InfoAut
Immagine di copertina per il post

Iraq, si tinge di sangue la ”giornata della rabbia”

 

Basta con il silenzio

 

“Basta con il silenzio, dobbiamo parlare”: questo uno degli slogan che si leggevano sui cartelli dei manifestanti radunati in piazza Tahrir, in maggioranza giovani. Giovani e con richieste ragionevoli, più che rivoluzionarie. “Non vogliamo cambiare il governo, perché siamo noi ad averlo eletto, ma vogliamo che si mettano a lavorare!”, diceva Darghan Adnan, studente 24enne. “Vogliamo che facciano rispettare la giustizia, vogliamo che riparino le strade, vogliamo che sistemino l’elettricità, che sistemino l’acqua”. “Adesso sono otto anni, e non hanno fatto nulla per noi. Basta con le parole, vogliamo fatti!”, urlava Ammar Raad, 33 anni. Qualcuno arrivava anche da Sadr City, l’enorme slum roccaforte del Movimento di Muqtada al Sadr, nonostante il suo leader, come anche il Grande Ayatollah Ali al Sistani, l’autorità religiosa più influente fra gli sciiti iracheni, avessero preso le distanze dalla protesta di oggi. Shashef Shenshun, 48 anni, raccontava di esserserla fatta a piedi fino a piazza Tahrir: due ore di cammino, “perché voglio che il governo cambi la situazione” – a cominciare dalla sua: “Sono disoccupato. Voglio lavorare, voglio che i miei figli possano andare a scuola”. Critiche nei confronti del divieto di circolazione per i veicoli sono arrivate da Reporters sans Frontières, che ha sottolineato che i canali televisivi non hanno potuto fare dirette della protesta perché impossibilitati a parcheggiare i loro furgoncini satellitari. Divieti simili erano stati imposti anche a Samarra, Tikrit, Ba’aquba, e Ramadi. In tutto, le manifestazioni di protesta sono state 17: oltre un centinaio i feriti, mettendo insieme le informazioni fornite dai vari funzionari.

 

Quattordici morti in scontri con la polizia nel nord,  si dimette il governatore di Bassora

 

Ma è nel nord che la situazione è andata fuori controllo, con scontri tra manifestanti e polizia a Mosul e Tikrit, che hanno fatto cinque morti in ciascuna città, mentre due persone sono state uccise a Hawija, vicino Kirkuk. A Mosul, la terza città del Paese, sono stati dati alle fiamme gli uffici del governo provinciale, mentre a Hawija a essere incendiata è stata la sede del consiglio municipale. Un morto, un ragazzo di 15 anni, anche a Kalar, cittadina della provincia di Diyala, a est di Baghdad, abitata in maggioranza da kurdi, e un altro manifestante ucciso a Samarra. A Bassora, la seconda città dell’Iraq, nel sud, c’è stata una vittima politica: il governatore della provincia, Shiltagh Abboud, che si è dimesso dopo le proteste, che hanno visto scendere in piazza circa 10.000 persone. Disperse dalla polizia che ha sparato in aria, fortunatamente senza provocare morti o feriti. Altre manifestazioni nel sud: a Nassiriya, Karbala, Kut – dove la folla urlava “Maliki bugiardo, bugiardo!” – e dove ci sono stati 14 arresti fra i dimostranti. Secondo un funzionario governativo, che ha chiesto l’anonimato, sarebbe stato lo stesso Maliki a rimuovere il governatore di Bassora (che appartiene alla sua stessa formazione politica) in seguito alle proteste. Sempre la stessa fonte riferisce che il premier ha chiesto anche al governatore di Ninive (provincia che ha per capitale Mosul) di dimettersi.


Ornella Sangiovanni per Osservatorio Iraq

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

giornata di lotta europeairaqmorti

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia in rivolta: proteste e scioperi contro l’inquinamento dell’impianto chimico

Il 21 ottobre 2025, la città tunisina di Gabès è stata paralizzata da uno sciopero generale e da massicce proteste contro l’inquinamento causato dall’impianto chimico statale gestito dal gruppo Tunisian Chemical Group (CGT)

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: solidarietà internazionalista, João Pedro Stédile spiega la posizione del MST sul Venezuela

João Pedro Stédile, nell’intervista che ha concesso a Rádio Brasil de Fato, spiega la posizione politica del Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra (MST) di fronte alla situazione in Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sui diritti degli Indiani americani

In corrispondenza con noi Sibilla Drisaldi del Healing and Freedom Movement e Donald Hatch, detto Buddy, rappresentante della tribù Cheyenne e Arapaho del Sud Oklahoma. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla Guerra! Blocchiamo Tutto!

Di seguito il comunicato di GUERRA alla GUERRA rispetto a valutazioni e prospettive del percorso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: accendiamo i riflettori della festa del cinema sulla Palestina, blocchiamo l’ambasciata israeliana

Venerdì 24 novembre alle ore 18 in piazza Verdi a Roma è stato chiamato un corteo da parte di diverse realtà di cui riprendiamo il comunicato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: “fermiamo la macchina di guerra”. Presidio lunedì 20 ottobre alla Malpensa

Lunedi 20 ottobre è prevista la partenza da Malpensa del volo CV06311 con cinque carichi di ali di F-35 diretti allo stabilimento Lockheed Martin di Fort Worth, USA, per l’assemblaggio e la successiva spedizione verso Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dalla strategia di Trump ai pakal

Nelle analisi non è bene separare le diverse dimensioni della dominazione, né di nessun oggetto di studio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nel Paese Basco meridionale: risposta antifascista contro i nostalgici di Franco

Durante il raduno, i sostenitori della Falange hanno moltiplicato i saluti fascisti, sfilando con bandiere spagnole e simboli della dittatura militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA: quasi 7 milioni di persone partecipano alla giornata di protesta No Kings Day

Di seguito traduciamo il comunicato del movimento No Kings dopo l’imponente mobilitazione di ieri che ha visto la partecipazione di milioni di persone in tutti gli Stati Uniti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Questa notte ho fatto un sogno.. Cronache della mobilitazione di Udine contro la partita Italia-Israele

Ripubblichiamo il comunicato congiunto scritto dalle polisportive popolari che hanno partecipato e animato la mobilitazione a Udine contro la partita Italia-Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anche con l’avvenuto scioglimento del Pkk, la fine del conflitto curdo-turco appare lontana

Nonostante il PKK si sia auto-dissolto con il XII Congresso, da parte di Ankara non si assiste a comportamenti speculari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: filmato di 70 minuti sull’operazione di guerriglia rivoluzionaria a Zap

Il 12 gennaio Gerîla TV ha diffuso un filmato di 70 minuti dell’operazione di guerriglia rivoluzionaria nella regione di Zap, nel Kurdistan meridionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Unità operativa rivoluzionaria di guerriglieri a Zap: “Noi non ci arrenderemo, ma il nemico sì”

Gerîla TV ha pubblicato un filmato del gruppo d’azione Girê Şehîd Pîrdogan che ha preso parte all’operazione rivoluzionaria per espellere l’esercito turco dalla regione occidentale di Zap, nelle zone di difesa di Medya controllate dalla guerriglia nel Kurdistan meridionale (Iraq settentrionale).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: si intensificano su tutti i fronti gli attacchi degli stati-nazione contro la rivoluzione confederale

Sebbene il movimento rivoluzionario per la libertà attivo in Kurdistan sia costantemente sotto la minaccia non soltanto della Turchia, ma di tutti gli stati-nazione capitalisti dell’area, i movimenti di truppe che negli ultimi giorni si stanno verificando su tutti i lati di questo accerchiamento, uniti all’intensificarsi, di settimana in settimana, degli attacchi, su più fronti, fanno temere un’ulteriore escalation e devono essere seguiti con attenzione per diversi motivi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La resistenza è vita: il campo di Makhmur continua a lottare contro l’aggressione irachena

La popolazione del campo dopo aver respinto a sassate le jeep dell’esercito ha iniziato subito a smantellare a mani nude il fossato creato dalle forze irachene con lo scopo di circondare il campo e installare filo spinato e torrette di controllo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Turchia e le sue dighe: assetare terra e popolazione per l’egemonia regionale

Di fatto la costruzione di queste dighe promuove una forma di controllo del territorio che accompagna sfruttamento coloniale e militarizzazione e ha per conseguenze la distruzione del patrimonio curdo, assiro e armeno;  come l’allagamento pianificato della bimillenaria città di Hasankeyf, seguito alla costruzione della diga di Ilisu, ha dimostrato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Iraq Distopico

In collegamento con Luca Foschi, giornalista freelance che da anni si occupa di vicino oriente. Dall’esperienza dell’ultimo viaggio fatto di recente in Iraq ci dipinge con il suo racconto l’immagine di paese attraversato da pulsioni centrifughe che si irradiano dalla centrale Baghdad, il cui parlamento è stato occupato dalle forze leali ad Al-Sadr, fino al […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

In ricordo di Nagihan Akarsel

La notizia dell’uccisione di Nagihan Akarsel, attivista e studiosa femminista impegnata nella Jineoloji, fuori dalla sua casa di Sulaymaniyah ha sconvolto il mondo martedì mattina. Traduciamo il contributo di Zîlan Diyar, dal Comitato Europeo di Jineolojî e pubblicato sul sito dell’Accademia per la Modernità Democratica. Volevo iniziare con una poesia. Poi ho visto che la […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La vostra ripartenza, le nostre morti.

Quante morti dovranno ancora accadere prima che il governo, i sindacati, il Ministero dell’Istruzione si prendano le loro responsabilità? Oggi in provincia di Ancona è morto Giuseppe, un ragazzo di 16 anni, durante uno stage previsto dalla scuola di formazione professionale che frequentava a Fermo per diventare operaio specializzato in termoidraulica. Oggi è successo che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il campo di Makhmur si sta trasformando in una prigione a cielo aperto

La co-presidente dell’Assemblea del popolo del campo di Makhmur, Pakistan Bilen, ha dichiarato che, in linea con la richiesta della Turchia il campo è chiuso con recinzioni di filo metallico e che le persone vi si oppongono. Le forze irachene vogliono chiudere l’area intorno al campo profughi di Makhmur, istituito dalle Nazioni Unite (ONU) nel […]