InfoAut
Immagine di copertina per il post

La partenza dei coloni israeliani è aumentata del 150% dal 7 ottobre

 Al Mayadeen. I media israeliani evidenziano un notevole aumento di coloni israeliani che lasciano la Palestina occupata, con preoccupazioni per la sicurezza e l’incolumità che guidano questa “migrazione inversa”.

da InfoPal

I media israeliani hanno riferito di un gran numero di coloni israeliani che hanno lasciato la Palestina occupata senza alcuna intenzione di tornarvi, rivelando un aumento significativo della “migrazione inversa” israeliana.

L’israeliano Canale 13, citando nuovi dati, ha descritto la situazione come “molto dura”, sottolineando che c’è stato effettivamente un grande aumento nel numero di coloni israeliani che hanno lasciato la Palestina occupata.

Lee Yaron, giornalista del quotidiano israeliano Haaretz e autore del libro “Sette ottobre”, ha affermato che i dati mostrano che 5.000 coloni israeliani hanno ridotto la loro permanenza in “Israele” da ottobre, il che rappresenta un aumento del 150% rispetto all’anno precedente tra ottobre e luglio.

Yaron ha sottolineato che coloro che riducono il loro soggiorno sono giovani con figli, e hanno confermato che “preferiscono iniziare la loro vita in un altro posto”, sottolineando che “parlano di non sentirsi sicuri a causa della guerra“.

Migliaia di israeliani cercano di emigrare.

In questo contesto, l’israeliana Channel 12 ha riferito che “la discussione sulla migrazione tra gli israeliani sui social network è recentemente aumentata di oltre il 100%”.

Il canale ha evidenziato un’analisi di Scooper, una società specializzata in ascolto e analisi sociale completa, che ha rivelato l’aumento di due volte e mezzo di discussioni sull’uscita dall’entità nelle ultime settimane. L’azienda ha chiarito che queste discussioni sono state alimentate da persone che parlavano di colleghi che se ne erano andati, storie personali di trasferimento e forti critiche nei confronti degli immigrati.

Il canale ha inoltre riferito che dall’inizio della guerra ci sono stati oltre 100.000 casi in cui il termine “trasferimento” è stato utilizzato per discutere della migrazione da “Israele” su varie piattaforme. Ha rilevato tre periodi di picco nelle discussioni sulla migrazione durante la guerra: il primo subito dopo il 7 ottobre, con un aumento dell’utilizzo del 70%, un secondo picco nel marzo 2024 e l’attuale  terzo picco.

Il canale ha sottolineato che l’assenza di dati ufficiali ostacola la possibilità di conoscere l’effettiva percentuale dell’emigrazione israeliana durante la guerra, tuttavia è possibile conoscere lo stato generale del fenomeno monitorando l’impatto del discorso sui social network.

(Immagine di copertina tratta dal libro di Jeff Halper: https://www.plutobooks.com/9780745343396/decolonizing-israel-liberating-palestine/)

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAcisgiordaniacoloni israelianiresistenza palestinese

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: approfondimento sulla situazione politica in Bangladesh a un anno dalla rivolta del luglio 2024. Intervista a Romane Cauqui

L’estate scorsa, nel luglio 2024, il Paese è stato attraversato da un’ondata di proteste e mobilitazioni di massa contro il governo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La viltà sionista e i suoi oppositori

Di tutti i comportamenti che degradano l’uomo la vigliaccheria è il più infimo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio a Venaus

Ripubblichiamo due contributi radiofonici che hanno il pregio di illustrare le caratteristiche che si propone di avere l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio alle ore 12.30 a Venaus, durante il Festival Alta Felicità.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: il bilancio degli scontri settari a Sweida sale ad almeno 250 morti. Israele bombarda anche Damasco

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani il bilancio delle vittime degli scontri settari intorno alla città meridionale a maggioranza drusa di Sweida è di almeno 250 morti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Google ha aiutato Israele a diffondere propaganda di guerra a 45 milioni di europei

Uno studio ha rilevato che, da quando ha colpito l’Iran il 13 giugno, l’Agenzia Pubblicitaria del Governo Israeliano ha speso decine di milioni in annunci pubblicitari solo su YouTube.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Che ci fanno dei soldati israeliani nelle scuole del Chiapas?

Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali attraverso una associazione di “volontari” chiamata in inglese “Heroes for life” e più esplicitamente in ebraico “Combattenti senza frontiere” con il fine dichiarato di “dare un’altra immagine al mondo delle IDF”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Obbligazioni di guerra a sostegno di Israele

Un’indagine rivela che sette sottoscrittori di “obbligazioni di guerra” sono stati determinanti nel consentire l’assalto di Israele a Gaza.  Dal 7 ottobre 2023 le banche hanno sottoscritto obbligazioni emesse dal governo israeliano per un valore di 19,4 miliardi di dollari. di BankTrack, PAX e Profundo (*), da La Bottega del Barbieri Un’indagine condotta dal gruppo di ricerca finanziaria olandese Profundo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: nasce la Global Sumud Flotilla, “il più grande sforzo civile per rompere l’assedio di Gaza”

Attivistɜ e volontariɜ della Freedom Flotilla Coalition, della Global March to Gaza e del convoglio Sumud si sono uniti per lanciare la Global Sumud Flotilla (GSF) – il più grande sforzo civile via mare dalla nascita dell’assedio illegale imposto dall’occupazione israeliana a Gaza. A giugno, migliaia di volontari sono stati mobilitati via terra, via mare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ uno sporco lavoro / 1: ma qualcuno deve pur farlo…

Almeno per una volta l’alter ego dell’ispettore Stephan Derrick, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha lasciato da parte l’ipocrisia con cui da tempo l’Europa maschera le sue posizioni dichiarando che «Israele sta facendo il lavoro sporco anche per noi». di Sandro Moiso, da Carmilla Una frase che più che dai dialoghi della serie televisiva che […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Boicottaggio respinto, verità distorta: UniPi sceglie la guerra e la chiama pace

Un contributo del Collettivo Universitario Autonomo – Pisa in merito alla votazione del senato accademico dello scorso venerdì 11 luglio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La ribellione dei ricercatori: 300 membri del CNR rifiutano di collaborare al riarmo

Oltre 300 ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno dichiarato la propria indisponibilità a prestare la propria attività intellettuale a studi finalizzati al settore bellico.