Dopo la giornata della collera
Dopo la giornata della collera l’avenue Bourguiba diventa ancora una volta lo spazio di una grande e partecipata assemblea, centinaia e centinaia si fermano nei pressi del teatro per discutere e rispondere agli slogan che una ragazza giovanissima lancia per tutto il giorno sopra le scalinate, che dopo un tira e molla di circa due ore e qualche carica sono state liberate dalla presenza delle celere, e i manifestanti hanno potuto appendere striscioni e cartelli fino su, all’entrata del teatro. Anche oggi la rivendicazione del movimento è legata alla denuncia dell’impunità dei tanti uomini chiave del regime di Ben Ali e dei corrotti che con l’RCD avevano costruito una fortuna ai danni della società tunisina. Questi esponenti del vecchio regime non sono stati fatti oggetto di nessuna inchiesta e dopo la dissoluzione del partito benalinista stanno lavorando per riorganizzarsi in nuovi gruppi politici.
La Tunisia rivoluzionaria non lo accetta e vuole andare fino in fondo. Insieme alla piazza insistono su questo punto diverse organizzazioni della società civile tra cui « il gruppo di lavoro dei 25 », si tratta di avvocati che all’indomani della fuga di Ben Ali hanno aperto inchieste contro il vecchio apparato di regime senza pero’ avere risposte soddisfacenti dai tribunali : « siamo stupefatti dei metodi usati per esaminare gli affari legati alle malversazioni e agli abusi commessi da certi responsabili del vecchio regime. Per esempio ci interroghiamo perché questo o quel responsabile è stato ritirato dalla lista degli indagati come nel caso di M. Ghannouchi il cui nome non è stato neanche citato durante l’istruttoria contro di lui e l’ex presidente Ben Ali e ciò conformemente alla richiesta degli avvocati lo scorso 5 marzo.
Con nostra grande sorpresa il pubblico ministero non ha ritenuto contro di lui nessun capo d’accusa. Quando noi abbiamo dimostrato che è implicato come Ben Ali negli stessi delitti. » ha dichiarato l’avvocato Safraoui durante una conferenza stampa organizzata del gruppo proprio durante le iniziative sull’avenue che nel pomeriggio si fanno sempre più partecipate. « Non torneremo indietro ! » si legge su un grosso striscione e altri cartelli annunciano la presenza di delegazioni venute anche da altre città della Tunisia. « In questi giorni stiamo discutendo cosa fare, come continuare la mobilitazione. C’è chi vuole tornare alla Casbah e chi invece lo ritiene un errore preferendo di sperimentare un presidio permanente altrove » dice un ragazzo con la bandiera della Tunisia avvolta intorno al collo, e la discussione va avanti, coinvolgendo gente di tutte le età. Oggi forse questa grande e continua assemblea potrebbe prendere la decisione oppure continuare a discutere e a lanciare slogan nell’avenue intanto è chiaro che tutta la Tunisia ha in cantiere un chiaro e netto DEGAGE ai pezzi del vecchio regime che ancora permangono.
Tunisi 2/4/2011
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