rodríguez: Docente Ricercatore dell’Università di San Buenaventura Medellín, membro della Rete Interuniversitaria per la Pace, attuale Consigliere di Paz Conpaz Medellín settore Università, e membro del Grupo Kavilando. Contatto: Alfonso.insuasty@gmail.com
Immagine: Voragine.co
29 aprile 2022
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