Liberation without borders tour a Tunisi!
Fin dalle prime ore di questa giornata abbiamo iniziato a prendere contatto con la situazione estremamente complessa quanto decisiva in questo particolare frangente attraversato oggi dal movimento rivoluzionario tunisino.
Il filo spinato che cinge un pezzo dell’avenue Bourghiba, luogo centrale delle proteste di questi mesi, è il segno più evidente della tensione sociale e politica accumalatasi nelle ultime settimane, soprattutto a partire dalle rivelazioni scaturite dal video hackerato in cui il ministro degli interni dimissionario denunciava tentativi di golpe e ostruzionismo del processo costituente.
Oggi pomeriggio siamo anche stati testimoni di un arresto in diretta da parte della polizia politica, a pochi passi dal Ministero degli Interni. Nella stessa avenue Bourghiba da qualche giorno sono vietate manifestazioni e assembramenti, mentre il coprifuoco è imposto dalle 9 di sera alle 5 del mattino a tempo indeterminato.
Nei prossimi giorni sono previste manifestazioni e nuovi scioperi in tutto il paese. Come ci ha detto oggi una giovane attivista formatasi nelle giornate della rivolta: “è stato uno sbaglio abbandonare la Casbah … ma ci riprenderemo le strade per portare fino in fondo il processo rivoluzionario”.
Dalle campagne e dalle altre città della Tunisia, centinaia di giovani e giovanissimi continuano a riempire le strade della capitale e degli altri centri principali per spingere in avanti un processo di trasformazione radicale in cui hanno impegnato tutta la loro vita. Loro che sono stati il motore della rivolta, costituiscono oggi il bersaglio principale di un governo di transizione più interessato a restaurare che a trasformare.
Gli incontri e i contatti che già abbiamo avuto in queste prime ore ci raccontano di una situazione tuttora in divenire, di un processo tenuto aperto dalla forza e dal protagonismo conquistato dal movimento.
Tunis, 13 maggio 2011
Liberation without borders tour
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