InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gli Houti potrebbero, e vorrebbero, tagliare i cavi internet sottomarini del Mar Rosso?

Circolano voci secondo cui i cavi sottomarini nel Mar Rosso potrebbero essere presi di mira dagli Houthi come mossa di escalation.

Fonte:English version

Oliver Mizzi – 8 febbraio 2024

Immagine di copertina: Gli Houthi dello Yemen conducono una campagna contro la navigazione nel Mar Rosso dall’ottobre 2023 [Foto di MOHAMMED HUWAIS/AFP tramite Getty Images]

Gli Houthi dello Yemen potrebbero tagliare i cavi sottomarini, sostiene un rapporto nel contesto di una serie di attacchi alle navi del Mar Rosso che hanno provocato lo scontro con la coalizione statunitense e hanno influenzato i prezzi delle merci importate in molte parti del mondo.

Il rapporto, pubblicato dal Gulf International Forum, descrive in dettaglio come i cavi sottomarini nel Mar Rosso potrebbero essere recisi dai sommozzatori Houthi come parte di un’espansione della sua azione militare nel Mar Rosso.

Ciò avviene dopo che un canale Telegram, presumibilmente collegato agli Houthi, ha pubblicato, con una minaccia implicita, l’immagine di cavi internazionali che attraversano lo stretto di Bab al-Mandeb.

“Ci sono mappe di cavi internazionali che collegano tutte le regioni del mondo attraverso il mare. Sembra che lo Yemen sia in una posizione strategica, poiché le linee Internet che collegano interi continenti – non solo Paesi – passano vicino ad esso”, si legge nel messaggio.

La domanda ora è: gli Houthi potrebbero riuscire in una simile acrobazia, che paralizzerebbe la comunicazione internazionale e, cosa più importante, vorrebbero farlo?

Quali sono i cavi sottomarini che attraversano il Mar Rosso?

Nati come cavi telegrafici posati nel 1858 dalla Atlantic Telegraph Company, collegamenti sottomarini come questi sono diventati fondamentali per le infrastrutture di comunicazione internazionale e conseguentemente per l’economia globale.

Ci sono circa 300 cavi in fibra ottica stesi sul fondo dell’oceano che consentono di comunicare in tutto il mondo, dalle transazioni finanziarie alle chiamate telefoniche, alle trasmissioni militari e diplomatiche, nonché una parte primaria della connessione del mondo a Internet.

Queste comunicazioni costituiscono oltre il 90% del totale delle comunicazioni mondiali e consentono ogni giorno transazioni finanziarie per trilioni di dollari.

Secondo Alan Mauldin, direttore della ricerca presso la società di consulenza sulle telecomunicazioni TeleGeography, molti paesi dell’Asia, dell’Africa orientale e del Medio Oriente fanno affidamento su questi cavi per connettersi con l’Europa.

Oltre la metà della larghezza di banda interregionale di questi paesi è collegata all’Europa attraverso il Mar Rosso, e oltre il 90% della capacità Europa-Asia è trasportata da tali cavi, il che significa che il Mar Rosso è un’arteria principale per la trasmissione di dati tra Europa, Africa e Asia.

Secondo i loro dati, oltre il 50% della larghezza di banda interregionale dell’India passa attraverso il Mar Rosso. Questa cifra sale a quasi il 60% per il Qatar, oltre il 70% per l’Oman, meno dell’80% per gli Emirati Arabi Uniti e il 90% per il Kenya.

Tali cavi includono FLAG Europe-Asia, un cavo di 28.000 chilometri che va dal Giappone al Regno Unito di proprietà di Global Cloud Xchange, e SeaMeWe-6, un cavo di 21.700 chilometri di proprietà, in parte, di Batelco del Bahrein, China Unicom e Microsoft tra gli altri.

Entrambi i cavi hanno punti di approdo in Medio Oriente, Asia meridionale e orientale ed Europa e sono esempi della vasta rete che attraversa lo stretto.

Gli Houthi avrebbero  la capacità di condurre un attacco del genere?

Gli Houthi hanno condotto una campagna contro la navigazione nel Mar Rosso da ottobre, in seguito all’inizio della guerra di Israele a Gaza, che secondo le autorità sanitarie di Gaza ha ucciso  fino ad ora 27.708 palestinesi.

Ciò include colpire una moltitudine di navi commerciali presumibilmente destinate a Israele, utilizzando il suo vasto arsenale di missili balistici e droni, cosa che da gennaio ha provocato attacchi di ritorsione da parte di Stati Uniti e Regno Unito.

Secondo Ahmed Nagi, analista senior dello Yemen presso l’International Crisis Group, gli Houthi non hanno ancora lanciato alcuna minaccia ufficiale diretta contro i cavi sottomarini.

Il 26 dicembre, una dichiarazione rilasciata dal Ministero delle telecomunicazioni e dell’informatica, controllato dagli Houthi, ha negato qualsiasi minaccia contro i cavi sottomarini che attraversano lo stretto di Bab al-Mandeb.

Nonostante ciò, Nagi ha affermato che esiste ancora la possibilità che i cavi sottomarini possano essere presi di mira dagli Houthi se l’attuale confronto nel Mar Rosso dovesse persistere, soprattutto perché i ribelli potrebbero non aver bisogno di tecnologie avanzate per raggiungere tale obiettivo.

“In primo luogo, gli Houthi controllano uno spazio marittimo significativo vicino ai cavi e, in secondo luogo, possono utilizzare ordigni esplosivi, considerando che il gruppo possiede mine navali che potrebbero essere utilizzate in tali attacchi.”

Tuttavia, data l’importanza globale dei cavi sottomarini per le infrastrutture di comunicazione globale, un simile attacco probabilmente amplierebbe ulteriormente il conflitto contro gli Houthi.

“Dato che la regione sottomarina del Mar Rosso ospita numerosi cavi in fibra che forniscono servizi Internet a diversi paesi, la rottura di questi cavi potrebbe comportare interruzioni parziali o complete dei servizi Internet per molte nazioni. Ciò potrebbe potenzialmente intensificare il conflitto e coinvolgere più paesi nella lotta contro gli Houthi”, ha aggiunto.

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictpalestina.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAhoutimar rossopalestinayemen

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: bilancio delle due manifestazioni nazionali di sabato 21 giugno contro guerra, riarmo e genocidio

Sabato 21 giugno, a Roma, si sono svolte due manifestazioni nazionali contro la guerra, il riarmo e il genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: media e organizzazioni documenteranno con una Missione di Osservazione la persecuzione politica a Eloxochitlán

Si tratta della prima missione di osservazione a Eloxochitlán che sorge “come una risposta urgente” alla violenza politica e giudiziaria contro la popolazione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Difendere Anan, Alì e Mansour significa difendere la resistenza del popolo palestinese

Udienze ed iniziative all’Aquila Il 25, 26, 27 giugno si terranno al tribunale dell’Aquila tre udienze consecutive del processo ad Anan, Alì e Mansour, tre palestinesi accusati di proselitismo e finanziamento del terrorismo, contemporaneamente si terranno alcune giornate di mobilitazione. La corte ha intenzione di arrivare alla sentenza entro il 10 luglio. Le iniziative proposte […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello a mobilitarsi contro il salone del Bourget a Parigi.

Dal 16 al 22 giugno 2025, presso il centro espositivo di Le Bourget, a nord di Parigi, si terrà il 55° Salone internazionale dell’aria di Parigi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

MAGA vs neocons: la coalizione trumpiana si spacca sulla guerra all’Iran

Qualcosa di interessante sta accadendo all’interno della coalizione che ha portato alla vittoria Donald Trump: la tentazione di entrare in guerra direttamente contro l’Iran al fianco di Israele sta creando scompiglio.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

“Restiamo umani”. Lavoratori e lavoratrici AvioAero dicono No al riarmo ed al genocidio

Nel silenzio assordante del governo italiano e dell’Unione Europea assistiamo quotidianamente al massacro in diretta streaming del popolo palestinese. Nessuna parola di condanna per chi sta commettendo crimini contro l’umanità! In un momento così complicato, l’Europa ed in primis l’Italia, al posto di occuparsi ed utilizzare risorse per aumentare e migliorare servizi collegati all’istruzione, alla […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Montichiari: cancellato il volo con i missili in transito.

Vittoria per lavoratrici e lavoratori. Revocato lo sciopero.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Chi importa in Europa il gas di Israele?

Le guerre di Israele si nutrono anche di gas: quello estratto dai giacimenti offshore di Tamar, Leviathan, Karish e Tanin (questi ultimi contesi con il Libano), e in previsione anche di quello sottratto ai palestinesi nei mari di fronte a Gaza. di Collettivo Gastivists, da ECOR Network Come è noto, nell’autunno 2023 il Ministero dell’Energia […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Una resa dei conti coloniale: come la guerra di Israele contro l’Iran riapre vecchie ferite

Riprendiamo di seguito questo articolo di Soumaya Ghannoushi, apparso su Effimera. Condividiamo in gran parte quanto scritto nel testo e nell’introduzione di Effimera, ci teniamo a sottolineare per quanto riguarda il nostro punto di vista che sicuramente quello del multipolarismo rappresenta un orizzonte del desiderio tra le masse del sud del mondo (ed anche qui […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

L’attacco di destre, sionisti e lgbt liberali al pride di Parigi

Il 28 giugno a Parigi si svolge la Marche des Fiertés Paris & Île-De-France, il più importante pride francese quest’anno anticipato da violente polemiche