Exarchia, il quartiere minacciato da repressione, speculazione e progetto di metropolitana
Cosa è successo nell’estate ateniese ad Exarchia, storico quartiere di resistenza della capitale greca?
Il governo con la scusa di voler costruire una stazione della metropolitana della linea 4, ha militarizzato il quartiere. Un pretesto, quella di portare il “traspotro pubblico” nell’area, che cela la volontà di assoggettare e speculare sempre di più sul quartiere storicamente ribelle per storia della capitale greca. Un area che da anni è oggetto di una trasformazione da zona popolare a souvenir per il turismo di massa, con conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni.
L’inizio dei lavori nella piazzetta centrale ha innescato rivolte e proteste, con scontri tra i residenti e movimenti – schierati contro la speculazione immobiliare e la militarizzazione – e la polizia, a difesa militare del blocco di 180 metri quadrati di lamiere e filo spinato da cui dovrebbe nascere la nuova fermata della metro. Una chiara volontà politica di punire un quartiere “ribelle” (simbolo della rivolta contro i Colonnelli nel 1973, delle proteste antitroika 2010-2012 e della rivolta nel Dicembre del 2008 dopo l’assassinio del compagno 15enne Alexandros Grigoropoulos) e sottrargli spazio pubblico, vitale per la sua attività di dissidenza.
Di questo, e di che clima si respira in città sotto il governo di destra di Mītsotakīs, ne parliamo con un compagno da Atene:
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