InfoAut
Immagine di copertina per il post

Da torturati a terroristi: repressione made in Benetton

||||

Ripubblichiamo questo articolo da Earth Riot che fa un preciso quadro della situazione discriminatoria e repressiva nei territori Mapuche in Argentina.

Un’ondata repressiva che non riconosce la libertà di protesta e l’inalienabile diritto alla vita, ma, al contrario, condanna e criminalizza la resistenza dei popoli.

Il governo Macri attraverso il documento Comando unificato contro la violenza della RAM, redatto nel dicembre 2017 dal ministro della sicurezza nazionale Patricia Bullrich, ha ripristinato termini e metodologie di azione dei tempi bui, identificando come estremisti, guerriglieri e terroristi i/le Mapuche.
Un documento funzionale a legittimare (agli occhi dell’opinione pubblica) la protezione offerta alla multinazionale Benetton (puntualmente supportata dalle forze dell’ordine locali nell’opera di acaparramento delle terre ancestrali nella Patagonia argentina) e la detenzione di Facundo Jones Huala (guida della Resistenza Ancestrale Mapuche e, per questo, prigioniero politico dal giugno 2017), oltre a giustificare le uccisioni di Santiago Maldonado e Rafael Nahuel per mano del governo argentino.

Una repressione retro-attiva che in questi giorni si sta abbattendo su chi ha offerto supporto alla resistenza Mapuche fin dalle prime incursioni della polizia nella comunità Pu Lof di Cushamen: teatro di numerosi scontri tra cui quello che nell’agosto del 2017 costò la vita a Santiago.

Dopo esser stat* rapit* e torturat* dalla polizia e dagli impiegati Benetton nel gennaio 2017, le persone che all’epoca erano accorse nel Pu Lof per offrire supporto alla resistenza Mapuche si vedono ora (a causa del suddetto documento) criminalizzate e accusate di terrorismo dal ministro Bullrich, come racconta Ivana Huenelaf, una delle numerose persone ad aver subito la violenza delle forze dell’ordine:
gendarmi e dipendenti Benetton inseguivano i/le Mapuche e le persone solidali, colpite, picchiate, rapite, torturate e arrestate, ma ora il governo indaga sulle vittime di queste violenze, questo è l’ordine del ministero della sicurezza diretto da Patricia Bullrich.
Nel corso degli anni la presenza di dipendenti Benetton, spesso armati, durante le azioni di polizia si è fatta sempre più presente, non solo per l’accaparramento delle terre, ma anche per requisire i cavalli presenti nelle comunità Mapuche.

La multinazionale italiana, infatti, dal 1991 ha colonizzato le terre ancestrali della Patagonia argentina non solo per l’allevamento delle pecore schiavizzate per la produzione di lana (260.000), ma anche per quello di 9.700 bovini e 1.000 cavalli.
Nel gennaio 2017, oltre ai rapimenti e alle torture combinate ai danni di diversi Mapuche e solidali, vennero sequestrati numerosi cavalli, come nel corso dell’azione di polizia del 2 febbraio 2018, quando gli appartenenti alla comunità Pu Lof vennero accerchiati e isolati fin dalle prime ore dell’alba e numerosi animali caricati e portati via da camion appartenenti alla Compagnia Tierra del Sud (ex The Argentine Southern Land Co) di proprietà della famiglia Benetton.
L’operazione di polizia del 10 gennaio 2017 ha portato alla demolizione di case, violenze su donne e ragazze e l’arresto di tre uomini oltre a quello di Ivana e alle altre 7 persone accorse sul posto per offrire supporto e cibo ai/alle resistenti: Jorge Buchile, Javier Huenchupan, Daniela Gonzalez, Gustavo Jaime, Pablo e Gonzalo Seguí

Il governo Macri adesso le accusa di aver condotto sabotaggi, aggredito la polizia con armi e molotov mai apparse, e di aver rubato e tentato l’affogamento di 360 animali di proprietà della Benetton.

                                                                      “siamo andati a caccia di Mapuche
Questo è ciò che dichiarò un poliziotto davanti al pubblico ministero quando fu ascoltato nell’ambito degli scontri del gennaio 2017, racconta Ivana a cui quel giorno fu fratturata una mano, ricordando la presenza numerosa di dipendenti Benetton provenienti da Chubut (provincia argentina che si estende nella Patagonia) dove si registrano almeno 140 casi di Mapuche scomparsi nel nulla.

Avevo 5 anni quando ho subito il primo sgombero, mio nonno mi diceva: siamo tutti Mapuche, siamo persone della terra, siamo tutti popoli della terra e per questo dobbiamo resistere.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

argentinabenettonmapuche

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Broadcast 4 Palestine.

Speciale Info in diretta da Palazzo Nuovo occupato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

76 anni di Nakba: una Storia di colonialismo di insediamento

Sono passati 76 anni dalla Nakba, il disastro della nascita di Israele, il 15 maggio 1948, sul territorio dei nativi palestinesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: la polizia ha effettuato varie perquisizioni ai locali e alle mense delle organizzazioni sociali

Lunedì mattina, agenti della Polizia Federale hanno perquisito i locali e le mense popolari del Polo Obrero, si sono recati anche nel domicilio di uno dei dirigenti del FOL e hanno effettuato una perquisizione del locale di questa organizzazione nel quartiere di Congreso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rafah: le trattative tra Israele e Hamas e il sostegno (apparentemente) in bilico degli Stati Uniti.

Un approfondimento con Eliana Riva, caporedattrice di Pagine Esteri, sullo stato delle trattative in corso al momento al Cairo tra la resistenza palestinese e Israele..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

Di seguito pubblichiamo alcuni contributi che provengono delle occupazioni studentesche avvenute ieri a Torino e Pisa e aggiornamenti dalle altre università italiane occupate.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Salone del Libro viene bloccato per la sua complicità al sionismo: la vittoria della mobilitazione per la Palestina!

Sabato pomeriggio, con il coordinamento Torino per Gaza ci siamo dati appuntamento a ridosso della metro Lingotto per raggiungere il Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Salone del Libro: come è fatta la vera censura

Riprendiamo il comunicato del Coordinamento cittadino Torino per Gaza su quanto accaduto ieri al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: provocazione della celere in piazza Scaravilli, ma le tende per Gaza resistono e si moltiplicano

L’”acampada” per la Palestina allestita in Piazza Scaravilli a Bologna, nell’ambito della cosiddetta “intifada degli studenti”, è stata attaccata dalla celere nella serata di venerdì 10 maggio, al termine di un corteo dimostrativo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amsterdam: rivolta studentesca per la Palestina

Anche nei Paesi Bassi il genocidio commesso dallo Stato israeliano sta infiammando i giovani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siamo di fronte al movimento studentesco globale della nostra epoca?

Le mobilitazioni in sostegno alla Palestina che attraversano le università in tutto il globo stanno indicando alcune questioni fondamentali.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La diffusione del dengue, l’agroindustria e il cambiamento climatico

Le cause dell’epidemia di dengue sono molteplici, conosciute e anche poco affrontate: cambiamento climatico, deforestazione, uso di pesticidi, impatto sui predatori delle zanzare e mancanza di pianificazione territoriale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Un’altra provocazione di Milei che annuncerà un indulto per i genocidi

Il presidente Javier Milei, su richiesta della sua vicepresidente Victoria Villarruel, ha deciso che il prossimo 24 marzo concederà un indulto a tutti i militari genocidi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: la Via Istituzionale v/s Resistenza e Controllo Territoriale

Sotto uno stato capitalista e coloniale è impossibile garantire i diritti fondamentali dei popoli originari.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Argentina: voci, facce e comunità che dicono “no” all’attività mineraria del litio

“La rotta del litio: voci dell’acqua”, è il libro di Camila Parodi e Susi Maresca.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: al salto dei tornelli per l’aumento del biglietto

I più giovani fanno il salto. I più anziani chiedono permesso per evitare la spesa della SUBE. Madri e padri fanno passare sotto i propri figli. Una cartolina argentina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: La legge omnibus è stata fatta cadere

Il regime di Javier Milei ha subito una sconfitta considerevole prima di terminare i due mesi di mandato. Il suo progetto più prezioso è tornato indietro al Congresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Terzo giorno di gas al peperoncino, proiettili di gomma e arresti

Una nuova repressione ha avuto luogo nelle vicinanze del Congresso dopo l’approvazione del progetto di Legge Omnibus.