InfoAut
Immagine di copertina per il post

Mohamed VI cede. Il Marocco verso il 20 marzo

Nei fatti però la collera marocchina si fece sentire tramite assalti, danneggiamenti, e saccheggi di banche, negozi e uffici pubblici, segnando una certa distanza tra l’orientamento politico degli organizzatori e la composizione sociale che nei fatti ha guidato le manifestazioni. Nei giorni precedenti il governo aveva parlato di grave iniziativa demagogica tagliando corto sulle rivendicazioni espresse dagli attivisti, attivando per il 29 febbraio un dispositivo repressivo che farà contare 5 morti e centinaia di arresti tra le file dei manifestanti.

Tutto sembrava iniziare a prendere la stessa direzione che in poche settimane in molti altri paesi arabi aveva portato i movimenti della collera faccia a faccia con i regimi, riuscendone a scalzare almeno due teste e aprendo una intensa stagione di lotta e conflitto con gli apparati statali senza più rais. E invece Mohamed VI ha spiazzato tutti, movimento e stampa liberal e democratica compresa. In un intervento alla nazione, trasmesso da due canali televisivi, il monarca ha annunciato di aver attivato un processo di riforma della costituzione in senso democratico che dovrebbe conferire al parlamento maggiore potere, uno tra tutti l’elezione del presidente del consiglio.

Ma non solo, è stato fatto anche ampio riferimento ad una riforma amministrativa che potrebbe avviare una sorta di decentralizzazione coerente alla multietnicità della società marocchina. A conclusione dell’intervento anche un riferimento alle donne, che dalla riforma annunciata, si vedrebbero riconoscere l’accesso alle cariche elettive pari agli uomini. Sul piano istituzionale e formale Mohamed VI annuncia una volontà di rottura con l’assetto odierno, tradizionale del grande paese magrebino, legittimando la differenza e la separazione tra “il governare” e “il regnare” della corona, evento storico (anche per i commentatori più scettici) per una dinastia che fino a pochi anni fa era ricordata per il pugno di ferro di Hassan II, tiranno odiato dal suo popolo e che per decenni ha regnato nella paura di essere rovesciato dai movimenti rivoluzionari (che nel decennio ’68 ’78 hanno conosciuto un ciclo di lotte sociali dure e determinate) o dalle pulsioni golpiste dell’esercito, che a volte non ha celato certe sensibilità guevariste.

Per riabilitare e consolidare il consenso alla corona il nuovo re ha intrapreso una corsa sfrenata verso la modernizzazione, tentando di costruire in fretta e furia una classe media leale quanto riconoscente delle aperture politiche e delle opportunità economiche avviate dalle riforme del palazzo. In ogni modo la modernizzazione, coerente alle regole neoliberiste, ha significato in Marocco privatizzazioni selvagge, anche dell’acqua, che hanno aperto una nuova stagione di conflitti sociali tra lo stato (garante delle multinazionali ed imprese straniere) e i movimenti. Questi ultimi non certo trattati con il guanto di velluto, ma anzi ingabbiati da un apparato repressivo e giudiziario spietato che ha sempre negato nei fatti l’esercizio dei più elementari diritti civili e sindacali.

La crisi economica ha inciso profondamente nei processi di modernizzazione avviati da Mohamed VI che di fatto potrebbe trovarsi neanche a metà dell’opera. La retorica illuminata della corona potrebbe iniziare a suonare indigesta per i milioni di marocchini  a cui da anni sono richiesti ed imposti incredibili sacrifici per realizzare uno sviluppo impossibile. E’ forse guardando proprio a questa contraddizione che la corona marocchina è voluta correre ai ripari per calmare la collera dei propri governati, e riconoscere implicitamente la potenza di un movimento che sta trasformando ed innovando le società arabe. Avviando un processo di riforme politiche il re potrebbe sabotare l’alleanza nascente tra società civile, classe media in embrione e proletariato, depotenziando quella convergenza sociale che altrove è stata centrale per lo sviluppo dei movimenti.

Intanto però gli effetti delle riforme annunciate non sembrano aver variato l’agenda del movimento 20 febbraio, che anzi, ha confermato le iniziative di lotta alzando i toni: “Manteniamo la pressione! Manifestazioni in tutto il Marocco per il 20 marzo!”… e forse non è che l’inizio.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

giornata della colleramaghrebmarocco

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il grande reggimento cinese dell’esercito globale dei gig-workers

200 milioni di precari tra industria e servizi, ma soprattutto giovani che rifiutano il mito del lavoro

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: la destra bolsonarista dietro la strage nelle favelas, Lula in difficoltà

Il 28 ottobre scorso circa 140 persone, di cui 4 agenti, sono state uccise e un centinaio sono state arrestate nel corso di un assalto condotto da 2500 membri della Polizia Civile e della Polizia Militare brasiliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bolivia: La ex presidente golpista Jeanine Áñez è liberata per ordine del TSJ

Durante il suo governo di fatto, la Áñez ha emanato il decreto supremo 4.078, che esentò dalle responsabilità i militari e i poliziotti che attuarono i massacri di Senkata e Sacaba, nei quali furono assassinate 36 persone.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Youtube ha cancellato silenziosamente oltre 700 video che documentano le violazioni dei diritti umani da parte di Israele

Il gigante della tecnologia ha cancellato i canali YouTube di tre importanti gruppi palestinesi per i diritti umani, una capitolazione alle sanzioni di Trump.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: logoramento militare sul fronte orientale, esodo di giovani sul fronte interno

La situazione sul campo in Ucraina è sempre più difficile per le truppe di Kiev.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: la strategia Trump del “cortile di casa”

Le dichiarazioni di Trump delle ultime settimane sono molte e contraddittorie rispetto alle azioni da intraprendere nei confronti del Sud America in particolare al largo del Venezuela

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un “pericoloso comunista” sindaco di New York… E vai!

Riprendiamo questo articolo apparso su Il Pungolo Rosso sulla elezione di Mamdani a sindaco di New York. Il contenuto ci pare largamente condivisibile in diversi punti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudan. Dopo il Darfur le RSF puntano al Kordofan, proseguono i massacri

Il Sudan continua a precipitare in una spirale di violenza che sembra non avere fine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NYC: la vittoria di Mamdani

La vittoria del candidato sindaco democratico Mamdani è stata in prima pagina su tutti i giornali nostrani sia ieri che oggi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Quando fallirà la promessa gialla?

Da Balfour a Trump, dal distintivo giallo alla linea gialla, la stessa storia si ripete in un unico colore, un colore che macchia le mappe e dipinge sia la geografia che la memoria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Marocco: i portuali impediscono la consegna di pezzi di ricambio per l’aviazione israeliana

Il regime marocchino sta guidando la normalizzazione con Israele nel mondo musulmano. Nel bel mezzo del genocidio di Gaza, lo Stato marocchino moltiplica i suoi gesti di simpatia verso Israele e persegue partnership commerciali e militari con lo Stato coloniale. tradotto da Contre Attaque Il popolo marocchino rifiuta questa fedeltà e da mesi fa sentire […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La crisi dell’UE, tra comitati d’affari e spinte geopolitiche

Il terremoto che sta sconvolgendo il Parlamento Europeo dopo l’affaire Qatar odora di “tangentopoli” europea. Lo spettro dell’inchiesta si allarga di giorno in giorno e la vera preoccupazione generale dei politici di ogni schieramento è che salti tutto.

Immagine di copertina per il post
Culture

Geopolitica della qualificazione del Marocco

Dopo aver sconfitto il Portogallo il Marocco è alle semifinali contro la Francia. Un match estremamente simbolico esattamente quanto quelli che l’hanno preceduto. Le ripetute vittorie hanno generato festeggiamenti in ogni angolo del continente africano e anche in molte periferie d’Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Marocco: indignazione per le violenze della polizia contro gli insegnanti che protestano

Il 16 marzo a Rabat centinaia di inseganti a contratto sono scesi in piazza per protestare contro le condizioni di lavoro. La polizia ha disperso la folla brutalmente creando un moto di indignazione nel paese.   Gli insegnanti a contratto, che si definiscono “educatori a contratto forzato”, hanno iniziato il loro sciopero nel 2019, chiedendo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La normalizzazione tra Israele e Marocco affonda palestinesi e saharawi

Nuova batosta diplomatica per Abu Mazen. Ma l’Amministrazione Usa uscente ha anche riconosciuto la sovranità del Marocco sul Sahara occidentale cancellando le aspirazioni del popolo saharawi Re Mohammed VI, Donald Trump e Benjamin Netanyahu di Michele Giorgio – Il Manifesto Roma, 11 dicembre 2020, Nena News – L’ennesima sorpresa dell’Amministrazione Trump a favore di Israele […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aggressione del Marocco al Sahara Occidentale

In seguito ad un’operazione militare lanciata dal Marocco in Sahara Occidentale, il Fronte Polisario ha dichiarato la guerra e la ripresa della lotta per la propria autodeterminazione. Lo scorso 13 novembre ha avuto inizio una nuova fase del conflitto che oppone il Marocco alla Repubblica Araba Sahrawi Democratica (RASD), 29 anni dopo il cessate il fuoco raggiunto tra le parti in […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Marocco: il virus e la crisi economica scatenano le proteste

A causa dell’acuta crisi socio-economica in Marocco, causata dalle ripercussioni della disastrosa gestione pubblica e dalle conseguenze della pandemia globale di Covid-19, migliaia di manifestanti sono scesi nelle strade principali di Rabat e di Casablanca. Secondo le immagini condivise sui social network, i giovani marocchini colpiti dalla disoccupazione e dalla repressione della polizia, hanno bruciato […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Giornalista marocchino rischia un anno di carcere per un tweet

Omar Radi, attivista e giornalista marocchino è stato fermato due giorni fa a Casablanca per un tweet. Omar, attivo nelle lotte sociali del 2011, aveva criticato sui social più di un anno fa, la sentenza contro il movimento del Rif, il movimento per la giustizia sociale del Marocco del nord duramente represso dalla monarchia. Adesso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino. Aggiornamenti e corteo in solidarietà con le lotte nel Rif

Martedì 26 Giugno si è conclusa, con condanne molto pesanti, la prima fase del processo contro gli attivisti del movimento Hirak, arrestati nel corso delle mobilitazioni avvenute durante la primavera e l’estate del 2017. Chi, in Marocco, decide di prendere parte a manifestazioni lo fa con la consapevolezza di essere sotto lo sguardo attento di […]